IMPARARE LE GIOIE di M. Boc

IMPARARE LE GIOIE IMPARARE LE GIOIE Compie novant'anni la scuola «Ghirardi» GESTI antichi per passioni nuove». Detto così, sembra il titolo di un romanzo a forti tinte, una telenovela a 582 puntate. Invece, più concretamente sta a indicare una manifestazione che getta su Torino una nuova luce: Torino, città di orafi. Non sarà Valenza, non sarà Firenze, ma anche qui, da 90 anni a questa parte c'è una scuola, la «E. G. Ghiradi» di via Bazzi 4 (tel. 5765.6012) diretta da Enzo Rosadelli, orafo delicato tuttora in servizio, che sforna i cultori di questa preziosa (in ogni senso) arte che è l'oreficeria. Artigiani/artisti dal nome oggi magari famoso affondano le radici del loro successo professionale in un istituto il cui nome a molti suonerà nuovo, perché poco conosciuto, ma che vive e prospera da quasi un secolo, traguardo invidiabile per qualsiasi attività umana, non solo per una scuola d'orafi. E proprio come gli orafi estraggono i loro preziosi dalla cassaforte, in questa ricorrenza dai cassetti e dagli armadi della «Ghirardi» emergono tesori appannati dal tempo: disegni, studi, bozzetti, prototipi e fotografìe. Nella sede di via Bazzi si apre infatti, il 6 maggio (ore 18) la rassegna di «novant'anni di gioielleria nella storia di una scuola». Aperta fino al 21 per la gioia degli occhi di «addetti ai lavori» e di chi non se ne intende, si potrà visitare tutti i giorni dalle 17 alle 22 (il sabato dalle 10 alle 20, la domenica chiuso), quale «osservatorio privilegiato - come lo definisce Silvana Nota, che con Domenico Romano ha curato la rassegna - delle tendenze artistiche di questo secolo e del mutamenti del sociale». Una molteplicità di stili, che, per la cronaca, si fa più frequente dagli Anni 60 in poi, con decise virate nel gusto. [m. boc]

Persone citate: Domenico Romano, Enzo Rosadelli, Ghirardi, Silvana Nota

Luoghi citati: Firenze, Torino, Valenza