Fisco è stato un febbraio nero di Agnese Vigna

Fisco/ è stato un febbraio nero Fisco/ è stato un febbraio nero Le entrate tributarie sono scese del 6,2per cento La pubblicità si tinge di rosa Le agenzie tornano ottimiste: presto la svolta L'ERARIO PUNITO DAI CCT febbraio: flessione del 16,3 per cento, pari a 2272 miliardi in meno dello stesso mese '93. E l'analisi del ministero spiega anche il perché del calo, dovuto «alla flessione dei ruoli, a causa dei ritardi di iscrizione relativi a liquidazioni di annualità pregresse e alla diminuzione delle ritenute sui titoli di Stato», gli interessi di Bot e Cct sono infatti scesi e l'erario ha incassato meno. Ma a calare (del 5,1 per cento) sono stati anche gli introiti da Irpef (penalizzati dalla congiuntura sfavorevole) nonché quelli derivanti dalle imposte su produzione, consumi e dogane, scesi complessivamente del 6 per cento. Unici a dare un contributo in controtendenza sono stati i risultati di tasse e imposte sugli affari, che sono migliorati del 7,3 per cento, e gli incassi di lotto e lotterie, che hanno messo a segno un vero record rispetto ad un anno prima: 199 miliardi in più, pari ad un'impennata del 45,7 per cento. Aumentate an- ROMA.In parte sono ancora solo stime, ma febbraio per l'erario è stato un mese di cinghia stretta: le entrate tributarie sono scese del 6,2 per cento rispetto allo stesso mese del '93. Per la precisione il gettito è stato pari a 25.572 miliardi, 1697 in meno di un anno prima. Precisione relativa però, perché, come sottolinea una nota del ministero delle Finanze, l'ammontare delle entrate di febbraio è in parte stimato «a causa della mancata attivazione da parte di alcune Province e della Regione Sicilia, dei nuovi procedimenti di meccanizzazione introdotti con il conto corrente fiscale». Insomma, forse qualcosa di più si è incassato, ma il dato non deve snostrasi molto dalle cifre note, visto che ci si è dati la pena di comunicarle. Dove si sono aperti gli strappi più consistenti nella rete del fisco? La risposta la dà ancora il comunicato delle Finanze che individua nelle imposte sul patrimonio e sul reddito le pecore nere del gettito di che le entrate dei Monopoli, che sono state pari a 611 miliardi, con un progresso del 4,8 per cento. E anche considerando il bimestre gennaio-febbraio le cose non sono andate bene: le entrate sono infatti ammontate a 59.191 miliardi, 788 in meno dei primi due mesi '93, corrispondenti ad un calo dell'1,3 per cento (ma se si tien conto dell'Iva devoluta alla Cee la diminuzione nel bimestre è stata più forte: 901 miliardi, ovvero l'I,5 per cento). L'ex ministro delle Finanze Franco Gallo nella seconda parte dell'anno. Il 17% delle aziende intervistate annuncia incrementi superiori al 15%, e solo l'8% indica decrementi superiori al 15%. «I test sull'interpretazione personale della nuova situazione - conclude Contri - fanno ben sperare. Le aziende sono più ottimiste, più coraggiose». Nel corso della conferenza stampa dell'Assap è stata diffusa anche la classifica delle agenzie per fatturato. L'Armando Testa, per il quarto anno consecutivo, è al primo posto, con un fatturato netto di 78,9 miliardi di lire e 413 addetti. Al secondo, con un grosso margine di differenza sia in fatturato che, soprattutto, in numero di impiegati, c'è la Publicis, con 59 miliardi e 184 addetti, seguita dalla Young & Rubicam (50,5 miliardi e 268 addetti), McCann Erickson (50,1 miliardi, 271 addetti), J.W. Thomson (36 miliardi, 233 addetti). In attesa di risultati migliori il fisco, comunque, non dorme. Ieri, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato fissato il tasso del 7 per cento per gli interessi semestrali di mora che il ministero delle Finanze richiederà agli evasori per il ritardato pagamento degli importi non pagati dei quali il fisco ha richiesto il versamento. L'interesse di mora è rimasto invariato rispetto al '93 ed è stato definito prendendo a riferimento la media dei tassi bancari attivi del periodo dicembre '92-novembre '93 (pari al 14 per cento). Intanto gli automobilisti italiani hanno finalmente la soddisfazione di conoscere il nome di due tasse che pagano rispettivamente dal 1990 e dal 1992. La prima, l'addizionale regionale sull'imposta erariale di trascrizione, si chiamerà «Ariet»; la seconda, l'imposta provinciale per l'iscrizione al pubblico registro automobilistico, è stata battezzata «Ipi». MILANO. Giro di boa per il mondo della pubblicità. Archiviato un '93 nero, il futuro della comunicazione appare più roseo. E' quanto è emerso ieri nel corso di una conferenza stampa dell'Assap, l'Associazione che raggruppa le più importanti agenzie di pubblicità. Ecco i dati: «Nel 1993 il fatturato globale delle 53 agenzie associate all'Assap è stato di 706,8 miliardi spiega Alberto Contri, presidente dell'Associazione -. Questo significa che si è registrato un calo dell'8% rispetto al 1992. Crisi che si misura anche dalla diminuzione dell'occupazione, che è scesa dei 7%. Attualmente le persone impiegate nelle agenzie sono 3810». E il futuro? «Il mondo sta cambiando - spiega Contri -. A un mese dalle elezioni politiche ci sono segnali positivi. Per stimare correttamente non solo gli umori, ma anche le previsioni di comportamento degli operator publicitari abbiamo promosso un sondaggio, effettuato dall'Explorer, sulle aspettative di 30 agenzie e 70 aziende nei confronti del nuovo». Dal sondaggio emerge che dall'80 al 90% degli intervistati ritiene che la nuova situazione politica è più favorevole allo sviluppo economico e il 40% di loro segnala concreti segni di ripresa». Il 40% delle aziende e il 70% delle agenzie ritengono inoltre che bisogna investire di più in comunicazione. Nonostante i primi mesi dell'anno siano stati ancora negativi, ci si aspetta un netto miglioramento Vanni Cornerò Agnese Vigna

Persone citate: Alberto Contri, Armando Testa, Contri, Franco Gallo, Thomson, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Milano, Roma, Sicilia