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Un talk-show classico Si incomincia il 18 giugno Un talk-show classico Si incomincia il 18 giugno MILANO. Alba Parietti e Valeria Marini. Due donne sole sulla dirittura d'arrivo. Zampate di leonesse al traguardo finale. Saranno loro infatti a portarci in casa il Mondiale americano di calcio. Un bel colpo vincente questa accoppiata tenacemente voluta dal capostruttura di Raiuno Mario Maffucci. Chi si aspettava per il programma un titolo che mettesse in evidenza le due diverse selvaggerie in campo, sul tipo «Gemelle del goal», un po' resterà deluso di fronte a un classico «Serata mondiale» che è in arrivo su Raiuno dal 18 giugno alle 20,40. Comunque da quell'ora e fino all'inizio della partita, a confortare l'esigente palato dei telespettatori, resta il felice connubio di movenze, sapori e colori delle due bellissime. Infatti, quando Alba e Valeria, entrambe di rosso vestite, si erano presentate in una puntata di «Saluti e baci», l'ascolto del programma, qualora non bastasse, aveva subito uno scossone. Osserva la Parietti: «E' stato così, un sobbalzo fino a 11 milioni, un ascolto da partita di calcio». Ma lei signora Parietti, non doveva andare in America a condurre «Galagoal» sui mondiali di calcio ma per Telemontecarlo? «Ho sempre detto che Tmc è una rete alla quale devo moltissimo alla quale sono molto affezionata. Ma in questo caso non era stato ancora deciso: c'erano alcuni problemi per via che Telemontecarlo offriva i collegamenti da Dallas mentre io li avrei preferiti da New York perché di là era più facile reperire ospiti ma a questo punto subentravano difficoltà tecniche con il collegamento via satellite. Insomma adesso ho deciso di condurre la trasmissione di Raiuno». E Galagoal? «Galagoal la faranno di sicuro ma senza di me». Andrà per la Rai in America? «Ma quale America, la trasmissione si farà da Roma insieme con Valeria Marini». Due galli in un pollaio non hanno mai buona convivenza. «Non siamo due galli. Valeria è un'ottima soubrette e una cara amica. I nostri interessi non si sovrappongono, anzi». Anzi? «E' così. Lei sarà la soubrette e io, io farò l'uomo». Mica facile crederle.