Germania dell'Est, rifugio di ex nazisti
Germania dell'Est, rifugio di ex nazisti Germania dell'Est, rifugio di ex nazisti Gli archivi rivelano: i comunisti li usavano come spie metà degli Anni Ottanta risultava per esempio che, rispetto alla Ddr, la Germania federale aveva celebrato meno della metà dei processi a criminali di guerra nazisti. Nel 1989 la Procura generale della Ddr fece un bilancio complessivo: in quasi quarant'anni, erano comparsi davanti ai tribunali orientali 12.881 criminali nazisti. Nello stesso periodo, sottolineava la Procura, i giudici federali si erano occupati soltanto di 6485 casi. Ma non era vero: migliaia di casi erano inventati, si scopre adesso. Fra il 1951 e il 1989 le condanne nella Ddr sono state soltanto poche decine. Lo ha confermato ieri il Procuratore generale Alfred Striem, del Centro di indagini sui crimini nazisti di Ludwigsburg: «Le cose non sono andate nel modo sempre vantato dalla Ddr». Naturalmente la minaccia della denuncia, del processo, della condanna continuava a pendere, su Baerwald e sugli altri che come lui costituivano soprattutto una «riserva», un «serbatoio di criminali» al quale attingere nel momento del bisogno. Secondo Striem, il regime aveva preparato una «lista di candidati» al processo, da utilizzare «secondo le necessità». Baerwald è sempre rimasto nella «riserva». E' stata un'idea di Mielke, pare: nel 1952 il futuro responsabile dei servizi segreti - a quel tempo segretario di Stato al ministero della Sicurezza firmò un'ordinanza con la quale si avviava «l'utilizzo di criminali di guerra nazisti come informatori». Il sistema ha dato presto buoni frutti: l'anno dopo erano già stati rintracciati e reclutati decine di ex ufficiali della Gestapo e uomini delle Ss, il primo nucleo di un esercito. A Lipsia, per esempio, erano a disposizione nove persone «fra ex ufficiali fascisti, membri delle Ss e degli organi di sicurezza nazisti, cinque ex funzionari del partito nazionalsocialista e di altre organizzazioni». Nella stessa città, altri otto informatori della Stasi erano stati reclutati fra ex appartenenti alla Gestapo: due di loro facevano parte dei cosiddetti «gruppi V», informatori e spie che Goering considerava «lo strumento affilato dello Stato nazionalsocialista». Altri quattro erano uomini di fiducia dei servizi di sicurezza di Reinhard Heydrich. Quello che succedeva a Lipsia accadeva a Berlino e dappertutto, in decine di città e villaggi: centinaia, forse migliaia di agenti e informatori della Stasi avevano cambiato la divisa, ma facevano il mestiere che avevano imparato negli anni del nazismo. Emanuele Nova zio
Persone citate: Alfred Striem, Baerwald, Emanuele Nova, Goering, Mielke, Reinhard Heydrich
Luoghi citati: Berlino, Ddr, Germania, Germania Dell'est, Lipsia
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