Tre colpi di pistola all'invalido

Trovato nell'auto ferma su una piazzola della superstrada per Chivasso Trovato nell'auto ferma su una piazzola della superstrada per Chivasso Tre colpi di pistola all'invalido Ucciso per i debiti da un killer Un colpo al torace, due colpi alla testa. Hanno chiuso per sempre la turbolenta vita di Giuseppe Di Ruggiero, 33 anni, originario di Senise (Potenza), ma da trent'anni residente a Torino. Il cadavere dell'uomo è stato trovato all'1,30 della scorsa notte da una pattuglia dei carabinieri: era al posto di guida di una Panda rossa, parcheggiata nella piazzola che precede di 300 metri l'uscita di Settimo TorineseSan Mauro, sulla superstrada Torino-Chivasso. Morto da pochi minuti. Giuseppe Di Ruggiero, nullafacente, era invalido civile per una grave forma di poliomielite che gli impediva l'uso di mani e braccia. Per questo, nel milieu torinese, aveva rimediato il crudele soprannome di «moncherino». Non aveva la patente, ma ciò nonostante guidava abitualmente l'utilitaria della convivente, Raffaella Lovecchio, 29 anni, proprio l'auto a bordo della quale è stato ucciso. Di Ruggiero e Lovecchio vivevano da circa due anni in un alloggio al primo piano di via Ozegna 3. L'uomo era separato dalla moglie. Dalla convivente dieci mesi fa aveva avuto una bambina, di nome Gianna. Ma questo evento non aveva cambiato le sue abitudini, sempre in bilico fra libertà e galera. Il suo curriculum criminale è infatti ricco, anche se non si era mai macchiato di reati gravi: furti. ricettazioni, rapine (anche in banca ed in oreficeria), detenzione di pistole e fucili lo avevano portato a più riprese in carcere. L'ultima volta nel settembre scorso, per un residuo di pena finito di scontare nel gennaio scorso. Secondo i carabinieri l'ucciso era tossicodipendente da eroina, che non si iniettava in vena ma che abitualmente sniffava. Aveva tentato, in passato, alcune terapie di recupero, senza apprezzabili risultati. Di Ruggiero non ha precedenti per spaccio, ma gli inquirenti sono dell'avviso che negli ultimi tempi aveva cominciato a trafficare in stupefacenti. Lo lasciano intuire alcune testimonianze che i carabinieri del Nucleo operativo di Torino stanno vagliando. Soprattutto nella zona intorno alla casa di via Ozegna c'era un via vai di giovani tossicodipendenti. I vicini di casa della vittima, nei mesi scorsi, avevano richiamato anche l'attenzione della polizia, che era intervenuta per effettuare controlli. Martedì pomeriggio è uscito di casa verso le 17. Subito dopo potrebbe avere incontrato una persona, che gli investigatori stanno cercando di identificare anche se non è affatto detto che possa trattarsi dell'assassino. Chi l'ha ucciso? La prima pista cui si pensa è quella della droga. Forse il movente sta in un debito che il Di Ruggiero potrebbe avere contratto con un fornitore. Le sue condizioni economiche erano infatti tutt'altro che floride: l'unica fonte accertata di reddito è una modesta pensione di invalidità. E recentemente era stato denunciato per la mancata corresponsione degli assegni alla moglie, da cui aveva divorziato. La zona dove è stato trovato il cadavere, a cavallo fra Torino ed il Basso Canavese (tradizionale feudo delle cosche calabresi che importano l'eroina nel Torinese), può contribuire ad alimentare i sospetti di contatti con trafficanti di spicco. L'arma usata dall'assassino è un revolver, probabilmente una 38 special. I colpi sono stati esplosi da breve distanza. Il sostituto procuratore Isidoro Rizzo ha già dato incarico al perito per l'autopsia, che verrà eseguita stamane, ma le risultanze appaiono piuttosto scontate. I carabinieri del capitano Iacobelli intanto lavorano, in ogni direzione. Così hanno scoperto che un fratello dell'ucciso, Antonio, era stato recentemente arrestato in flagrante, subito dopo una rapina compiuta alla Cassa di Risparmio di Porta Palazzo. Angelo Conti Andava e veniva dal carcere Negli ultimi tempi frequentava i trafficanti di droga Giuseppe Di Ruggiero 33 anni, e il posto dove è stato trovato senza vita dai carabinieri Era invalido civile per una grave forma di poliomielite che gli impediva l'uso di mani e braccia

Persone citate: Angelo Conti, Di Ruggiero, Giuseppe Di Ruggiero, Iacobelli, Isidoro Rizzo, Lovecchio, Raffaella Lovecchio

Luoghi citati: Chivasso, Potenza, Torino