l'apartheid risorge nei campus Usa di E. St.

e' il segno di una tendenza: i «colored» si isolano e creano locali e giornali solo per sé e' il segno di una tendenza: i «colored» si isolano e creano locali e giornali solo per sé 1/apartheid risorge nei campus Usa Bianchi e neri separati Corteo anti-Eltsin Rutskoi «Tra un anno al Cremlino» Negli ultimi tempi il dormitorio degli studenti della Brown University di Providence, nel Rhode Island, ha cambiato aspetto: le diverse etnie sono diventate più visibili, più distinte l'una dall'altra, insomma più separate, e la visione d'assieme non è più quella del «mosaico» teorizzata da tanti ma semmai quella di una scacchiera, con i vari «colori» ben racchiusi entro confini precisi. Sono stati gli stessi studenti a volerlo, creando nell'edificio una «sezione nera», una «latina» e perfino una francese e una tedesca. «Lo scopo è squisitamente culturale», spiega la portavoce dell'Università Chessie Sweeny. «Gli studenti hanno semplicemente deciso che in questo modo i loro interessi possono essere meglio coltivati. Quelli che vogliono approfondire le tradizioni afro-americane hanno a portata di mano il materiale; quelli che vogliono studiare la cultura spagnola o latino-americana hanno la stessa possibilità e quelli che studiano il francese o il tedesco hanno creato un proprio ambiente in cui si impongono di parlare solo in quelle lingue». Sembra una spiegazione plausibile, ma resta il fatto che la situazione venutasi a creare alla Brown University, una delle più qualificate degli Usa, finisce per somigliare terribilmente all'apartheid, come denuncia lo scrittore Russell Warren Howe (ebreo scozzese immigrato 40 anni fa, moglie africana e tre figli «misti») sull'ultimo «Sunday Times». «Mentre il Sud Africa cerca di integrarsi, le università americane stanno andando dalla parte opposta, e il sogno di Martin Luther King rischia di diventare un incu¬ NEW YORK bo». Ciò che accade a Providence, infatti, non è un caso isolato, ma l'esempio di «un trend visibile dovunque, nella vita di quartiere come in quella culturale, nelle vacanze e nel lavoro». Senza una legge scritta che lo imponga, insomma, si sta verificando un marcato ritorno al separatismo, con l'aggravante che questa volta è in gran parte «volontario». A Washington, se vai a ballare al «Deja vu», racconta sempre Howe, quei due o tre neri che trovi «sono probabilmente diplomatici di qualche Paese africano, magari con moglie europea»; ma se vai al «Kilimangiaro» hai buone probabilità di essere l'unico bianco. Per non parlare dei giovani, che hanno la propria musica, il proprio abbigliamento, il proprio linguaggio, a seconda del gruppo etnico di appartenenza e che si «confondono» con estrema difficoltà. Howe ricorda quando nel 1956 andò con la moglie alla «Manhattan's Waldorf Towers» ad ascoltare Eartha Kitt, la «prima cantante nera» accolta in quel locale, e sentì i vicini di tavolo bisbigliare che probabilmente sua moglie era anche lei una cantante, «altrimenti non l'avrebbero lasciata entrare», e che lui doveva essere «il suo agente ebreo». Un episodio tipico dell'ottusità bianca di quell'epoca lontana, ma oggi a guidare la tendenza al separatismo «sono proprio i neri», aggiunge Howe, infrangendo così ima specie di tabù, nel senso che attualmente il solo accennare a qualcosa che somigli a una