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« « Il tritolo non mi fermerà » 77prete: continuerò la mia missione UNATONACA NEL MIRINO PMATERA ADRE Basilio è un uomo solido, robusto, con un volto buono reso ancora più familiare dal pizzo da missionario che gli ricopre il mento. Il telefono squilla in continuazione, chiamano non solo da Matera, ma soprattutto da Bergamo, dove vivono la madre e i fratelli, oggi più che preoccupati dalle notizie che rimbalzano da radio e da televisioni. «I monfortani sono sempre missionari sia nel Terzo Mondo sia nelle zone depresse d'Europa» e lui a Matera, zona depressa, vive da 16 anni. E' passata una mezza giornata dall'esplosione della bomba, i vigili sono ancora al lavoro nella chiesa, stanno togliendo i vetri pericolanti. Ha appena confermato per il pomeriggio la partecipazione a una manifestazione antiusura a Miglionico, un Comune della provincia dov'era stato invitato la settimana scorsa dall'Adiconsum, l'associazione dei consumatori. Insomma tutto continuerà come prima, nessun tentennamento. Se l'aspettava questo atten- tato? «Sotto sotto sì, soprattutto dopo l'avvertimento di qualche giorno fa: mi hanno fatto trovare davanti alla canonica una specie di forca; appena ho sentito l'esplosione stanotte ho subito pensato ad una bomba, è stato un avvertimento chiaro». Ma com'è nata questa storia, da quando ha deciso impegnarsi nella lotta all'usura? «Non è stata una scelta, sono sta¬ to invitato dall'Adiconsum di Matera; io ho sempre tentato di tradurre in pratica gli ideali evangelici, e loro mi hanno suggerito di guardare anche in questa direzione e così abbiamo deciso di fare qualcosa di analogo a quanto ha realizzato a Napoli padre Massimo Rastrelli. E' un fenomeno preoccupante, Giorgio Bocca nel suo "Inferno" dice che la Puglia è piena di usurai, che la praticano anche i preti. E noi qui a Matera siamo vicini alla Pu¬ glia, del resto basta guardarsi intorno: senza usura enormi fortune in città non si giustificherebbero. All'inizio sono venute a chiedermi consiglio alcune vittime di strozzini, erano in una condizione di disperazione, in uno stato di totale oppressione, fino alla tentazione del suicidio; e lì ho capito che per carità cristiana dovevo agire, ci sono addirittura casi di usurai che prestano a un tasso del 1000 per cento». Il suo vescovo che cosa Ir ha detto? «Il vescovo è stato il primo a venire qui stamattina. Mi ha incoraggiato, il prete, ha detto, deve annunciare la verità su Dio e sull'uomo, deve lavorare per la liberazione dell'uomo, e io sono qui. Quasi tutti i sacerdoti si sono fatti sentire o sono venuti a trovarmi, e da Potenza ha telefonato un confratello per dirmi che le offerte di domani, giornata di cresime, verranno devolute al fondo antiusura». Ma come funziona questo suo comitato anti-usura? «Siamo pochissime persone, solo tre, ho paura di possibili infiltrati, bisogna vagliare bene le cose volta per volta. Per lo più ascolto personalmente queste persone cadute nelle mani di strozzini, e il primo consiglio che dò è di denunciarli alla polizia. Poi bisogna tramutare il debito ingiusto in debito giusto e per fare questo ci vuole un fondo di solidarietà, un fondo antiusura, ma il nostro è troppo modesto; in cassa c'è solo 1 milione e mezzo, avremmo bisogno di un centinaio di milioni per offrire alle banche le garanzie necessarie a tramutare il prestito in debito bancario». E come spiega la scarsa generosità della gente? «La gente del Sud ha tante qualità, ma sul piano economico ha ancora una concezione contadina del denaro, tende a conservarlo, ma vedrà che riusciremo a raccogliere di più». E finora come ha fatto a venire incontro alle esigenze? «Ho prestato quasi 190 milioni, ho utilizzato fondi di famiglia, offerte di benefattori che per la verità erano destinate ad altri scopi; ho ricevuto offerte da ogni parte d'Italia: da Milano, da Bergamo, da Torino». Ed ora che farà? «Dovrò riparare la chiesa, in una decina di giorni tutto tornerà come prima, oggi non potrò celebrare la messa dentro, ci adatteremo all'esterno, con una celebrazione all'aperto». Ma non ha paura? «No! Sono solo un po' stanco oggi. Ma paura no. Se volevamo convincermi a desistere, non ci sono riusciti». [e. s.] «Me l'aspettavo: giorni fa mi hanno costruito una forca» Oggi celebrerà la messa all'aperto 3 Una colletta per riparare i danni 3 Il parroco della chiesa di Sant'Agnese, don Basilio Gavazzeni, finito nel mirino degli usurai ifotodiriccii

Persone citate: Basilio Gavazzeni, Giorgio Bocca, Massimo Rastrelli