Una piccola azzurra che cresce in fretta

Tennis a Roma: la Serra Zanetti nei quarti Tennis a Roma: la Serra Zanetti nei quarti Una piccola azxurra che cresce in fretta ROMA. La presenza di una teen-ager italiana nei quarti di finale al Foro Italico sembra diventata ormai un fatto acquisito. Lo scorso anno era stata Francesca Bentivoglio ad entusiasmare gli appassionati ribaltando i pronostici e battendo la Novotna e la Zvereva; ora è la volta di Adriana Serra Zanetti, anche lei partita dalle qualificazioni e anche lei giovanissima (ha da poco compiuto i 18 anni). Dopo la Huber, l'italiana ha sconfitto ieri anche l'olandesona Schultz, di 28 centimetri più alta di lei ( 188 contro 160). La modenese, che ha instaurato un ottimo sodalizio con l'allenatore argentino Jorge Todero, sembra molto più matura della collega faentina. La Bentivoglio, dopo il suo exploit agli Internazionali d'Italia dello scorso anno, ò un po' scomparsa per una serie di incidenti, ma anche per immaturità agonistica, come lei stessa ha tenuto a sottolineare: «Si vede che non sono ancora pronta. Vorrei entrare tra le prime 20 del mondo, ma non è facile». Adriana Serra Zanetti sul piano tecnico è meno dotata della compagna e ha dovuto faticare per costruire i meccanismi del gioco: «Sono stata costretta ad imparare a colpire sempre con due mani - spiega - perché i miei colpi erano troppo deboli». Ha centrato tutti gli obiettivi nelle gare giovanili dai 12 ai 18 anni facendo valere il suo carattere vincente e la sua disponibilità al sacrificio. Ha accettato a seguire in Argentina il suo coach Jorge Todero, ex giocatore di scarsa fama, poi ha affrontato con serenità tutta la trafila delle gare minori. E' per questo motivo che i risultati conquistati finora al Foro Italico ap¬ paiono più solidi di quelli della Bentivoglio, frutto di una maggior maturità. Dicono di lei la Gaitano e la Tarabini, sue compagne di squadra: «Ascolta tutti e segue molto i consigli. E' una grande dote». Adriana non ha mai raccolto gli inviti della Federazione a trascorrere periodi di allenamento al Centro di Latina, ma ha un buon rapporto con Vittorio Magnelli, allenatore nazionale, e soprattutto con le ragazze del Centro. Una di queste, Francesca Lubiani, emiliana come lei, ha addirittura pianto per la sua vittoria. «E' stato bello - dice Adriana - vedere come hanno tifato per me, anche se io non sono una del gruppo». Infatti si allena al T. C. Belgrano di Buenos Aires, quando non gioca i tornei. Non andrà a Wimbledon, perché deve sostenere gli esami da privatista per il liceo linguistico che cadono proprio nel periodo della prova londinese. Difficilmente Adriana diventerà fortissima. Anche nel settore femminile il tennis sta diventando sport di giganti e le caratteristiche fisiche dell'italiana sembrano negarle la possibilità di raggiungere il vertice assoluto. Però le sue doti psicologiche quasi certamente le consentiranno di esprimere tutto quello che ha dentro, soprattutto sulla terra battuta. E' arrivata a questi risultati perché ha avuto la pazienza di cogliere l'occasione giusta, sfruttando la sua rapidità di spostamento . Il tennis femminile si presta a exploit del genere perché sono pochissime le giocatrici inarrivabili: attualmente solo la Graf, la Sanchez e la Martinez. Le altre sono vulnerabili, in particolare sulla terra battuta: e Adriana ha avuto il grande merito di crederci. Gli appassionati attendono con impazienza, intanto, l'inizio del torneo maschile. Una buona notizia: ci sarà anche il tedesco Stich, che ha accettato una wild card. CE Adriana Serra Zanetti l'anno scorso vinse i campionati italiani under 18 Ko anche la Schultz più alta di Adriana di ben 28 centimetri Roberto Lombardi Risultati: Tauziat-Cecchini 64, 6-2; Serra Zanetti-Schultz 6- 2, 6-1 ; Wiesner-Zrubakova 3-6, 6-4, 6-3; Spirlea-Kruger 4-6, 6- 3, 6-1; Sawamatsu-Grossman 6-3, 6-3; Navratilova-Gorrochategui 6-2, 3-6, 6-4; Martinez-Tarabini 6-1,6-1.

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