Cronache di G. G.
Cronache A LAquila Militare aggredito in caserma L'AQUILA. Incidente o squallido caso di nonnismo? Per accertare di cosa si tratti, la procura militare sta indagando su un episodio accaduto a L'Aquila all'interno della caserma «Francesco Rossi», dove è di stanza il battaglione alpini «L'Aquila», uno dei reparti della brigata «Julia». Un giovane di leva, originario di Lanciano (Chieti), nei giorni scorsi è stato ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale «San Salvatore» per alcune ferite all'ano e al retto. Secondo la versione data dallo stesso alpino e da alcuni suoi commilitoni, tutto sarebbe accaduto in una camerata della caserma mentre la recluta svolgeva i servizi di pulizia insieme ad un altro giovane. Per pulire un armadietto, il giovane «piantone» sarebbe salito su uno dei letti a castello della camerata. Il suo collega, però, avrebbe nel frattempo appoggiato una scopa ai letti. Terminata la pulizia, il giovane sarebbe sceso dalla branda, o forse caduto, finendo sul manico ritto della scopa e riportando le lesioni. Trasferito in stato di choc in ospedale, non ha successivamente potuto partecipare al giuramento di fedeltà alla patria. Il comandante del battaglione degli alpini ha avviato personalmente le indagini per verificare se non si sia trattato di un banale incidente, ma di un episodio di nonnismo, di una «punizione», cioè, che sarebbe stata inflitta all'alpino abruzzese da altri soldati più anziani di lui. Il nonnismo fu combattuto ed in gran parte, ma non del tutto, sconfitto in tutte le caserme italiane sul finire degli Anni Ottanta. In quella de L'Aquila, in particolare, era molto sviluppato. Gli alpini di leva veniva sottoposti a vere e proprie cerimonie d'iniziazione, dovevano «servire» i più anziani, subire umiliazioni finché non erano loro a trasformarsi da «rospi», questo il nome imposto alle reclute, in «nonni». [g. g.]
Persone citate: Francesco Rossi
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