Gerico non è ancora tempo di festa di Mimmo Candito

Per realizzare il sogno di uno Stato dell'Olp mancano soldi, personale e strutture Per realizzare il sogno di uno Stato dell'Olp mancano soldi, personale e strutture Gerico, non è ancora tempo di festa Soldati israeliani e Intifada, nulla è cambiato ralmente non spara a zero su Arafat, ma per il resto anche lui parla di «delusione», e di «un'impazienza ormai sfiduciata». E quando uno gli chiede se era vero che Arafat stava per fare un salto veloce, un giro di un paio d'ore, proprio ieri, a Gerico, lui spalanca gli occhi e dice: «Figuriamoci», e pensa ai soldati d'Israele ancora lì e a tutta la delusione della gente. Arafat, alla fine, a Gerico non è venuto; si è fermato ad Amman, dall'altra parte del Giordano. Ma residente della Borsa è l'intera faccenda del ritiro israeliano che pare un poco più complicata. Rabin ieri ha detto che Arafat gli ha chiesto di ritardare di «tre o quattro settimane» la partenza dei soldati israeliani da Gaza e Gerico, «per ragioni tecniche». In risposta, Nabil Shaa'ath, capo della delegazione palestinese al negoziato di pace, smentisce «una richiesta simile», però anche conferma che «occorrono alcuni giorni, forse un paio di settimane», per preparare a dovere il passaggio delle consegne. Mettendo assieme le due dichiarazioni appare credibile immaginare che l'accordo per l'uscita d'Israele dai due Territori Liberati sia finalmente entrato nella sua fase finale, e che perciò per la prima volta la leadership palestinese sia costretta a misurarsi veramente con i doveri della realtà e scopra di brutto come l'assunzione del controllo di un milione di suoi cittadini comporti un'organizzazione tutta da inventare. Per la quale occorrono uomini, mezzi finanziari, e tempi lunghi. I palestinesi mancano di ognuna di queste tre risorse, e vanno in crisi; ma non soltanto per colpa loro, naturalmente, se si tiene a mente che il ritiro degli israeliani dai Territori Liberati significherà anche la rottura improvvisa di ogni contratto di fornitura , e gli ospedali - per esempio - si troveranno all'improvviso senza medicine né attrezzature, e da un giorno all'altro la gente di Gaza e Gerico può scoprirsi senza acqua né elettricità. I giorni a venire dunque sono una realtà molto drammatica, che il teatrino messo su al Cairo copre a fatica. L'asino di Gerico, forse miope, forse indifferente, si guarda attorno e non capisce bene i soldati ancora lì, nella piazza del municipio, le bandiere, le jeep, i mitra. Ma non sa che in questa storia i problemi non sono solo dei palestinesi; due deputati dell'opposizione si sono chiusi per protesta nella vecchia sinagoga di Gerico. L'esercito gli ha dato l'ultimatum, che scadeva a mezzanotte. Se Arafat ha guai con i quattrini, Rabin li ha con i coloni; e alla fine chi sta meno male, forse, è Arafat. Mimmo Candito

Persone citate: Arafat, Nabil Shaa'ath, Rabin