Yemen i nordisti assediano Aden

Mobilitati i riservisti, la città nel caos. Il presidente Saleh rifiuta la mediazione di re Hussein Mobilitati i riservisti, la città nel caos. Il presidente Saleh rifiuta la mediazione di re Hussein Yemen, i nordisti assediano Aden Sgomberati cento italiani SAN'A. Le truppe nordiste yemenite, leali al presidente Ali Abdullah Saleh, stringono d'assedio Aden, il capoluogo del Sud dove si sono asserragliati i leader del «Partito socialista dello Yemen» (Ysp) che guidano le truppe sudiste. Secondo i militari nordisti, la capitolazione della città, dove sono già scoppiati diversi incendi, «è solo questione di ore». Prosegue intanto l'esodo degli stranieri dal Paese sconvolto dalla guerra civile. Oggi dovrebbero atterrare a San'a due Hercules CI30 dell'aviazione italiana per prendere a bordo i circa 100 italiani rimasti intrappolati nella capitale. Altri otto connazionali, ancora nello Yemen meridionale, dovrebbero essere trasferiti ad Al-Mukalla per essere evacuati via mare. Anche dalla stessa Aden sono continuate le operazioni di soccorso delle navi della marina militare francese che fanno la spola con Gibuti: dovrebbero trasferire tra le 200 e le 300 persone di varie nazionalità. Ieri pomeriggio, poi, sono stati sgomberati 138 dipendenti dell'Orni. Ad Aden, l'«Ysp» ha mobilitato 40 mila riservisti per difendere la città e i suoi vitali impianti petroliferi e marittimi. Alcuni diplomatici europei hanno reso noto che nella città quasi tutti gli abitanti sono armati e che da ieri mattina la gente ha cominciato a prendere d'assalto i negozi per accaparrarsi acqua, generi alimentari e carburante per le auto. In un comunicato del comando nordista, diffuso da «Radio San'a», la mobilitazione generale dichiarata dal Sud è stata definita «illegittima» in quanto l'ordine è venuto da Haitham Kassem Taher, il ministro della Difesa (sudista) estromesso due giorni fa dal governo per ordine del presidente Saleh. Il documento si conclude affermando che «è stato ormai dimostrato che, a Dio piacendo, è imminente la fine di Taher e quella di tutte le forze secessioniste che si ribellano alla legalità costituzionale». Ieri mattina, gli scontri tra le opposte fazioni erano cominciati ad Alam, a soli 20 chilometri da Aden, mentre aerei di San'a attaccavano l'aeroporto della città devastando la pista principale. La capitale invece - ha riferito «Radio San'a» - l'altra notte è stata colpita da cinque missili «Scud» lanciati dai sudisti contro obiettivi civili che non hanno comunque causato vittime né danni gravi. Prima dell'alba, San'a era stata sorvolata e bombardata tre volte da caccia sudisti - tre dei quali sarebbero stati abbattuti ma nelle ore seguenti la vita nella città è tornata alla normalità. La stessa emittente ha riferito che le truppe nordiste hanno travolto una brigata sudista a Lahij, catturando almeno 200 soldati nemici, mentre un deposito di decine di migliaia di libri marxisti-leninisti è stato dato alle fiamme. Secondo l'mittente ufficiale, il leader sudista Ali Salem al-Baidh - fino a tre giorni fa vicepresiden- te dello Yemen prima di essere destituito da Saleh - ha parlato per telefono con re Hussein di Giordania. Al-Baidh avrebbe espresso al sovrano la propria disponibilità a incontrare i dirigenti nordisti per cercare di risolvere le controversie che hanno scatenato la guerra civile. Ma l'offerta dell'ex vice presidente non coincide con la posizione del rivale Saleh, che già l'altro ieri aveva respinto ogni possibilità di mediazione straniera. Intanto, il sottosegretario di Stato Usa per il Medio Oriente Robert Pelletreau, ha trasmesso un messaggio di Washington a Saleh, in cui si sostiene che «le ostilità sono un grande errore e che l'unica soluzione risiede nel dialogo politico». [e. st.l Distrutti migliaia di libri marxisti _ _ Il presidente yemenita Ali Saleh, leader del Nord, e nella foto grande truppe sudiste alla periferia di Aden si preparano ad affrontare l'attacco delle truppe di San'a