Storiti di Beautiful sogna l'Italia
Storiti di Beautiful sogna l'Italia Storiti di Beautiful sogna l'Italia Vorrebbe fare la Commedia dell'Arte con Soleri tografi («per la mamma», «per la cameriera», «per la portinaia», «per una mia amica», «per mia cugina»), continua a cambiare espressione per i fotografi, gioca persino al pallone nel Campetto attaccato all'edificio. Intanto si guarda intorno con attenzione. L'Italia, l'ha adottata subito. Quando venne a Roma per la prima volta, nel '93, se ne innamorò tanto da decidere subito di mettere su una coproduzione pur di tornarci. Adesso il film è pronto, dura 2 ore, è destinato alla tv, racconta di un investigatore privato; ancora qualche dettaglio organizzativo poi si potrà cominciare. Ma per quali ragioni «Beautiful» ha, in Italia, un successo ancora maggiore che in Usa? «Per la storia che è avvincente - dice Storm - e si sviluppa in modo tale per cui ogni puntata finisce con uno spunto che accende la curiosità su cosa succederà in quella successiva; per l'ambientazione nel mondo della moda; per la riproposta del sogno americano che non è tanto ricchezza e potere quanto la possibilità di realizzare i tuoi sogni, se davvero lo vuoi e ti ci applichi con tutte le forze». E «il sogno americano», per Jim, è la Commedia dell'Arte. Di incerto, solo la data del debutto. MILANO. Il sogno della sua vita è recitare in italiano, in un lavoro della Commedia dell'Arte, con Ferruccio Soleri: è un attore vero Jim Storm, si è formato in teatro e ci vuole tornare. Ma nessun palcoscenico al mondo, ovvio, gli avrebbe dato mai il livello di notorietà raggiunto con «Beautiful», dove impersona il bel tenebroso Bill Spencer, potente editore spregiudicato in affari e tenero con le figlie, coinvolto in una storia d'amore con la giovane Darla, le cui doti non sono propriamente classe e intelligenza, bensì - come si usa dire - generosità e freschezza. Vicenda nient'affatto gratuita, che anzi «veicola il valore dell'incontro fra due mondi», spiega Storm, ed è così un bravo professionista che non gli scappa neppure da ridere. Però ammette che nella vita reale, ecco, lui di Darla non s'interesserebbe proprio. L'incontro è stato programmato in un istituto superiore privato, nell'ambito di una serie dedicata a personaggi e fatti di oggi. Ressa di studenti, «Beautiful» lo seguono in molti. I maschi se ne vergognano; dicono che lo vedono «quando capita», oppure che a indurli a non cambiare programma «sono le ragazze bellissime che vi compaiono». Uno racconta che «la mamma fino a poco tempo fa lo vedeva regolarmente, a un certo Le star di Beautiful punto però ha detto, da vera italiana, "ma perché mi sto rincoglionendo con quest'americanata?" e non l'ha più seguito». Un altro afferma: «Meglio "Beautiful" degli squallidi telefilm italiani con un commissario che vive in una casa povera e ha un amore finito male». Alle ragazze invece «Beautiful» piace «perché fa vivere una dimensione fuori dalla realtà», o «ti mostra un tipo di vita che vorremmo fare tutti», o «presenta personaggi nei quali puoi reincarnarti» (sic: forse intendeva immedesimarti). Storm risponde a tutte le domande, firma una quantità di au¬ Ornella Rota I PROGRAMMI DI OGGI
Persone citate: Bill Spencer, Ferruccio Soleri, Jim Storm, Ornella Rota I, Soleri, Storm
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