Seno piccolo? Carriera certa

Londra, gli psicologi: sono più preparate e intelligenti Londra, gli psicologi: sono più preparate e intelligenti Seno piccolo? Carriera certa Ricerca boccia le «maggiorate» \j Roma, firmati trenta rinvìi a giudizio Bufera sul vertice della Corte dei conti «Insabbiatigli scandali di Tangentopoli» Nel mirino anche il presidente Carbone LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A Dolly Partorì prenderà un colpo o, a seconda dell'umore, griderà al miracolo per avere superato indenne un grave ostacolo. Un'indagine svolta da una rivista femminile inglese rivela infatti che sono le donne col seno piccolo a riuscire più facilmente nel mondo del lavoro, insomma a fare carriera. Un seno prosperoso sarebbe un handicap: contrariamente a quanto si è sempre pensato conoscendo le debolezze maschili. Senza dubbio Maria Antonietta e Neil Gwynne, che nella consistenza di quel loro attributo avevano riposto molte speranze e ambizioni, si rivolteranno nella tomba. Ma «Good Housekeeping», uno dei mensili femminili di maggior successo in Inghilterra, non ha incertezze. Le donne col seno piccolo, afferma, hanno maggiori possibilità di finire nella stanza dei bottoni perché i colleghi e i superiori le considerano «più competenti, ambiziose, intelligenti, serie e modeste». Proprio come se avere un seno prosperoso desse alla testa; e di qui, a giusto corollario di tanto teorema, il consiglio alle donne curvacee di indossare vestiti in grado di mascherare alla meglio i doni di una natura benigna, poiché «le scollature distraggono». Il rapporto, compilato con la collaborazione di studiosi come lo psicologo Albert Mehrabian, sostiene che l'aspetto fisico di una donna continua a essere l'elemento dominante nella sua scalata al successo: «Conta per il 55% di una prima impressione, mentre la voce incide per il 38% e la capacità di esprimere con chiarezza un concetto solo per il 7 per cento». L'aspetto in prima fila, ma con le dovute accortezze. Essenziali, per la donna d'oggi che vuol fare carriera nel mondo del lavoro, il rossetto e gli orecchini. Anche il colore dei vestiti è importante: il rosso esprime fiducia in se stesse ma non necessariamente affidabilità, che è invece meglio espressa da un blu vivace in stile Thatcher, mentre blu scuro e nero denotano autorevolezza. Ogni donna scelga quindi secondo coscienza. Con la solita avver- tenza: un seno prorompente è meglio lasciarlo a casa. Ammesso che ci sia qualcuno disposto a prendere sul serio questi giochi estivi, il mondo è pieno di pettorute signore di successo, e non soltanto nell'ambiente delle maggiorate cinematografiche che semmai coltivano - e se necessario impiantano - quel tipo di attributo. Quel che è certo è che l'indagine di «Good Housekeeping» è destinata a suscitare un vespaio femminile, e non solo in Inghilterra. E' già intervenuta la scrittrice Jilly Cooper, i cui romanzi sovente coinvolgono torride vicende sentimentali che hanno per protagoniste eroine ben dotate. «E' ingiusto - ha detto - che a causa di un seno prosperoso una donna sia considerata meno capace. Potrebbe essere semplice invidia, da parte di chi non lo ha». Edwina Currie, ex ministro della Sanità e recentemente autrice di un romanzo - «Un affare parlamentare» - che introduce il sesso a Westminster, si sente paladina della donna col seno piccolo: «Non è necessario avere molto sul petto per avere molto in testa - dice - e francamente non credo che un'abbondante scollatura mi avrebbe aiutato nell'attività parlamentare». Giorni fa un'attrice tv