Quella «Spoon River» su due corsie

Quella «Spoon River» su due corsie Quella «Spoon River» su due corsie Un destino annunciato per vittime illustri e no Giancarlo Ruffino Era senatore, eletto nelle file della fu democrazia cristiana. Nato a Millesimo, aveva fatto del raddoppio dell'autostrada Torino-Savona una delle sue battaglie parlamentari. E' morto la sera del 6 gennaio 1994, alle porte di Ceva, nel tratto a rischio di quel percorso che lui voleva rendere più sicuro. C'era una tormenta di neve. La Croma del senatore, che viaggiava con la moglie e due dei quattro figli, tornava da Limone Piemonte dopo un week-end sugli sci. La neve l'ha seguita fino a casa. E' diventata tempesta nei pressi di Ceva. Ha contribuito allo scontro frontale con l'Alfa 75 guidata da Salvatore Lombardo, 43 anni, di Orbassano. Ha cancellato i 64 anni di vita del senatore, la sua carriera di avvocato che lo vide tutelare la parte civile nel processo contro Gigliola Guerinoni, la sua ascesa nella de, culminata con la nomina a sottosegretario all'Interno dall'89 al '92 nel sesto governo presieduto Andreotti. Il «Giulio VI», scrivevano i giornali. Tutto sepolto, sotto la neve. te, con la Mercedes di Claudio Canavero, 34 anni, di Castellino Tanaro. Morti entrambi, sul colpo. La sera prima l'ingegnere era stato all'hotel Lis di Asti per seguire la presentazione dei candidati repubblicani. Negli anni dell'impegno era stato presidente dell'ospedale di Asti. Morendo, ha evitato di sapere che l'ospedale è finito sotto inchiesta e il partito repubblicano nel nulla. Carlo Bassignana Sabato 17 marzo 1990 Carlo Bassignana, 22 anni, centravanti della Sestrese, campionato Promozione, aveva segnato un gol importante per la sua squadra. Certo non gli avrebbe cambiato la vita, sicuramente non l'avrebbe portato in serie A, dove sperava di giocare quando aveva esordito giocando nelle giovanili del Genoa. Ma quel gol gli aveva ridato fiducia. Era un momento felice, per lui. Venerdì 23 marzo, all'una della notte, alla vigilia di una nuova partita di campionato, viaggiava sulla sua Alfa 33, direzione Srvona. Nel tratto fra Altare e Millesimo, al chilometro 106, alla fine della corsia di sorpasso alternato, su una strada resa viscida dalla pioggia, ha sbandato. L'autostrada non consente vie di fuga ai lati della carreggiata. Per la Mercedes di Mario Bruno, 31 anni, di Millesimo, impatto obbligato. E' morto soltanto il giovane bomber. ro con l'amico Mino Persenda. Poi ha smesso si ò dedicato alla sua agenzia di prodotti per il riscaldamento e alla famiglia. Alla moglie Rita e al figlio Paolo. Sabato 12 marzo 1988 l'ex calciatore, insieme con la moglie e la coppia di suoceri era andato in Piemonte per comprare i mobili al figlio, che doveva sposarsi di lì a un mese. All'uscita dalla galleria Franco, la sua «131» si è schiantata frontalmente con la Volvo di Maurizio Cazzola, cuneese, travolgendo poi nella carambola sull'asfalto altre due vetture. Della famiglia Baroncini si è salvato soltanto il bomber in pensione. per la produzione di telefoni e tornare a Santhià, dove era nato e aveva ancora una casa. Sognava, Pietro Lavorino, anni 62, di passare il resto delle sue giornate tra il suo paese e Cornu di Champoluc, Val d'Aosta, dove andava per le vacanze e dove era considerato una specie di sindaco, al quale rivolgersi por ogni problema. Amava la montagna. Sua moglie Carla, 58 anni, preferiva il mare. Sabato 1° marzo 1992 la coppia correva insieme sulla Maserati. Da Torino al mare di Liguria. Alle otto del mattino stava per imboccare la galleria Pione, quando il dirigente ha perso il controllo della vettura, ha sbandato, è uscito di strada, rientrato, poi si è schiantato contro la Panda di Bartolomeo Gallo, 67 anni, savonese, in viaggio con la moglie Anna Maria. Due coppie per cui il futuro finiva lì, Adriano Mecca Amava la politica anche Adriano Mecca, 48 anni, ingegnere di Asti. «La politica, i voli in elicottero, le auto storiche», ricorderà la madre Luigia. Dalla politica aveva dovuto distaccarsi per sopraggiunti impegni di lavoro. Era ingegnere aeronautico. Quella mattina di martedì 25 marzo 1992 era diretto ad Albenga, per sovrintendere ai lavori nell'aeroporto. In prossimità del casello di Marene, sotto una fitta pioggia, la sua Lancia Delta si è scontrata frontalmente, per cause rimaste igno- Rita Baroncini Pietro Lavorino Era un bomber, da giovane, anche Giacomino Parodi. Ha giocato nel Vado, nel Savona e nel Casale, formando un tandem di fer- Sognava di andare in pensione e tornare a vivere in provincia. Lasciare Torino, la scrivania da dirigente in un'azienda privata Sopra due incidenti mortali sulla Torino-Savona, a fianco il senatore Ruffino che vi perse la vita il 6 gennaio 1994 sieme con suo fratello Domenico e la fidanzatina Roberta. Tra Millesimo e Ceva l'auto si è scontrata frontalmente con la Honda di Francesco Parenti, 65 anni, di Milano. Ne è seguito un groviglio di auto che ha strangolato il destino di un bimbo di nome Jerry. Mohamed Mauyoud Un uomo di nome Mohamed era arrivato in Italia dal Marocco. Sperava di più, quando aveva deciso di partire. Aveva avuto poco: un lavoro precario, nessuna famiglia. Quello che chiedeva era una seconda occasione. A volte basta. Non l'aveva mai vista, la neve, in Marocco. Cadeva sul parabrezza della «131» su cui viaggiava con due amici, direzione Torino. Cadeva sul viadotto Lesegno, chilometro 77 dell'autostrada. L'auto è slittata. E' andata a sbattere contro quella di Michele Giordanengo, 34 anni, rappresentante di Saluzzo. Lui la conosceva bene, la Torino-Savona. Sapeva che non dava scampo. Non l'ha dato né a lui né a Mohamed. Quindici giorni prima Giordanengo aveva avuto un altro incidente, nello stesso tratto. A volte, è la morte che chiede una seconda occasione. Carmine Severino Chiedeva tempo, per sé, Carmine Severino, 55 anni, di Moncalieri, «padroncino» addetto al rifornimento del pane negli autogrill Agip. Per accelerare il lavoro, fermava l'auto sul margine destro della corsia e l'attraversava a piedi per compiere le consegne. Lo ha fatto anche la mattina del 12 dicembre 1992, per andare all'autogrill più vi¬