Assedio alla sede leghista «Via i traditori di Gipo»

Ivrea, rissa in via Palestra, arrivano i carabinieri Ivrea, rissa in via Palestra, arrivano i carabinieri Assedio alla sede leghista «Via i traditori di Gipo» Sono passati alle maniere forti, i leghisti della corrente di Gipo Farassino. L'altra sera, nella sede di Ivrea del Carroccio, in via Palestra, si sono presentati in 50: li guidava Roberto Rosso, commissario nominato dallo stesso Farassino. «Non potete più stare qui dentro - ha detto Rosso ai membri del direttivo riuniti con il senatore Bruno Matteja e il deputato Pier Corrado Salino -. Ho incarico di cambiare la serratura e prendere possesso dei locali». Sono volate parole grosse, insulti, qualche spintone; dalla sede, però, è arrivato un secco rifiuto. «Voi qui non entrate - hanno risposto i militanti -. Non avete alcun diritto di cacciarci». Per calmare gli animi sono arrivati i carabinieri. Un'ora di trattative, poi tutti in caserma per il verbale; e la sezione, per ora, resta in mano ai leghisti di Ivrea. La battaglia tra il segretario del Consiglio nazionale Farassino e quelli che vorrebbero le sue dimissioni, intanto, sembra aver abbandonato le lettere e i documenti per passare ai sistemi più duri. Bruno Matteja, uno degli espulsi dal movimento per aver chiesto la testa del segretario, è infuriato: «Sono giorni che gli uomini di Farassino entrano con la forza nelle sezioni, danneggiando i locali e cambiando la serratura. Sono metodi inaccettabili, da squadristi!». Immediata e decisa la replica del segretario: «I militanti di Ivrea si sono barricati nella loro sede, ma hanno sbagliato tutto». E spiega: «Il nostro statuto stabilisce che le sezioni devono essere intestate alla Lega Nord. Se, come è successo, si azzera il Consiglio provinciale e alcuni militanti vengono espulsi, interviene un commissario che provvede a prendere possesso della sede, anche con la forza se necessario». Ivrea, comunque, risponde «picche» agli ultimatum di Farassino. Ieri sera il direttivo ha deciso di consegnare le chiavi dei locali (in affitto) alla proprietaria, informando di questo la direzione federale di Mila- no. Paolo Astengo, segretario provvisorio della sezione al posto di Ettore Barbero (pure lui nell'elenco degli espulsi): «Noi vogliamo un rinnovamento pacifico», [m. rev.] Da sinistra Bruno Matteja, il senatore «espulso» dal Carroccio e Gipo Farassino: la guerra fra i due esponenti politici è apertissima

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