Dello spazio della luce al padiglione 5
Macchi e Piano Macchi e Piano Dello spazio della luce al padiglione 5 IL padiglione 5 del Lingotto ospiterà dal 6 al 25 maggio la mostra «Dello spazio della luce». E' una sorta di anticipazióne in 20 pannelli e 40 opere delle due grandi èsposi; ziònilhìirpgramma per i prossimi anni e progettate da Giulio Macchi e Renzo Piano.* - «Il Padiglione 5 - spiegano •:gli organizzatori - con i suoi circa 9 mila metri quadri sarà dedicato ad attività culturali polivalenti. Abbiamo tn progettò, una sèrie di mostre tematiche che coinvolgono [sia l'aite che la scienza. E' allo studio anche una esposizionemusèo sulla comunicazione del sapere, sfruttando il prezioso e sconosciuto "patrimonio delle centinaia di piccole raccolte è musei scolàstici e universitari». Il Lingotto sarà infatti anche la sede di alcuni corsi di laurea in Biologia, Matematica, Informatica e di alcuni laboratori per la tecnologia avanzata dell'Università e del Politecnico. I pannelli della mostra sono immaginati come grandi lavagne su cui ci sono gli appunti per le esposizioni future. «Percezione, rappresentazione, misura, uso dello spazio: dalla prospettiva all'illusionismo, dalla misura a spanna al dominio del tempo» sono alcuni dei temi che troviamo nella prima serie di pannelli. «La regola umanistica, con l'invenzione prospettica di Brunelleschi si complica con l'artificio barocco dai molti punta di fuga: il sole rimpiazza la terra come centro dell'universo e anche il concerto di spazio si modifica». Si segue quindi passo passo l'evoluzione del concetto di misura, si confrontano le varie unità utilizzate che variano da Paese a Paese: i piedi, le braccia, i palmi, le pertiche. La seconda serie affronta invece il tema della luce e illustra un percorso che va dai fotoni alle stelle. C'è Galileo che ha trasferito le leggi della fisica dalla terra allo spazio fornendo così la prova sperimentale nel confronto con le ombre. Si mostra anche come la luce lascia il segno nella vita degli individui e dell'universo: i ritmi biologici, i cicli notte giorno, il rapporto lucebuio. Si parla anche della «nuova luce»: quella di sincrotrone che permette di osservare la materia animata e inanimata nei suoi dettagli. Per «Dello spazio della luce» Giulio Macchi ha curato la regia, Renzo Piano i volumi architettonici, Franco Origoni la grafica, Giovanna Castagnoli il coordinamento, l'Enel contribuirà con lo sponsorizzazione dell'impianto luci.
Persone citate: Brunelleschi, Franco Origoni, Giovanna Castagnoli, Giulio Macchi, Renzo Piano
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