I sogni dei moscoviti muoiono in banca

I sogni dei moscoviti muoiono in banca I sogni dei moscoviti muoiono in banca Fallimenti a catena, decine di migliaia di cittadini nel panico fila di persone che rivogliono indietro i loro soldi. Le notizie volano, anche se la Banca centrale le ha tenute nascoste finché ha potuto. E non solo per ovvie preoccupazioni di instabilità politica, ma soprattutto perché si verrà a scoprire presto che la stessa banca di Stato ha dato licenze a banche e società fasulle, senza controllare né l'origine dei loro capitali, né se avevano capitali. Questa è la quinta bancarotta negli ultimi tre mesi, che si aggiunge alle otto negli uiùmi tre mesi dell'anno scorso. Comunque solo la punta dell'iceberg. La febbre dell'oro di questo «Klondike» moscovita ha prodotto qualcosa come 400 banche, con capitali versati che oscillano da mezzo milione di rubli a qualche miliardo. Ieri i giornali rivelavano che altre tre compagnie di «investimenti ipotecari» sono state colte in flagrante: non trattavano ipoteche (del resto impossibili in un Paese dove ancora non esistono leggi che regolano il mercato immobiliare), ma effettuavano senza licenza tutte le altre operazioni bancarie. Anche la «Impuls-Ivest», la «Ars» e la «Compagnia petrolifera popolare» saranno liquidate. I filosofi del «prendi i soldi e scappa» la scamperanno. A lasciarci le penne saranno, ovviamente, i piccoli risparmiatori, quelli che i loro capitali non possono portarli all'estero. E il caso della «Mmm» farà storia, anche perché i tre proprietari (le tre «M» erano le iniziali dei loro cognomi) avevano puntato proprio sull'uomo della strada. La campagna pubblicitaria metteva in scena infatti il pensionato, la coppia di sposini, l'operaio. Gente che arrivava agli sportelli con pochi rubli e realizzava il sogno di un paio di stivali, una pelliccia, una spesa al mercato. Niente a che fare con i giovanotti in Mercedes e Rolex d'oro al polso e con le pin-up elegantissime dei caroselli all'americana che impazzano in tv. I tre «M» avevano per slogan «tutti ci conoscono» e ci sono riusciti. Hanno perfino, un bel giorno, offerto a tutti i moscoviti una intera giornata di metropolitana gratis. E uno dei tre, il signor Serghei Mavrodi, l'unico uscito dall'anonimato grassoccio, un po' sudato e vestito da travet - apparve in un programma di quiz per mettere in palio un lingotto d'oro da un chilo, naturalmente con sopra incise le tre emme. Resta da spiegare perché i controllori non hanno controllato e, soprattutto, perché la Banca di Stato russa ha creato, con i suoi interventi in Borsa a sostegno del rublo, un differenziale pazzesco tra il dollaro «russo» e il dollaro «vero»: il primo quasi quattro volte «più leggero» del secondo. La truffa della «Mmm» è solo un piccolo tassello della grande truffa che si chiama «passaggio al mercato» in Russia. Quando esploderà, tra non molto, saranno dolori. Giulietta Chiesa

Persone citate: Giulietta Chiesa, Serghei Mavrodi

Luoghi citati: Russia