E ora, Futurismo di Mirella SerriFilippo Ceccarelli

E ora, Futurismo E ora, Futurismo Trionfano azione e macchina le parole non bastano più IH L tempo del rap rabbioso e deU'inno calcistico e I familiare e alpinistico di I Forza Italia. La stagione I delle sigle più bizzarre, più sonore - Bo.Bi. - degli spot super-costruiti e delle volgarità priapesche o delle rime aggressive della Lega che non perdona Roma ladrona. Vista da lontano, perciò, sembra moderatamente, astutamente e consumisticamente dannunziana, con scivolamenti nel futurismo, la propaganda politica di questa entrante Seconda Repubblica. Vista da vicino è più complessa e articola¬ ta, più diversificata e distante anni luce da ciò che compariva sui muri in anni relativamente recenti. Da propaganda che era, infatti, e anche di mirabile fattura ed efficacia - basti ricordare il riuscitissimo slogan comunista sui «forchettoni», il glorioso «progresso senza avventure» promesso dalla de o Inonda lunga» di craxiana memoria - questa aggiornata promozione d'idee ha preso il nome di comunicazione. Il punto di non ritorno sono, ancora una volta, gli Anni Ottanta. Da allora, con l'ingresso dei tecnici pubblicitari, specie Mirella Serri Filippo Ceccarelli LETTESI! AL GIORNALE

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