Appena usciti

Appena usciti Appena usciti Ibrahim Souss lismo italiano, del behaviorismo americano, fu uno dei protagonisti. E proprio nel fatidico inizio degli Anni Sessanta, toccò i vertici del successo: il primo romanzo, Nuevas Amistades, Nuove amicizie, tradotto in italiano presso Lerici, fu poi seguito da Tormenta de verano, Temporale d'estate che, nel 1962, aveva ottenuto il Premio Formentor: diecimila dollari di allora e traduzione simultanea in quattordici lingue. Ma il momento magico di Hortelano, di cui parla nella sua bella introduzione Vàzquez Montalbàn, (protagonista di un'altra, più fortunata generazione) durò poco: sia per il ribaltamento del gusto del pubblico sul cosiddetto realismo sociale, sia per il «tempo di silenzio» (titolo del romanzo di Luis Martin-Santos) imposto nuovamente dalla censura franchista. Ai romanzi spagnoli subentrarono quelli dei latinoamericani, spesso esuli in Spagna e pubblicati, con grande generosità, dagli stessi editori spagnoli. abitudini e i maneggi della sdenza dell'ignoranza. Come i più poveri dei discoli, fummo destinati fra i diversi ergastoli dell'epoca a qualche collegio fra quelli retti dai Padri Scolopi... Il mondo convulso e misterioso dei figli della Passionarla venne sostituito dal mondo sempliciotto dei figli di Maria». Per una sorta di miracolo, o soltanto per quella legge della rivincita che soprassiede, almeno in sede creativa, alle peggiori sconfitte spirituali e politiche, da queste varie scuole di ignoranza e superstizione, venne fuori una generazione letteraria, quella della Nuova Ola, che, grazie alla casa editrice Seix Barrai di Barcellona, grazie al crearsi del nuovo Premio Internazionale Formentor, emerse, sia pure temporaneamente, dalle tenebre della censura franchista. Di questa breve stagione, Hortelano, al secolo funzionario del ministero dei Lavori Pubblici, ma, nell'animo, giovane di sinistra, nutrito della scuola del nouveau roman, del neorea¬ Angela Bianchini Juan Garcfa Hortelano Mucho cuento. Tante storie trad. di Claudio M. Valentinetti Frassinellì, pp. 194, L. 28.500 Jean Echenoz Noi tre Anabasi, pp. 156. L. 22.000 Un uomo, una donna, un altro uomo. Un classico, etereo, triangolo fatto d'amori, tradimenti, incontri consumati e mancati. Intorno un mondo tormentato da terremoti e maremoti (Marsiglia, per esempio, viene cancellata dalle carte geografiche), e un telaio di instabili esistenze metropolitane. Con grazia, ironia, passione, e gusto surreale, il nuovo talento della letteratura francese ci accompagna in una vicenda umana, troppo umana, volatilmente vicina a tutti noi. Traduzione di Laura Guarino. Sergio Campailla Romanzo americano Rusconi, pp. 204. L. 25.000 Un'America lontana, sognata, sofferta. Sergio Campailla, romanziere e ordinario di letteratura italiana all'università di Roma, esplora il lontano continente attraverso sei «short stories» che si avvitano intorno ad altrettanti luoghi mitici: il brulichio di Manhattan in maratona, il traffico dell'aeroporto JFK, il sesso biondo della California, un comizio di Clinton, il colore dei dollari. Leopold von Sacher Masoch Il Raffaello degli ebrei MobyDick, pp. 139. L. 18.000 E' passato alla storia per l'erotismo sottomesso dell'uomo nei confronti della donna, ma Leopold von Sacher Masoch fu anche un fine osservatore del multietnico impero austroungarico. Il racconto, uscito nel 1882, descrive con grande sensibilità e tristezza il mondo dell'ebraismo galiziano. Von Sacher Masoch conosceva molto bene questi ambienti, perché da ragazzino seguiva il nonno medico durante i suoi viaggi nei ghetti. Traduzione e postfazione a cura di Franca Ortu.

Luoghi citati: Barcellona, California, Lerici, Manhattan, Marsiglia, Roma, Spagna