critica nei confronti dei neri è considerato «politically incorrect». Molti loro intellettuali, dice Howe, cercano giustamente le proprie radici nel perido precedente la Rivoluzione americana, ma allo stesso tempo «si compor¬ tano stranamente come le prime generazioni di immigrati, che vivevano in enclaves molto circoscritte e suddivise a loro volta in base alla fede religiosa come i gruppi asiatici, o in base alle diverse regioni di origine come gli italiani». E allora, dice ancora Howe, bisogna chiedersi perché questo accade e chi ha interesse a che accada. E la risposta viene anch'essa da un lontano ricordo. Nel 1954 ci fu la famosa sentenza della Corte Suprema che costrinse le scuole americane all'integrazione. Lui si trovò a discutere dell'evento con i suoi amici bianchi e neri, e qualcuno si divertì a pronosticare il fallimento della catena «Black Star Motel» in Alabama, che ai propri clienti neri faceva pagare più dell'Holiday Inn ma offriva un servizio peggiore, o della compagnia di assicurazioni di Durham, nel North Carolina, riservata anch'essa ai neri che pagavano un premio più alto della potente Pridential. Le università «nere» Howard e Fisk sarebbero diventate di secondo ordine, visto che ci sarebbero andati solo quelli respinti (per punteggio, non per razza) da Yale o da Harvard e i giornali «neri» avrebbero visto emigrare i loro cronisti migliori. Un'epoca nuova sta nascendo, si dicevano Howe e i suoi amici nel 1954. Sarà più giusta, ma colpirà anche molti interessi consolidati. Quelli economici, ma anche quelli politici di chi «preferisce essere un pesce grosso nelle acque basse che nuotare in quelle alte». In qualche modo «avevamo previsto ciò che sarebbe accaduto», «ma certo - conclude con tristezza - non immaginavamo il livello di sciocco separatismo raggiunto al giorno d'oggi». NOSTRO SERVIZIO Stato civile di Torino menico, a. 72, S. Giovanni Amica Sede Oncologia; Pittalls Vittorio, a. 57, S. Giovanni Antica Sede Oncologia; Roccato Iolanda, a. 68, Molinette; Toti Maria ved. Lo Duca, a. 81, Mauriziano Umberto I; Vassallo Maria ved. Delpiano, a. 85, Molinette. Presso Case di Cura ed Istituti Religiosi: Mattel Maria Maddalena ved. Savino, a. 104, Casa di Cura Crocetta; Rea Raffaella, a. 84, Casa di Cura S. Paolo. NATI DENUNCIATI IL 29 APRILE 1994 Rubino Fabio; Musclo Simona; Camole!to Alberto; Pilo! Roberto; Droetto Chiara; Stella Gianluca; Sabbadini Gabriele; Giovannini Luciano; Prezzi Elisabetta; Gaspari Giulia: Facciolongo Dario; Introna Micol; Gallo Francesco; Bertello Michela; Bellina Mario; Galimberti Silvia; Pagliuca Pierclaudio; D'Oria Federico; Callegaro Matteo; Cuomo Davide: Vagnuni Clara Rosa; Rondandin Alessandra; Andriesse Arianna; Diana Giuseppe; Pavone Cristian: Pira Caterina; Nelodoro Christopher; Miele Attilio; Burgo Sofia; Muraro Claudia: Capasso Andrea; Zacchero Andrea Lorenzo; Peluso Marta; Rovito Daniela; Bo Gianmaria; Maunero Marco. MORTI DENUNCIATI IL 29 APRILE 1994 Presso Case di Cura di Riposo ed Istituii Religiosi: Mattarello Lucia ved. Bada, di anni 99, Carlo Alberto. Presso Ospedali: Agnoletti Giuseppe, a. 72, Maria Vittoria; Bono Andrea, a. 51. Molinette; Dallo Libera Mose, a. 69, Molinone; Malocco Giustina Maria ved. Baracco, a. 87, Mauriziano Umberto I; Marchisio Gian Carlo, a. 64, Molinette; Poggio Piero, a. 58, Molinette; Racca