di buona stazza aveva insistito sul tema: «Grosso è bello e sexy». L'Inghilterra delle Twiggy non poteva tacere. SCACCHI [f.gal.] Accanto Carmen Russo, in basso Serena Grandi, due «maggiorate» del cinema italiano j ma, la Corte dei Conti contribuì a tacitare le critiche. Il prezzo per le azioni era giusto, sostenne la Corte dei Conti. E tale affermazione - afferma Maria Cordova - era addirittura contenuta nella relazione inviata al Parlamento. Si nascondeva il piccolo particolare che la sezione Controllo Enti, nel marzo 1991, aveva sostenuto esattamente il contrario: che il prezzo da pagare alla Montedison era eccessivo. Al processo Cusani, poi, s'è visto come è andata realmente quella storia. Ora i tre sono accusati di falso in atto pubblico. Oppure c'è la vicenda Ferrovie dello Stato. Tanto per cominciare, sostiene l'accusa, il presidente Carbone mantenne la poltrona di presidente della società Cemat (che apparteneva alle Ferrovie) nonostante la Corte indagasse sull'ente. Il viceprocuratore Casaccia ed altri suoi colleghi hanno testimoniato di aver subito pressioni nel corso delle indagini. Li minacciavano di azioni disciplinari. E il pm ha scoperto che il procuratore generale Emidio Di Giambattista chiuse addirittura l'ufficio notifiche «al fine di impedire la notifica dell'atto di citazione ai danni dell'ex ministro Claudio Signorile». Infine il Coni. Non segnalarono, secondo l'accusa, alcune presunte irregolarità alla sezione di Controllo sugli Enti. In particolare, nascosero il fatto che Franco Carraro cumulava indebitamente le due cariche di presidente del Coni e insieme della Federazione italiana gioco calcio. Nel complesso, sono trenta le richieste di rinvio a giudizio. Riguardano, oltre Carbone e Di Giambattista, anche i consiglieri Roberto Coltelli, Sergio Ristuccia, Luigi Schiavello, Erminio Pietranera, Gino Viola, Francesco D'Amaro, Mario Falcucci, Angelo De Marco, Manin Carabba, Domenico Marchetta, Ermanno Granelli, Salvatore Nottola, Riccardo Bonadonna, e il funzionario Giovanni De Grandis. [fra. gri.] ROMA. Ma dov'era la Corte dei Conti, in piena Era Tangentopoli? Non si accorgevano delle gare false, degli appalti venduti, della corruzione corrente? Una domanda a cui prova a rispondere il pm Maria Cordova che ieri ha concluso una sua monumentale inchiesta sull'operato dei «cugini» giudici contabili. Dov'erano, dunque? Risposta indiretta del giudice penale: erano al loro posto che insabbiavano tutto. Secondo Maria Cordova, infatti, i vertici della Corte vanno rinviati a giudizio per diversi reati, tra cui l'abuso d'ufficio e il falso in atto pubblico. Ha presentato ieri le sue richiesta al gip, che deciderà nei prossimi giorni. Un caso scottante. Non si salvano il presidente Giuseppe Carbone, né il procuratore generale Emidio Di Giambattista, né altri magistrati. Un caso su tutti: quando la Corte indagò sui fondi neri dell'Iri, il presidente si attribuì un inesistente potere di «controllo politico sugli atti di citazione». In nome di questo potere «politico», Carbone bloccò il viceprocuratore generale, Mario Casaccia, che indagava senza guardare in faccia a nessuno. Carbone gli contestò di mettere eccessivo impegno nell'inchiesta. Alla fine, lo trasferì ad altro incarico. La vecchia questione dei fondi neri dell'Iri - che vedeva compromessi i migliori nomi democristiani di qualche anno fa - è solo un esempio tra tanti. Il pm Cordova ha messo il naso nelle inchieste contabili sulle Ferrovie dello Stato, sull'Enimont, sul Coni. E ogni volta, secondo l'accusa, è emerso un piccolo