Decalogo per l'on gay di Fabio Galvano

A Westminster 100 omosessuali, un altro tory si dimette per la love-story con un ventenne A Westminster 100 omosessuali, un altro tory si dimette per la love-story con un ventenne Decalogo per l'on. gay Major, fate pure, ma senza scandali LONDRA aderenza al dettato eurocomunitario, con un'ala del partito che vorrebbe un referendum anti-Maastricht e un'altra che già pensa a una lotta per la successione, si trattava di disinnescare quest'ultima mina. Ecco allora la «direttiva gay». Neppure un ministro correrà più il rischio di essere licenziato per il solo fatto d'essere omosessuale: si guardi però, se è sposato, dal tradire la moglie; e, in ogni caso, si tenga alla larga da ragazzi troppo giovani, sotto i 21 anni ora e sotto i 18 quando la nuova legge entrerà in vigore. Michael Brown ha dovuto andarsene perché - anche alla luce delle nuove regole - ha infranto quelle DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Liberissimi tutti i deputati, e anche i ministri, di essere gay. Purché, proclama il primo ministro inglese John Major di fronte all'ultimo scandalo, si comportino con moralità. Siano quello che vogliono essere o che sono, ma non si facciano cogliere a sfidare sacri principi come la fedeltà matrimoniale o, peggio, la legge. Qualcuno parla già di una «direttiva gay», di una svolta storica nel quadro etico che regola il mondo politico inglese. Ma pochi, in realtà, sono sorpresi dalla rivelazione del Sun, che attinge a sicure fonti governative: Major, si fa notare, è sempre stato fermamente contrario a ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali. Poco dopo essere diventato premier aveva invitato a Downing Street l'attivista gay Sir Ian McKellen. Le vicende degli ultimi mesi, con la raffica di sexy-scandali che hanno tempestato il suo governo, imponevano un chiarimento. L'ultima scossa, domenica scorsa, ha coinvolto Michael Brown, 42 anni, deputato conservatore approdato ai più bassi gradini della struttura di governo. E' stato accusato da un giornale inglese di avere avuto una relazione omosessuale con un funzionario del ministero della Difesa - Paul Martin, 36 anni ma soprattutto con uno studente appena ventenne della London School of Economics. La legge che riduce da 21 a 18 anni l'età del consenso per i rapporti gay è già passata ai Comuni ma non entrerà in vigore che in autunno: di qui la gravità dell'accusa. Michael Brown si è subito dimesso. Negando tutto, come si conviene in queste circostanze; e spiegando quella decisione con la necessità di avere le mani più libere per querelare i presunti diffamatori (cosa che non ha ancora fatto). Ma ormai era troppo tardi. Per Major, che saltella fra una crisi e l'altra e che nelle ultime 48 ore ha dovuto affrontare l'ennesima ribellione in tema di CASA BIANCA ALLA SBARRA WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Giudicatemi sulla base del mio lavoro», ha invocato Bill Clinton l'altra sera, quando nel corso di un incontro con il pubblico trasmesso dalle televisioni locali del Nord-Est, gli è stata rivolta, peraltro amichevolmente, la domanda critica: «Presidente, come si sente rispetto a tutte queste accuse che le vengono rivolte?». Era una trasparente allusione agli ormai vecchi attacchi per la vicenda Whitewater e alla sua nuova disavventura giudiziaria, la causa intentatagli da Paula Jones per molestie sessuali. Clinton si è dipinto come bersaglio di «politiche costanti di diversione, distruzione e divisione». E ha aggiunto: «Ci saranno elezioni nel '96 e io mi auguro che, nel frattempo, le cose si calmino un po', che ci comportiamo tutti da americani per un certo periodo, e poi la gente esprima la jj^^ Il IH! soglie. «A parte l'età dello studente non ha fatto nulla di cui doversi vergognare», ha precisato al Sun un'autorevole fonte governativa: «Sono finiti i tempi in cui un ministro poteva perdere la carica soltanto per il fatto di essere gay». La moralità, oggi, ha un altro timbro: «Non c'è alcun motivo per cui un deputato scapolo non possa avere amichetti invece di amichette». L'ex deputato conservatore Matthew Parris, omosessuale dichiarato, afferma che almeno un centinaio dei 651 deputati di Westminster sono gay; e sottolinea, quindi, che il peso delle nuove norme potrà essere considerevole. Major, tuttavia, è già avanti di un passo. Più che dal «caso Brown», forse, i pericoli per lui vengono dai milioni d'inglesi che alle recenti elezioni amministrative hanno relegato il partito conservatore - per la prima volta - al terzo posto, alle spalle di laboristi e liberal-democratici. In attesa delle elezioni europee, qui il 9 giugno, bolle la ribellione. I rivali - Heseltine da sinistra e Portillo da destra affilano le armi; la Thatcher promette sostegno ma il suo bacio potrebbe essere avvelenato. Meglio disinnescare, in quel convulso panorama, la miccia degli scandali gay. Fabio Galvano I ^uai a 'uc' rosse Per John Major, già assediato da laboristi e oppositori interni Ma Newsweek rivela che anche lui in passato spiò le abitudini sessuali dei concorrenti politici

Luoghi citati: Londra, Washington