Giuseppe, a. 84, Molinette; Sappa Francesco, a. 78, Molinette; Scavarda Giuseppe, a. 74, Molinette; Serato Ezio, a 60. Martini; Trombetta Luigi, a. 65, Mauriziano Umberto I; Vazon Guido, a 74, Martini; Vincenti Antonio, a. 59, Centro Traumatologico Ortopedico. Presso residenza: Cavazzin Angelina, a. 66, via F. Cilea 7; Grosso Augusto Mario, a. 86, via O. Assarotti 4; Moretti Salvatore Angelo, a. 96, via A. Pacinotti 28; Navone Mario, a. 63, via Piossasco 11/1 ; Ramazzina Domenico, a. 70, via Cormons 10; Zanero Rosa ved Rizzoli, a. 88, corso Monte Grappa 69. Presso Medicina Legale: Cinlello Michele, a 29; Fiorano Pierina, a. 83; Grisorio Ettore, a 32; Sciuto Giuseppe, a. 35: Speranza Ciro, a 33; Varena Anna. a. 74. Nati 44 - Morti 30 «Il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore». Ritornata alla casa del Padre la DOTTORESSA PROFESSORESSA Lea Cavallone O. S. F. si raccomanda alle preghiere di tutti e promette che presso Dio non dimenticherà nessuno. Il funerale sarà celebrato nella parrocchia di S. Lorenzo in Villanova Mondovì il giorno mercoledì 11 maggio alle ore 15,30. — «Villa Moscati» Peveragno S. Giovenale, 9 maggio 1994. E' mancato Italo Martini Lo annuncia il fratello Carlo. Benedizione domani ore 8,15, ospedale Martini, via Tofane. — Torino. 10 maggio 1994. Presidenza, Consiglio Direttivo e Soci tutti della Società Canottieri «Caprera» partecipano al lutto della famiglia per la scomparsa del socio Italo Martini — Torino, 9 maggio 1994. E' mancato all'affetto dei suoi cari Arone Bozzato anni 67 L'annunciano: la moglie Margherita, i figli Marco ed Ezio con la moglie Carmen e il nipotino Alessandro la suocera Maria e parenti tutti. Nati 36 - Morti 26 — Torino, 9 maggio 1994. Cristianamente è mancata NAT I DENUNCIATI IL 30 APRILE 1994 Croce Susanna; Giannini Matteo; Francese Cristina: Brezzo Riccardo; Maccario Alberto; Casetta Riccardo; Longo Andrea Maria; Leonardi Martina; Santoro Mattia; Foresto Federica; Rossi Gianluca; Perdonò Marco; Perosa Chiara; Di Gioia Simone; Mancin Niccolo; Franco Samuele; Bono Valeria; Perry Valentina; Santovito Simone: Pitzalis Mattia; De Glorgis Ivan; Martone Carlotta; Casalini Rebecca: Vieta Lucrezia: Carello Dario Maria; Scatigna Laura; Perino Davide; lunco Federico: Cascella Andrea; Pannozzo Alberto; Nuzzl Sara; Farina Leni Joseph; Beretta Alberto; Giorda Federica: Bobba Serena; Carbonatto Annapaola; D'Errico Federica; Sinisl Simone; Micciola Leonardo; Marraccini Roberta; Avilii Eleonora; Ferro Riccardo Maria: Cirillo Simone; Anelli Alice. MORTI DENUNCIATI IL 30 APRILE 1994 Presso Medicina legale: Meli Daniele, a. 26, Medicina Legale. Presso residenza: Bilisco Napoleone, a. 83 via G. Spano 14/10; Chioso Tomaso, a. 89. via Cagliari 20; Dionisio Giuseppe, a. 81, via Martiri della Libertà 1; Franzero Battista, a. 77, via Leini 67; Ingribelli Eugenio, a. 81. c.so Lombardia 115; Mariani Elena. a. 93, c so Siracusa 193; Novero Luigi, a. 85, via Vcntimiglia 166; Spoto Vincenzo, a. 67, c.so Canonico G. Allamano 60/B; Valie Bruna Renata, a. 71. strada del Mainerò 83; Vay Giovanni, a. 68, strada di Settimo 100/15/H. Presso Ospedali: Baldi Giuseppe, a 80, Martini; Borio Onorato, a. 74, Gradenigo; Bux Vincenzo, a. 66, Luigi Einaudi (ex Vecchia Astanteria) ; Canale Secondo, a. 66, Giovanni Bosco: Carlone Gennaro, a. 51, Molinette; Carretta Giovanni, a 