Brivido atomico negli Urali

Brivido atomico negli Urali Brivido atomico negli Urali MOSCA. Un incendio è divampato ieri nella centrale nucleare di Beloyarsk, nella regione russa degli Urali, al reattore autofertilizzante a neutroni veloci, il secondo al mondo per dimensioni dopo il Super Phoenix francese. I responsabili dell'impianto hanno assicurato che i livelli radioattivi non hanno subito alterazioni e che non vi sono stati feriti. Una colonna di fumo si è levata dal reattore in seguito alla fuoruscita di sodio liquido, un agente di raffreddamento utilizzato per allontanare il calore e impiegare il vapore per far funzionare le turbine. La sostanza brucia a contatto con l'aria e l'acqua. L'impianto dista 40 chilometri da Ekaterinburg. L'incendio è stato spento dai vigili del fuoco. Operativo dal 1981, il reattore di Beloyarsk e chiuso per riparazioni da aprile. Le cause dell'incidente non sono state ancora appurate. [Agi-Ap] ieri l'esodo degli stranieri. Le ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno dato disposizioni ai propri cittadini residenti nel Paese di non uscire dalle loro case e di tenersi pronti ad essere evacuati, anche se gli aeroporti sono ancora chiusi. L'ultimo aereo di linea civile a lasciare San'a ò stato la scorsa notte un «Boeing 727» della «Royal Jordan» con a bordo 240 passeggeri, tra cui circa 40 turisti italiani. Al suo arrivo ad Amman, il comandante Anwar Shihadeh ha rivelato che un razzo sganciato da un caccia sudista è caduto poco distante dal «Boemg» fermo sulla pista in attesa di decollare. L'aereo - ha detto il pilota - è potuto partire solo dopo 12 ore di trattative con gli yemeniti. Con la chiusura degli aeroporti, il Paese ò praticamente isolato dal resto del mondo e anche le linee telefoniche internazionali sono interrotte. L'unico punto di contatto verso l'esterno rimasto è la radio ufficiale della capitale San'a che ha continuato a trasmettere regolarmente. E' stata proprio questa emittente - ricevuta nei vicini Paesi arabi - a dare notizia ieri mattina dell'avvenuta estromissione dal governo del vicepresidente, Ali Salem Al-Baidh, e del ministro della Difesa, Haitham Kassem Taher, entrambi sudisti, voluta dal Presidente nordista Ali Abdullah Saleh. La destituzione di Al-Baidh e Taher era stata approvata due notti fa dal Parlamento al termine di una riunione in cui la maggioranza dei 301 deputati ha deciso ha detto «Radio San'a» - di «privare Al-Baidh ed i suoi accoliti delle loro funzioni esecutive e legislative, dopo che questa cricca di separatisti ha spinto le forze armate e tutta la nazione in un bagno di sangue». In Parlamento siedono 56 deputati del «partito socialista dello Yemen» (Ysp), lo schieramento di Al-Baidh. Il presidente Saleh, leader del partito del «Congresso generale del popolo» (Gpc), ha affermato che l'ex ministro della difesa «ha commesso crimini di guerra» e

Persone citate: Ali Abdullah Saleh, Ali Salem, Anwar Shihadeh, Kassem, Royal Jordan, Saleh, Taher

Luoghi citati: Amman, Gran Bretagna, Mosca, San'a, Stati Uniti, Yemen