«Geronimo» il West cavalca come allora

Il Mito e la Storia nell'affresco di Hill Il Mito e la Storia nell'affresco di Hill «Geronimo», il West cavalca come allora ruolo dell'integerrimo Gatewood, mentre Gene Hackman (Crook) e Robert Duvall (Sieber) sono strepitosi nel ritagliarsi fra umanità e ironia i loro epici personaggi. AMBIENTATO negli splendidi paesaggi immortalati da John Ford, ecco un western che non teme di richiamarsi al grande modello. «Geronimo» offre cavalcate spettacolari e sparatorie benissimo girate nel rispetto del Mito e della Storia, come non capita quasi più dopo gli stravolgimenti di Sergio Leone. Tuttavia il regista Walter Hill ribalta il punto di vista del film indiano classico: nella solida e documentata sceneggiatura di John Milius e Larry Gross, i bianchi, quelli «buoni» inclusi, sono sempre e comunque gli sterminatori. E l'idea di focalizzare la vicenda proprio in quel biennio 1885-86 in cui la resistenza dei Nativi Americani era ridotta allo stremo, fa apparire inutilmente spietato l'atteggiamento del governo Usa, che molto promise ai vinti e nulla mantenne. Cosicché risulta giustificata la selvaggia ribellione dell'Apache Chiricahua Geronimo che prima si consegna all'esercito e poi trasgredisce gli accordi, ritornando alla macchia sui monti fra l'Arizona e il New Mexico e facendo razzie con un piccolo manipolo di uomini fino alla resa definitiva. Intanto il generale Crook e i suoi fidi, il tenente Charles Gatewood e lo scout Al Sieber, tutti coraggiosi veterani che nei lunghi anni delle guerre indiane avevano imparato a rispettare il nemico, vengono sostituiti da una leva di cinici ufficiali che pensano solo a deportare i pellerossa nelle riserve infischiandosene del loro destino. A incarnare il discusso guerrigliero è Wes Studi, attore Cherokee già ammirato in «Balla coi lupi» e «L'ultimo dei Mohicani». Gli si contrappone efficacemente Jason Patrie nel COMINCIA come un thriller: la vita quotidiana d'una coppia romana (lui conducente degli autobus del servizio pubblico, lei impiegata di sportello alle Poste), arricchita da un figlio bambino, appena turbata dall'ostilità della ex moglie di lui che ostacola il divorzio impedendogli il secondo matrimonio, viene alterata dall'intrusione d'un misterioso innamorato di lei. Lo sconosciuto spedisce lettere d'amore, lascia scivolare sotto la porta di casa messaggi appassionati e poetici, invia rose rosse e regali, alla fine si fa conoscere: è un ragazzo malato, psicotico, che vive nel benessere borghese curato dalla madre vedova e provvida, che s'è innamorato della donna guardandola da lontano, che non intende ri¬ Alessandra Levantesi GERONIMO (An American Legend) di Walter Hill con Jason Patrie, Gene Hackman Robert Duvall, Wes Studi Produzione Americana, 1993 Western Cinema Grand'Eliseo e Nazionale 1 di Torino; Corso di Milano; Adriano e New York di Roma

Luoghi citati: Arizona, Milano, New York, Roma, Torino