Gullit il Milan è la mia sirena

L'olandese confessa di non aver resistito al richiamo, ma solo per amore L'olandese confessa di non aver resistito al richiamo, ma solo per amore Gullit: il Milan è la mia sirena «Anche con Capello farò la punta» MILANO. Quando c'è amore ci si può separare, magari divorziare, ma alla fine il sentimento vince anche l'orgoglio e si torna assieme. Per questo Gullit è tornato al Milan, perché ha scoperto di amare ancora la sua vecchia società che gli ha dato tanto lustro nel mondo. Questa la sostanza della conferenza stampa tenuta ieri dall'olandese a Milanello, davanti a decine di telecamere e giornalisti giunti da tutta Europa per conoscere i motivi del suo ritorno. A dargli il benvenuto, anche se Gullit era a Milanello da giovedì, c'era il vicepresidente Galliani che ha preso accordi per la firma del contratto prevista per lunedì, il giorno prima del matrimonio con l'attuale compagna Cristina Pensa. «La separazione dal Milan sarebbe potuta durare molto meno se l'orgoglio, quello del presidente Berlusconi e mio - dice Gullit - non ci avesse impedito di fare la prima mossa. E' stato il Milan a muoversi, quando io avevo ormai deciso di fare la mia strada, lontano da questa squadra». E ricorda che già a ottobre Berlusconi aveva fatto intendere di essere pentito di averlo lasciato andare. «Poi è stato un continuo crescendo di segnali, attraverso la stampa e voci varie, fino a quando ho potuto rendermi conto che c'era la volontà di riportarmi al Milan. E io ho accettato ma solo per amore per questi colori. Non per soldi, il business non c'entra». Una decisione non facile, perché nel frattempo era scoppiato anche il grande amore per la Samp «dove giocavo con gioia e divertimento e dove il pubblico mi voleva molto bene. Un ambiente perfetto che mi ha permesso di dimostrare che non ero un giocatore finito, che non ave- DISCIPLINARE Nella foto grande ecco Gullit in allena vo il ginocchio di cristallo come sostenevano in molti. Fortunatamente sono riuscito a sganciarmi da Genova in perfetta armonia con i tifosi, che alla fine hanno capito il mio desiderio, con il presidente Mantovani e gli amici Mancini e Lombardo». A convincere Gullit al ritorno sono stati anche i segnali lanciati a più riprese da Capello che «ha le sue idee ma ha capito che nel ruolo di attaccante, dove il Milan ha avuto problemi, posso dare molto. Altri 16 gol? Non so, ma certamente voglio giocare davanti e non accetterò la fascia destra perché è troppo stressan- mento a Milanello. E' come se non fosse mai partito. In alto, il brasiliano Romario

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