scandalo. Per quanto riguarda l'Enimont, ci sono tre giudici contabili accusati di aver «falsamente attestato» che il prezzo pagato dall'Eni alla Montedison era ben motivato. Si era in piena bagarre per la compravendita della chimica italiana. Eni e Montedison se la contendevano a suon di miliardi. In quel cli¬ LA MISURA DIVIDE LE STAR ITALIANE LACAVAGNA RIPA DI MEANA «Idee gay» «E' il mio caso» «Ma io dico: non sarebbe meglio spendere quattrini in ricerche un po' più serie?». Angela Cavagna non sa se ridere o indignarsi e subito aggiunge: «Inoltre, visto che lo studio è inglese e che spesso in Inghilterra spuntano politici omosex, appassionati di travestitismo e tacchi a spillo, forse abbiamo capito perché quel popolo ce l'abbia tanto con il seno abbondante...». «Non avevo bisogno di questo studio - dice Marina Ripa di Meana - per avere una conferma delle mie teorie: cioè che seno piccolo è bello. Io ho sempre avuto il seno piccolo e la mia vita conferma che è stata una componente del successo. E davvero non ho mai sentito la necessità di farmelo gonfiare inseguendo una moda dilagante e sciocca, risultato di un'idea sbagliata». LE SOLUZIONI DEI GIOCHI MASTER MINO quanto una sola delle due porte celerebbe la Via per la Sala Reale, confermando quindi la falsità della frase. La via per la Sala Reale stava dunque dietro la porta con il lama, La partita, giocata in Spagna, ha avuto un sorprendente epilogo: 1. D:d6!,R:d6; 2. Aa3 scacco matto! Una bella prestazione giovanile dell'ormai quasi settantenne giocatore, noto in Italia anche per le sue frequenti esibizioni al pianoforte. La combinazione finale corretta è: B A V A. SESTO ACUTO Si, potevo. Date le condizioni iniziali riportate sul frontale, perché la frase «Tutte e due le porte celano la via per la Sala Reale» sia vera, dietro la porta con il condor ci dovrebbe essere la via per la Sala Reale, mentre dietro quella con il lama la Via senza ritorno. Ma quest'ultima condizione contraddice la frase stessa, che dunque non può essere vera. Se la frase fosse invece falsa, allora dietro la porta con il condor ci dovrebbe essere la Via senza ritorno, mentre dietro quella con il lama la via per la Sala Reale. In questo caso non si entra in contraddizione in PAROLIERE 7 lettere: emanare, lineale, lineare, menante; 6 lettere: aliena, aliene, annale, annali, antera, manale, manali, melare, melina, meline, menale, menali, menare, renale, renali, renana, renane, renani, tranne; 5 lettere: alana, alane, alani, alare, amena, amene, aneli, anile, arena, arene, ilare, inane, leale, leali, lemna, lemne, lenea, lenee, lenei, linea, linee, manna, manne, mante, nanna, reale, reali, reame, renna, renne, terna, trani. Totale 55 parole. DAMA Combinazione tratta dal mensile «Damasport». Il Bianco vince giocando 1 ) 32-28,6x15; 2) 2320,1x19; 3) 28-31,15x24; 4) 31x6 e vince per chiusura. REBUS (4,5,8): FA remo -IT iris - P armi = FARE MOLTI RISPARMI. DOPPIO GIOCO In orizzontale, dalla prima alla nona riga: Zuppiera (8 punti); Coloniale (9 punti); Scomoda (7 punti); Sinergia (8 punti); Retorica (8 punti); Cultore (7 punti); Zincato (7 punti); Coniare (7 punti); Recitare (8 punti). In verticale dalla prima alla nona colonna: Rugiadoso (9 punti); Narratore (9 punti); Cetacei (7 punti); Pastore (7 punti); Tralcio (7 punti); Corolla (7 punti); Scozzese (8 punti); Plancia (7 punti); Riunioni (8 punti). Totale = 138. □□□□□□□BEI QEL1QQL1QBOQQD BE3QQQ E3QE2 □ □□QE3QE3QE3 B QQQQ BOB B OBE3QEIBEH3 QBQ BQQ BBB □□□□□□□□□□ QBCIES OB □BQQBBBBBQ □□□□□□□□ □ BBBBBBBBBBBB B □□□BEH*]