Marchioro: comunque sia granata

Calieri vorrebbe portarlo al Torino mentre la Reggiana pretende che rimanga Calieri vorrebbe portarlo al Torino mentre la Reggiana pretende che rimanga Marchioro; comunque sia, granata «Rispetto i contratti, ma anch'io devo dire la mia» Ogni volta che finisce il campionato, Pippo Marchioro, 58 anni, diventa uno dei tecnici più richiesti sul mercato. Nonostante sia ancorato a Reggio Emilia da ben sei stagioni. Nonostante nel suo lungo curriculum, a parte la sfortunata parentesi al Milan, ci siano soprattutto panchine di provincia. L'anno scorso lo voleva la Fiorentina, stavolta è il nuovo Toro di Calieri a bussare alla sua porta. La Reggiana non vuole mollarlo. Marchioro lo sa: ma fa capire che davanti al Torino non uno spiraglio, ma tutte le porte sono aperte. Un modo per incoraggiare la società granata. Marchioro, che effetto le fa essere così conteso? «Mi fa piacere, è inutile nasconderlo. Non sono più giovane, ma il vino, si sa, di solito invecchia bene nelle botti». Merito suo? «Beh, in questo mestiere contano la fortuna ma anche le qualità professionali». Per questo la Reggiana vuole trattenerla. Per questo il Torino insiste. «In genere io ho sempre rispetta- MONDIALI Il tecnico è d'accordo to i contratti, e sono disposto a farlo anche ora. Però le voci da ascoltare in questo caso sono tre: quella della Reggiana, quella del Torino e la mia». Vuole dire allora che spetterà alle due società incontrarsi e decidere? «Non so se questo avverrà. Può darsi. Aspetto di vedere cosa accadrà. Mi va bene tutto. Per me contano sia le scelte professionali che quelle affettive». Con Calieri ha mai parlato? «In questi giorni no. In passato sì, quando era alla Lazio. Parlammo di calcio. Mi fece una buona impressione, una persona entusiasta, pratica». Nell'attesa, si è preso un periodo di riflessione? «No, né mi sono dato una scadenza. Prendo atto di questa situazione e attendo sereno». In cuor suo ha già deciso? «Non lo posso dire. In casi come questi esistono condizioni favorevoli e sfavorevoli che vanno valutate». Allenatori come lei, non più giovani, sono richiestissimi. La sorprende? tornerà con tanta esperienza». Accetterebbe anche lei di andare all'estero? «Anni fa ricevetti offerte dall'Uruguay e dal Paraguay. Ma io non sono un allenatore prestigioso come Trapattoni. La mia biografia è modesta». Lo dice lei, però ogni anno è corteggiatissimo. «Il lavoro paga sempre. Così come il carattere». E' d'accordo con le scelte di Sacchi? «Sarebbe impossibile esserlo. A me per esempio piacciono giocatori come Tassotti e Vialli, e una Nazionale dove non ci siano troppi aspetti sperimentali. Comunque penso che ai Mondiali Sacchi farà bene». Si è divertito in serie A? «Facendo questo mestiere è impossibile. Spero comunque di divertirmi un po' di più l'anno prossimo». Al Torino? «Vedremo. Comunque almeno una cosa non la cambierò: la maglia granata». Giuseppe Marchioro ha 58 anni «No. Sulle panchine l'età non conta: ci sono anziani che nel loro carattere e nella loro filosofia calcistica sono giovani. E giovani che invece sono anziani dentro e nelle idee... Se uno ha la fortuna e la capacità di mantenersi integro, è sempre valido». Trapattoni lo conferma. «Trap, accettando il Bayern, ha dato prestigio a tutti gli allenatori italiani. L'ho chiamato quindici giorni fa per fargli i complimenti e gli auguri. Farà bene e Brunella Ciullini CICLISMO Al Giro del Trentino

Luoghi citati: Lazio, Paraguay, Reggio Emilia, Trentino, Uruguay