Terminator batte le «Bucce»

Terminator batte le «Bucce» Terminator batte le «Bucce» Otto milioni 803 mila spettatori hanno seguito ieri su Canale 5 la prima tv di «Terminator 2». Il film con Schwarzenegger (foto), con uno share del 31,99%, è stato il più seguito della prima serata. L'avversario più efficace è stato il gruppo di «Bucce di banana», che su Raiuno ha raccolto 6.793.000 spettatori con lo speciale «Banana ciao» (share del 23,78%). Nel complesso la Fininvest ha prevalso, con 13.568.000 persone e il 47,2% di share contro le 12.145.000 della Rai (share del 42,2%). Tra i programmi di prima serata il terzo posto è andato a «Derrick» di Raidue, con 3.616.000 e il 12,19%. Seguono, la telenovela di Retcquattro «Milagros» (2.533.000 e 8,84%), il film di Italia 1 «Cercasi amore teneramente», con 2.529.000 e l'8,87%, «Un giorno in pretura» di Raitre con 2.364.000 e l'8,22%. In seconda serata ha prevalso «Ore 23», con 2.546.000 e il 17,30% di share. E' scoppiato il fenomeno delle giovani band italiane. Fanno rock ed etno-rock, rap e via dicendo. Non che la cosa sia successa ieri di botto, s'intende: ma a questo punto se ne sono accorti proprio tutti, anche i sordi e perfino i media. E il merito di aver messo insieme una primissima, ampia panoramica dei suoni italiani di oggi va alla Rassegna «Nuove Tendenze della Canzone d'Autore» di Recanati, che da giovedì a sabato scorsi è riuscita a far sfilare, in estenuanti maratone che si chiudevano ad ore impossibili, questo variopinto panorama, in una sistematicità implacabile di due canzoni per ospite che ha consentito di cogliere l'ampiezza del fenomeno. Lo spazio ci permette, al solito, uno striminzito elenco: ma fra polifonie dei Baraonna, etnomusica dei Mau Mau, fusion araba dei Kunsertu, poesia rock dei Csi, suoni Anni 70 dei Klandestino, lucide sonorità dei Gang, è come se tutte le sfumature del panorama musicale contemporaneo fossero emerse all'improvviso mettendo in ombra il passato. Riassumeva un secolo, da sola, la mirabile orchestra di Vincenzo Sparagna con i suoi organetti e 65 persone in scena nella cantata «Voci all'aria», e certo inimmaginabile è stato l'unirsi del rapper Frankie Hi a questa formazione, in un esperimento bizzarro e riuscito. Il rischio è ora però che si voglia liquidare di brutto il già esistente, e qualcuno ci sta pure provando. Ma le brevi, folgoranti performances offerte al Policentro di Recanati da Branduardi e dalla De Sio, da Roberto Vecchioni come da Lucio Dalla, solo alla pianola in «Latin Lover», «Caruso» e «Gesù Bambino», confermano che la generazione cantautorale è ben lontana dall'aver esaurito la propria linfa. Molte cose sono dunque accadute in tre giorni a Recanati, nonostante un impianto mortificante abbia spesso costretto a lunghissime attese e ripetizioni alle quali hanno cercato di non far pensare il presentatore Fabrizio Zampa e il Trio Carbone: tre ragazze bravissime a rifare per sola voce le canzoni dei Trenta e Quaranta. Come si sa, il Premio Recanati era quest'anno più povero del solito perché anche lo sponsor Guzzini aveva disertato. L'ultima sera, l'industriale ha però annunciato che tornerà, bontà sua, nel '95. Vivissimo è stato anche l'interesse del pubblico in sala, che ha fatto eroicamente le ore piccole; ma la varietà era tale, che stancarsi era veramente difficile. Quel che va invece ripensato alla luce di quest'edizione è il meccanismo dei 12 vincitori scelti fra migliaia da una commissione di illustri. L'anno scorso il livello dei debuttanti era proprio buono, quest'anno è andata male: troppi i «ripetenti» del '93 non più all'altezza; imbarazzante il seguito delle performances delle sorelle Nicoletta, che formano il Trio Paideia e che si sono esibite singolarmente facendosi il coro a turno: sembrava una recita scolastica. Gli organizzatori dovrebbero avere il coraggio di ridurre il numero dei vincitori se necessario; forse non bisognerebbe neppure consentire la ripresentazione. Meritoria, invece, la pubblicazione dei dischi dei migliori del '93, distribuiti dalla Bmg Ariola. Chi ama i cantautori tosti, può ascoltare Ezio Nannipieri e Pasquale Ziccardi: ma il più bravo è l'ingegner Flavio Brunetti con il suo Ensemble di Fiati. Originale, seriamente spiritoso, un po' cabarettistico.

Luoghi citati: Italia, Recanati