Il Parma stecca di Sensini

Finale di Cop^ x Coppe: a Copenaghen la squadra di Scala fallisce il bis contro gli inglesi dell'Arsenal Finale di Cop^ x Coppe: a Copenaghen la squadra di Scala fallisce il bis contro gli inglesi dell'Arsenal Il Parma stecca Gol di Smith, poi il vano assalto COPENAGHEN DAL NOSTRO INVIATO La bella favola del Parma è finita proprio nella terra di Hans Christian Andersen. Ed è l'Arsenal, la più italiana delle squadre inglesi, ad entrare nell'albo d'oro della Coppa delle Coppe. Fisicamente e tatticamente, più che tecnicamente, gli inglesi hanno imposto la loro superiorità su un Parma privo di personalità. Un Parma che ha denunciato limiti caratteriali e di maturità (e anche un pizzico di malasorte sul tiro di Brolin schiantatosi contro il palo sullo 0-0) al culmine di una stagione con troppi alti e bassi, con un quinto posto in campionato che è poca cosa se si pensa alle ambizioni di una società tra le più ricche d'Europa. Resta la Supercoppa conquistata contro il grande Milan, come unico gioiello, e il diritto di partecipare alla Coppa Uefa, tagliando fuori la Roma che aveva puntato tutto sul successo dei gialloblù a Copenaghen. E resta la delusione di ottomila parmigiani che sognavano il bis. Ma con Asprilla e Zola in serata-no, con i gregari schiacciati dalla responsabilità di essere i favoriti, è bastato un bolide di Smith per dare all'Arsenal il secondo trofeo internazionale della sua storia, dopo una Coppa delle Fiere di quasi un quarto di secolo fa. L'Ostebro Parken Stadium pareva Highbury. I due grandi assenti, Wright e Jensen, avevano fatto un giro di campo per arringare il popolo londinese, in netta maggioranza rispetto a quello parmigiano. Sacchi, in tribuna d'onore accanto a Matarrese e Nizzola, sorrideva ottimista. Ma il Parma, lontano parente di quello che un anno fa aveva trionfato a Wembley, si snaturava, non giocava come piace al et, aggredendo con intensità l'avversario, e cercava di stanare i «gunners» per colpirli in contropiede. Impresa non facile perchè l'Arsenal ha autentici giganti in difesa: marcava a uomo con Bould su Asprilla, Morrow su Zola e Merson su Brolin, faceva un pressing asfissiante e in avanti teneva una punta fissa, Smith, con Campbell a sostegno. Sarebbe servita una manovra avvolgente ma Di Chiara e Benarrivo non innescavano il turbo, i centrocampisti Crippa, Pin e Sensini non trovavano spazi per triangolare in velocità e l'attesissimo Asprilla, che agiva in posizione centrale, si imbottigliava in un vicolo cieco. Come Zola. Tuttavia la prima palla-gol capitava al Parma: Brolin, su cross di Benarrivo, sfiorava la traversa (3'). Identica sorte, su azione susseguente a calcio d'angolo, per un'incornata di Adamas, deviata da Campbell a fil di montante. Ancora Campbell si presentava davanti a Bucci ma Apolloni lo anticipava in extremis. E Brolin (13') centrava in pieno il palo interno con un gran diagonale. Più fortunato Smith al 20': un errore di Minotti gli dava via libera e il poderoso centravanti sparava di sinistro mandando il pallone a colpire il montante prima di carambolare in rete. La reazione dei gialloblù era caotica, nervosa, senza capo nè coda, sino al 37' quando Zola, su assist di Asprilla, impegnava Seaman in una acrobatica deviazione in corner. L'unico lampo, oltre al palo di Brolin, del Parma che al 45' invocava il rigore per un intervento falloso su Di Chiara. Per Krondl tutto regolare, compresi i 7' di recupero! Neppure l'intervallo serviva a schiarire le idee ad un Parma nel pallone, Scala compreso. L'unica mossa era quella di sganciare più spesso Minotti. Il muro dell'Arsenal reggeva all'urto, anche perchè il sinistro di Asprilla, armato da Benarrivo, faceva cilecca (65'). E al 70' Scala rispolverava Melli, terza punta al posto di Pin. Graham non modificava minimamente l'assetto della retroguardia, sempre ben protetta dagli altri reparti, che concedeva al nuovo entrato mi tiro dalla distanza senza problemi per Seaman. Poi Crippa alzava troppo la mira sparando nella curva gremita di parmigiani gli ultimi sogni di gloria. C'era infine, quasi allo scadere, un gol di Minotti, giustamente annullato per fuori gioco di Melli. Non è stata una gran finale sotto l'aspetto spettacolare. E l'ha vinta chi ci ha creduto di più, l'Arsenal. Bruno Bernardi PARMA g& ARSENAL BUCCI 6 SEAMAN 6,5 BENARRIVO 5.5 DIXON 6 DICHIARA 5,5 WINTERBURN 6 MINOTTI 5 DAVIS 6,5 APOLLONI 6,5 BOULD 6,5 SENSINI 5,5 ADAMS 6 BROLIN 6 CAMPBELL 6 PIN 6 MORROW 6 (70'MELLI) sv SMITH 6,5 CRIPPA 5,5 MERSON 6 ZOLA 5,5 (86' MC GOLDRICK) sv ASPRILLA 5 SELLEY 6 AII.:SCALA 5,5 All.: GRAHAM 6,5 1 Arbitro: KRONDL (Repubblica Ceca) 6,5 Rete: 20' Smith. Ammoniti: 26' Adams, 45' Crippa e Asprilla (durante recupero), 47' Campbell, 53' Seiley. Spettatori: 33.765 paganti. ROMA NIENTE UEFA In seguito alla sconfitta del Parma a Copenaghen, svaniscono le speranze della Roma di entrare nella Coppa Uefa '95. Saranno quindi sei le squadre italiane che prenderanno parte alle tre coppe europee. Potrebbe aggiungersene una settima, l'Inter, se mercoledì conqui- JLUU 1U v.wpjjta vH.lU tUtlll U .11 Salisburgo: verrà automaticamente invitata come vincitrice del trofeo. Ecco il dettaglio della partecipazione italiana: Coppa dei Campioni: Milan. Coppa delle Coppe: Sampdoria. Coppa Uefa: Juventus, Lazio, Parma e Napoli. E' il momento decisivo della finale. Smith scocca il tiro che batte Bucci. Sensini (a sinistra) e Benarrivo osservano