Tram e bus fermi dulie 17 alle 21

Oggi sciopero nazionale dei mezzi pubblici, gravi disagi per i pendolari Oggi sciopero nazionale dei mezzi pubblici, gravi disagi per i pendolari Tram e bus fermi dulie 17 alle 21 Caos sulle linee della Satti Per i pendolari che si servono dei mezzi pubblici oggi sarà un calvario. Lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri per ottenere il rinnovo del contratto lascerà per strada migliaia di persone. Tram e bus Atm si fermeranno dalle 17 alle 21, mentre quelli della Satti potrebbero rimanere nei depositi per tutto il giorno. Per chi utilizza i mezzi Atm il disagio sarà contenuto. Non così per le 45 mila persone che si servono delle autolinee Satti e le 10 mila che utilizzano i treni della Torino-Ceres e della Canavesana. Lo sciopero indetto dai sindacati per le linee Satti va dalle 8 alle 14,30 e dalle 17,30 al termine del servizio, ma è stato giudicato troppo morbido dai lavoratori. «E' quindi possibile - dice Guido Mosetto, segretario regionale della Filt-Cgil - che lo sciopero sia per tutto il giorno. Se ciò accade è colpa dell'azienda che ha disdetto unilateralmente i contratti integrativi. Un atteggiamento che invece di "raffred- BUFERA SULL'AZIENDA DEI RIFIUTI COME può essere pulita la città se l'Amiat, ossia la vecchia Azienda per la raccolta dei rifiuti pubblici e privati, invece di occuparsi di Torino si occupa anche di Vinovo? La domanda è stata posta ieri sera in Consiglio comunale da due interrogazioni (dei popolari Battuello e Chiavarino e del leghista Bellini) sul futuro della municipalizzata di via Germagnano. Molto dura la Lega Nord che al termine ha annunciato: sulla questione presenteremo un esposto alla magistratura. «Ogni giorno - ha detto Bellini - ci sono 160-170 zone del territorio urbano scoperte. L'Amiat non riesce a raccogliere l'immondizia negli ospedali e nei ricoveri per anziani, ma lo fa a Vinovo. E l'assessore dice con soddisfazione di quella comunità. Certo le stiamo fornendo un servizio sottocosto, come dimostreranno i conti quando saranno verificati». L'assessore all'Ambiente (an- Il ladro malato per il qu dare" ha esasperato il conflitto». Alla Satti sono altrettanti duri: «Abbiamo disdettato quegli accordi - dice Giovanni Mezzano - perché dopo tre mesi di trattative e 20 riunioni non abbiamo ottenuto alcun risultato. La società ha varato un piano di risanamento che prevede di raggiungere il pareggio entro il '96. qu Siccome nelle aziende di trasporto il 70 per cento dei costi riguarda la voce personale è lì che dobbiamo agire, senza incidere sugli stipendi e senza ricorrere alla mobilità esterna». Oltre al blocco del turn-over, l'azienda ha chiesto ai sindacati di ridurre da 24 a 17,5 i giorni di riposo retribuiti che i dipendenti II consigliere delegato della Satti Giovanni Mezzano vuole tagliare giorni di permesso sindacale Satti godono in più rispetto ai 52 giorni degli altri lavoratori del settore privato. Ha poi chiesto di tagliare del 50 per cento la quota globale dei 1868 giorni di permesso sindacale, e di migliorare la percentuale effettiva di guida che attualmente è di 4 ore e mezzo mentre ne vengono pagate 6 e mezzo. «Tutto ciò - dice Mezzano - è indispensabile per proseguire l'opera di risanamento». Il sindacato però non ci sta: «Non è vero che non vogliamo discutere di queste cose - replica Mosetto ma perché le stesse cose non vengono proposte anche per i dipendenti Atm?». [b. min.] LA LEGGE CE' MA SERVE POCO Lo sciopero dovrebbe essere uno scontro con il quale il lavoratore si propone di arrecare un danno al datore di lavoro per convincerlo a concedere quanto ritiene gli sia dovuto. Ma nei servizi pubblici il danno maggiore, se non esclusivo, lo subisce l'utente. Le infinite esasperazioni di chi era bloccato nelle stazioni, negli aeroporti, alle fermate indusse il Parlamento a approvare una legge che avrebbe dovuto regolarizzare lo sciopero nel settore. Per accontentare un po' tutti, si fece una legge monca, e come si constata, di scarsa efficacia.

Persone citate: Battuello, Bellini, Chiavarino, Giovanni Mezzano, Guido Mosetto

Luoghi citati: Torino, Vinovo