«E non ho mai giocato, neppure a carte» di A. R.

«E non ho mai giocato, neppure a carte» «E non ho mai giocato, neppure a carte» PALERMO. Mentre i suoi ex colleghi al vertice del Sisde sono accusati a Roma di avere rubato miliardi assegnati ai servizi segreti e di averne distribuiti a vari potenti in Italia, Bruno Contrada continua a Palermo quello che i suoi parenti definiscono il suo «calvario». Nel processo in cui il questore già capo della squadra mobile di Palermo poi diventato uno dei massimi dirigenti del Sisde è imputato di associazione mafiosa perché avrebbe protetto per anni i boss, è sospettato anche di aver tramato contro lo Stato dall'interno della massoneria. Un'insinuazione che gli piove addosso da alcuni pentiti che non si stanno proprio risparmiando nel chiamarlo in causa e nell'additarlo ai giudici della quinta sezione del tribunale come uno «spione» che faceva il doppio gioco. La settimana scorsa, a Padova, i pentiti Salvatore Cancemi e Rosario Spa- L'ex questore Bruno Contrada arrestato e processato per presunte collusioni con la mafia tola l'hanno accusato il primo di essere un donnaiolo e un giocatore d'azzardo, l'altro di essere legato alla massoneria. Ieri mattina alla ripresa del dibattimento che lo vede imputato a Palermo, nona udienza, Contrada, che continua ad apparire segnato dalla lunga detenzione preventiva nel carcere militare di Forte Boccea a Roma, ha chiesto di parlare per scalate sono diventate puro esibizionismo» Il Pizzo Badile, montagna su cui si sono svolte epiche imprese alpinistiche. Sulla parete Sud-Ovest alcuni giovani hanno aperto una via invernale che poi hanno dedicato al capo della Cupola palermitana smentire i pentiti per alcune precisazioni. «Non sono massone - ha affermato calcolando bene le parole - non ho mai avuto nulla a che fare con la massoneria e non sono dedito al gioco tanto che non ho mai giocato una schedina del totocalcio». Poco dopo, con una punta di amarezza, il questore ha tuttavia riconosciuto che qualche volta ha ingannato il tempo a Forte Boccea con partite a scopone. «E' lì che ho imparato a giocare, ma solo a scopone» ha spiegato. E la massoneria? Sì, Contrada ha ammesso di avere incontrato alcuni massoni ma di aver saputo soltanto in un secondo tempo che lo erano e ha aggiunto di non volere esprimere alcun giudizio sulle logge. «Quanto ho precisato - ha detto - non implica naturalmente alcun giudizio sulla massoneria. Non sono né legittimato, né qualificato per darne». [a. r.]

Persone citate: Bruno Contrada, Contrada, Rosario Spa, Salvatore Cancemi

Luoghi citati: Contrada, Italia, Padova, Palermo, Roma