Ma si può vendere un Dinobaggio? di Fabio Vergnano

La scelta della Juve di rinunciare al centrocampista azzurro suscita reazioni contrastanti La scelta della Juve di rinunciare al centrocampista azzurro suscita reazioni contrastanti Ma si può vendere un Dinobaggio? Mondonico: «Male utilizzato» Bettega ieri ne ha discusso con Suarez: «Poteva fare di più» la Roma e il Milan attende LE RAGIONI PER VENDERLO 111 rendimento nelle due stagioni juventine è stato estremamente alterno: l'anno scorso Dino Baggio ha giocato la prima parte del campionato come terzino sinistro, con esiti modesti, ed è esploso nella seconda parte, e soprattutto in Coppa Uefa, quando ha potuto trovare la posizione a centrocampo come in Nazionale. Quest'anno è stato impiegato subito come centrocampista ma non è mai andato oltre la sufficienza. OH problema economico. La Juventus non 1 & riesce a recuperare i miliardi che le servono per completare la campagna acquisti, anche l'operazione-Moeller, che sembrava semplice, si è molto complicata. Dino Baggio è attualmente l'unico bianconero con molte richieste e con una valutazione vicina ai 15 miliardi. 3II problema contrattuale. Baggio è legato fino al '96 da un accordo che giudica sconveniente e ha chiesto più volte un robusto aumento; la Juve ha l'impressione che tra due anni se ne andrebbe con un indennizzo inferiore alla cifra che può ottenere oggi. 4L'elemento carattere. Baggio gato particolarmente con il squadra e viene considerato un gicapace di trascinare i compagnicampo la Juve cerca un leader dpersonalità. LE RAGIONI PER TENERLO 1 Le qualità di base. Dino Baggio ha avuto I un'ottima scuola tecnica e tattica nel vivaio del Torino: è completo, forte nei fondamentali e in grado di leggere bene la partita. Ha avuto esperienze in tutti i ruoli: da ragazzino giocava in attacco, poi si è imposto come stopper, infine ha trovato una collocazione da centrocampista, capace di garantire una copertura difensiva e nello stesso tempo temibile in zona gol grazie a un tiro potente e un ottimo gioco di testa. 2La giovinezza. A 23 anni è probabile che Baggio possa formarsi quel carattere che oggi non riesce a esibire. Non sarà mai il leader della Juventus ma è difficile considerarlo un peso morto da trascinare. 3Gli infortuni. Il rendimento modesto di questa stagione si spiega anche con gli incidenti che lo hanno bloccato in più occasioni, impedendogli di lavorare con continuità. Anche per questo meriterebbe di essere provato almeno per un altro anno. 4Se la contropartita economica può essere interessante per quadrare il bilancio (con i miliardi di Baggio si possono pagare Ferrara e Deschamps), la sua cessione contribuisce a rafforzare concorrenti pericolosi (Parma, Roma, Fiorentina) o addirittura i più forti (Milan): per avere i soldi necessari a comprare i giocatori capaci di colmare il divario è giusto cedere chi, passando alla concorrenza, rischia di aumentare quel gap? [m. a.] non ha le resto della ocatore in: a centroi maggiore [m. a.] l ipiiiiil illllllllplililipil:.: v*/ - W^ÉMMiS^Mmi:iSA duttilità estrema. Lui oggi si è identificato nel ruolo di mediano davanti alla difesa, la parte che gli assegna Sacchi. In bianconero con Vialli, Moeller e Roberto Baggio, è stato obbligato ad una maggiore attenzione in fase di copertura, con compiti per cui ha scarsa predisposizione e che comunque non lo valorizzano come in maglia azzurra». Anche per Suarez è un problema di strategie di mercato. Il grande Luisito ha allenato Baggio nell'Inter, quando ha raccolto l'eredità di Orrico. Lo conosce bene, è sicuro: «Chi lo prende fa un affare. Dino non si discute: è un campione. Nella Juve ha fatto di tutto, giocando spesso in posizioni che non gli si addicono. Da anni a Torino cercano un grande regista. L'hanno trovato con Paulo Sousa e Baggio diventa un di più, anche se i due hanno caratteristiche diverse». Suarez è comunque realista: «Ha iniziato a giocare molto gio¬ Baggio incarna il prototipo del giocatore moderno. Sa difendere ed attaccare con egual efficacia, rispettando sempre gli equilibri sul campo. A uno come lui non rinuncerei mai». Parole lusinghiere, che trovano conferma nelle attestazioni di stima di Mondonico, l'allenatore che ha lanciato Baggio nel grande calcio: «E' un giocatore che ho consigliato e consiglierei a qualunque società. E' uno dei pochi che fa fare ad una squadra un salto di qualità. Del resto non a caso è mediano titolare in Nazionale. Alla Juve nell'ultima stagione ha avuto poca fortuna, ma è stato condizionato dagli infortuni. Se Bettega lo cede è perché deve fare un sacrificio per mettere a segno altri colpi di mercato». Ma Mondonico non può non riconoscere che, infortuni a parte, nella Juve la sua collocazione in campo non è mai stata facilissima: «Dino può fare tutto: mediano, libero, stopper. Ha una vane, emergendo grazie ad un fisico da granatiere. Forse nel corso degli anni non ha compiuto i progressi sperati. Proprio questo può indurre la Juve a cederlo. Ma Dino deve ancora maturare e può farlo visto che ha margini di miglioramento notevoli. Certo bisogna metterlo nelle condizioni tattiche migliori. Chi l'ha capito perfettamente è Sacchi, che lo fa giocare alla Desailly, consentendogli anche di inserirsi in attacco per cercare il gol». Anche fra gli operatori di mercato l'ormai imminente cessione di Baggio fa scalpore. L'avvocato Pasqualin, procuratore, fra gli altri, di Lentini, non ha dubbi: «Chi lo prenderà farà il colpo più interessante. Ma non so spiegarmi perché alla Juve non venga apprezzato, il suo è un caso singolare. Probabilmente finirà alla Roma, per facilitare il trasferimento di Ferrara a Torino». Fabio Vergnano i il ciclismo decide se bandire dalle piste la bici con la quale Obree ha conquistato il record Dino Baggio (a sin., nel riquadro Bettega) è nella Juve dal 1992 A destra, lo sfortunato Eranio

Luoghi citati: Ferrara, Lentini, Parma, Roma, Torino