La tecnica del futuro al servizio delle note più belle

I segreti dell'auditorium che ospita Abbado; è un teatro che in pochi minuti si trasforma in modernissima sala convegni I segreti dell'auditorium che ospita Abbado; è un teatro che in pochi minuti si trasforma in modernissima sala convegni La tecnica del futuro al servizio delle note più belle Legno di ciliegio e quattordici metri di scavo alla ricerca della perfezione «Ho voluto dare centralità alla musica. Rendere forte il senso di appartenenza e partecipazione del pubblico con l'orchestra. E vorrei che l'architettura non prendesse il sopravvento sulla musica, ma fosse la musica a dare origine all'edificio». Renzo Piano, l'architetto che ha trasformato il Lingotto, riassume così il suo lavoro all'auditorium che domani sera ospiterà Claudio Abbado e i maestri della Berliner Philarmonisches Orchester. «Mi sono avvicinato al progetto globale del Lingotto con il rigore e la disciplina dettati dalla severità dell'edificio spiega Piano -. Come davanti a un grande pentagramma sul quale avremmo dovuto comporre. D'altro canto l'imposizione di una regola rende poi più facile la trasgressione, la disubbidienza, che qui sono rappresentate da "incidenti architettonici" che rompono la maglia regolare e altrimenti monotona dell'edificio: abbiamo creato così i giardini interni, e questo grande auditorium, che si scopre solo una volta che ci si trova all'interno dell'edificio...». La sala concerti del Lingotto è la più modernamente attrezzata d'Europa. Situata tra la torre Sud e la torre centrale, la sala è progettata per un assetto acustico variabile, che consente il suo utilizzo anche per i convegni. In particolare il soffitto, il palcoscenico e le sedute sono mobili: un sistema automatico modifica in pochi minuti la configurazione della sala per quanto riguarda la capienza (1.900 posti per i concerti, 2.090 per i convegni) e la dimensione del proscenio, ma soprattutto per quanto riguarda l'acustica. «L'auditorium - spiega Piano - è stato realizzato scavando all'interno di un cortile fino a quattordici metri di profondità per avere l'altezza necessaria e il rapporto ottimale tra il volume e il numero di persone: siamo riusciti ad ottenere le proporzioni ideali tra larghezze, altezza e lunghezza, adatte a un tempo di riverberazione di circa due secondi, il più adatto all'a- scolto della musica sinfonica. Il tempo scende a un secondo e mezzo per i convegni, dove le esigenze sono diverse. La corretta riverberazione è stata ottenuta anche forando le pareti, catturando il suono con balconate ricurve e frantumando l'eco con l'uso del legno di ciliegio». Il soffitto, composto da dieci moduli rivestiti di ciliegio, si alza e si abbassa a seconda delle esigenze. E nel controsoffitto, inoltre, sono collocate dieci «travi americane» mobili, equipaggiate con luci architettoniche, luci di scena, schermi, parabole di traduzione e cluster. Quello del Lingotto, in sostanza, è un auditorium si può «accordare» come uno strumento musicale: non solo sette dei dieci moduli sono mobili, ma esiste anche un sistema di pannelli a sezione lenticolare che, ruotando intorno al loro baricentro, «espongono» superfici con caratteristiche di assorbenza o riflettenza acustica. In sintesi un capolavoro cui hanno collaborato consulenti tecnici di grande esperienza internazionale, come Ove Arup di Londra e in seguito Helmut Mùller per quanto riguarda gli studi sull'acustica. Un tempio per la musica, ma anche una sintesi delle più evolute strutture multimediali. In pochi minuti, infatti, la polifunzionalità del Lingotto trasforma l'auditorium in una attrezzatissima sala congressi, fornita di un impianto video con teleproiettori, in grado di trasmettere anche immagini generate direttamente da personal computer. La sala, inoltre, può disporre si un proiettore cinematografico a 35 millimetri. La sala, inoltre, può essere collegata in videoconferenza via cavo o via satellite tramite un'antenna installata presso lo stesso Lingotto. Sono possibili anche le registrazioni audio e video dei lavori congressuali, con un sistema televisivo a circuito chiuso. La regia della sala maggiore funziona anche da regia centrale dell'area congressi, e può inviare immagini «incrociate» nel caso di dibattiti che coinvolgano contemporaneamente diverse sale del centro congressi. La sala auditorium, infine, è dotata di otto postazioni fisse per la traduzione simultanea, che possono essere aumentate con l'utilizzo di cabine mobili.

Persone citate: Abbado, Claudio Abbado, Helmut Mùller, Renzo Piano

Luoghi citati: Europa, Londra