70, Cottolengo; Conte Maria Rosa ved Genua, a. 44, San Giovanni Antica Sede Oncologia; Ferrando Anna ved Rampini, a 69. Molinette; Gay Emma, a 79, Maria Vittoria, Immesi Anna. a. 41, Ostetrico Ginecologico Sani Anna; Isernia Antonio, a 68. Giovanni Bosco; Lavarino Rosa ved Braida a 82, Molinone; Liuzzi Do¬ Margherita Gillio ved. Daghino anni 98 Ne danno il triste annuncio la figlia Laura con Carlo. Un grazie di cuore al dott. Miglicita, alle suore ed al personale tutto della clinica Major. Funerali mercoledì 11 corr. ore 11,45 parrocchia S. Giulia — Torino, 10 maggio 1994. Improvvisamente è mancato all'affetto dei suoi cari Giovanni Armando Addolorati lo annunciano: la moglie, i figli, nuore, nipoti e parenti tutti l funerali avranno luogo mercoledì 11 alle ore 11.45 nella parrocchia della Speranza. — Torino, 5 maggio 1994 E' mancata Margherita Fantone ved. Bello Lo annunciano: il figlio Giovanni con la moglie e nipote Paola, parenti tutti. Funerali oggi, martedì 10 ore 15,30, parrocchia Ss. Annunziata. — Pino Torinese, 10 maggio 1994 E' mancata all'affetto dei suoi cari Maria Demichelis ved. Benedicenti di anni 88 Ne danno il triste annuncio la sorella Teresa, i nipoti e parenti tutti Un particolare ringraziamento alla signora Nella. Fungali mercoledì 11 ore 9,30 all'ospedale Giovanni Bosco, ore 10 parrocchia Pace. — Torino, 9 maggio 1994. Prendono parte al dolore la cognata, i nipoti e parenti Benedicenti USA RUANDA TOKYO Due sacerdoti italiani Il pilota vola a Miami Pari a 9 Bombe H I campus delle università americane che un tempo erano considerati «melting pot» cioè luoghi di integrazione razziale ora assomigliano piuttosto a una scacchiera con i bianchi da una parte e i neri dall'altra MOSCA. Doveva essere l'occasione per celebrare un nuovo clima di unità nazionale, questo 49° anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Ma le speranze di Boris Eltsin sono andate in fumo: la giornata di festa nazionale è stata la consacrazione del suo grande avversario Aleksandr Rutskoi a leader morale dell'opposizione, e candidato naturale alle prossime elezioni presidenziali. Mentre il presidente Eltsin inaugurava il nuovo e maestoso memoriale della vittoria del '45 sul nazifascismo, a pochi chilometri di distanza, in pieno centro di Mosca, Rutskoi guidava il corteo - imponente con le sue bandiere rosse e zariste - delle 20.000 persone che avevano risposto all'appello dei partiti dell'opposizione, di gruppi nostalgici di varia origine. In piedi su un furgoncino in piazza della Lubianka, nel suo primo comizio da quando è uscito dal carcere in cui è finito in ottobre dopo la rivolta del Parlamento, Rutskoi ha lanciato la sua sfida a Eltsin, gli ha dato non più di un anno al potere. «Nel 50° anniversario della vittoria - ha scandito - celebreremo anche la vittoria su questo regime». «Rutskoi Presidente», inneggiava la folla. Poco prima, di fronte alla croce eretta accanto alla vecchia sede del Parlamento e dedicata ieri solennemente ai morti negli scontri di ottobre, Rutskoi era stato sferzante: fra un anno, aveva detto, festeggeremo, dopo la caduta di «questo regime poliziesco e antipopolare». L'ex vicepresidente (che si considera ancora tale) ha escluso il ricorso alla violenza, ma ha inneggiato alla restaurazione dell'Urss, per una Russia «grande potenza, unita, ordinata», [e. st.]