Topolino cronista sotto la Mole di Guido Tiberga

Nel numero di oggi il settimanale racconta una storia ambientata a Torino Nel numero di oggi il settimanale racconta una storia ambientata a Torino Topolino, cronista sotto la Mole Con l'inseparabile Pippo a passeggio in via Po Poi a Villar Perosa, nel giardino degli Agnelli o e o oi A Topolinia si sta bene, ma si mangia malissimo: robaccia che persino i topi assaggiano controvoglia. Logico che Topolino, dopo mille peripezie in giro per il mondo, si sia ricordato di Torino e dei suoi ristoranti. C'era già stato un paio d'anni fa, a risolvere un giallo al Museo Egizio mentre la povera Minni si ingozzava di gianduiotti. Ci torna nel numero uscito oggi in edicola, per un vacanza di lavoro intrecciata - manco a dirlo con una complicatissima avventura. «Da tempo volevo scrivere una storia ambientata a Torino spiega Bruno Sarda, torinese, uno dei più attivi sceneggiatori Disney -. La gastronomia è soltanto un pretesto: Topolino e Pippo sono in Italia come giornalisti dell'Eco di Topolinia, impegnati in un reportage sulla cucina italiana. Trovata la scusa, il resto è stato facile: in questa avventura c'è tutta Torino: il Museo Egizio, il salone del Libro, la famiglia Agnelli». Topolino e Pippo arrivano a Torino, pranzano, e belli satolli di grissini se ne vanno a zonzo per via Po. Arrivano al Valentino, passano il ponte di corso Vittorio (tutti abbastanza riconoscibili), continuano sul lungofiume finché arrivano davanti al Salone dell'Auto. Pippo vorrebbe entrare, ma un pedantissimo Topolino lo richiama all'ordine, senza perdere l'occasione per Piazza Lodron 34 In collaborazioe "RAGGIO VIAGGI IN PULLMAN CON PARTENZE DSPAGNA: Llorel de Marnes, Sani Feliu de Guix Qui a fianco Topolino al Museo Egizio, a sinistra in visita al Salone del libro Anni Sessanta ricorderà un'avventura di Paperino sulla Fiat 850, scritta subito dopo la presentazione della piccola utilitaria. Questa volta l'idea è più originale. «Uno dei filoni che hanno più successo nelle nostre storie dice Massimo Marconi, caporedattore di Topolino - è quello legato ai viaggi nel passato. Nella storia di Sarda, per aver rotto un vaso magico dell'antico Egitto, Topolino e Pippo si ritrovano d'improvviso nella Torino dell'Ottocento, dove conoscono Elisa, una bambina simpatica che li guida in una città molto diversa da quella di oggi. Poi li lascia, perché attesa da un compagno di giochi in una "villa fuori città"». «Alla fine - spiega Sarda - i due eroi riescono a tornare nel presente. Con un piccolo inconveniente: Pippo, distratto come sempre, lascia nel passato la macchinina per il nipote. Elisa, incuriosita, la porta dal suo amichetto. Nell'ultima vignetta si svela il mistero: la "grande villa" è a Villar Perosa, e l'"amichetto" è il futuro senatore Agnelli. "Giovannino" guarda la macchinina e dice: una carrozza senza cavalli, che bella idea. Devo ricordarmene quando sarò grande...». Resta un ultimo mistero: chi è Elisa? «E' mia figlia risponde Sarda -. Da anni volevo dedicarle una storia...». Guido Tiberga