La Scala sinfonia di veleni

La Scala/ sinfonia di veleni La Scala/ sinfonia di veleni Tutti contro tutti dopo il no di Abbado stato detto. I sindacati sono insorti: temono tagli sui posti di lavoro, intuiscono una «svendita» del teatro. «Se fosse questo il risultato, avrebbero ragione - smorza Salvemini -. Non si tratta di ridurre le spese, ma di aumentare le entrate». Ma se il problema era di trovare denari per finanziare YElektra, perché non chiederli alla Fondazione della Scala o agli Amici della Scala? E' la domanda che si pongono i comuni cittadini, che vorrebbero vedere una Scala sempre raggiante di fasto e di richiamo: a loro basta ammirarla da lontano, un po' come la Madunina sopra il Duomo. E' il loro orgoglio. «Se ce li avessero chiesti, i soldi, ci saremmo fatti in quattro parola di Anna Crespi, presidente degli Amici -. Ma non ce li hanno chiesti, perché c'è la Fondazione». «A noi della Fondazione non hanno domandato nulla - dice Jean Rodocanachi, il presidente -. Il programma della prossima stagione non è ancora ufficiale. Per questo '92-93 abbiamo dato circa due miliardi». La Fondazione non agisce di concerto con gli Amici? «L'ho sempre auspicato - risponde Rodocanachi -. L'ho proposto più volte ad Anna Crespi. Ma senza fortuna». «A parole vogliono fare pace, non coi fatti - s'impenna Anna Crespi -. Mi mortificano le iniziative, me le portano via. Avevo creato la Fondazione internazionale dei teatri lirici, mi ritrovo Rodocanachi al mio posto. Mi insidiano la Fondazione a New York, che ha chiuso. E altro ancora. Come faccio a fare pace?! Stiamo tutti zitti, è meglio. A sipario abbassato, lasciamo lavorare la Scala. Parlando, rendiamo tutto più difficile». Stizze, sorprese, duelli. Ma dietro ogni nome, ogni sigla, ci sono decine e decine di altri nomi che contano, famiglie dalla storia e dal potere illustre, possibili capitali che si muovono e aiutano, influenzano. C'è Milano alle loro spalle. Così serpeggia e cresce la tensione, il malumore, la diffidenza. Abbado va a al Lingotto di Torino, a Ferrara, Firenze, Perugia, Palermo. A Milano no, non viene. Le voci si incrociano, si ingrossano, si eccitano a vicenda. Si vuole addirittura che Muti ormai sia in disaccordo con Fontana perché non si sentirebbe protetto. E se Muti se ne va? L'ha già detto, che non gliel'ordina il medico di restare a tutti i costi alla Scala. Dichiarazioni del giorno dopo i fischi al Don Pasquale, poco più di un mese fa. E Muti va d'accordo con Abbado: se premono Fontana in mezzo, Fontana schizza via, lascia. E chi va al posto di Fontana? Antonio Magnocavallo. E chi è? Fuo- ri di Milano non lo si conosce forse ancora bene: è il presidente della Società del Quartetto. L'anno scorso chiamò proprio Abbado e i Berliner alla Scala. Ha sentito che si dice, sovrintendente Fontana? Magnocavallo verrebbe al suo posto. Che malignità! «Ogni tanto gira questa storia - replica Fontana tra il glaciale e il divertito -. Io ho il contratto fino al luglio '96». «Una maxiballa - esclama Magnocavallo -. Ne rido con Carlo. Rispondo così: faccio l'avvocato e intendo continuare a farlo; sono amico personale di Fontana, anche i nostri padri erano amici, lui è il miglior sovrintendente che si possa avere oggi; io sarei inadeguato. Basta?». Basta, basta. Un vespaio. La città aggiunge aceto sulle ferite. E adesso, il 28, arriva il Rigoletto: altri fischi? Sarebbe troppo. «Non sopravvaluto l'eventuale dissenso - dice Guido Tedeschi, socio dei terribili Amici del Loggione, i fischiator scortesi che hanno fatto arrabbiare Muti -. Quando gli spettacoli sono buoni, non c'è fischio che tenga». E del gran rifiuto di Abbado che cosa dice?: «Nessuna delle due parti ha fatto capir bene di che si tratta. Se è una questione di economia, allora l'austerità non deve valere solo nei confronti di Abbado. E lo si dica. Si cominci dal 7 dicembre, dalla prima. Se invece è una questione organizzativa, osservo che una Scala non può fare a meno di un direttore artistico. Che cosa si aspetta a nominarlo?». Il consiglio d'amministrazione scaligero l'altro ieri ha chiesto a tre PRO O CONTRO? LA CITTA'SI INTERROGA PHILIPPE DAVERIO ROSELLINA ARCHINTO ANNA CRESPI «Un colpo al cuore» «Capisco il direttore» «Ha un po' esagerato» «Forse la reazione di Abbado dice l'assessore alla Cultura - è un pochino esagerata, anche se in qualche modo corrisponde alle tensioni che finalmente si avvertono anche nel mondo della musica: è un segno positivo di reattività. D'altra parte, la Scala ha il diritto di muoversi in autonomia di giudizio, di dire quel che vuole. Comunque, sono certo che le cose, dopo la rottura, si rimetteranno a posto». «E' un colpo al cuore - dice la presidente degli «Amici della Scala» - sapere che Abbado non verrà. Non credo che il mancato arrivo sia dovuto a qualche screzio tra Muti e Abbado dal momento che si scambiano le orchestre. No, semmai penso - aggiunge la Crespi - che si tratti di un malinteso ingigantito dalla stampa, anche se è un segno del nervosismo che circonda il teatro». «Capisco il mio amico Fontana dice l'editore - come sovrintendente deve coniugare i Berliner con la mancanza di fondi e e di sponsor: immagino che la sua vita non sia la più semplice. Ma capisco anche Abbado, che ammiro moltissimo e che mi dispiace da morire che non venga: Abbado ha preparato l'opera con i Berliner e mi sembra logico che la voglia far ascoltare con questa orchestra». — Allarme a Siena ——! ——! SITUAZIONE: sull'Italia è presente un campo di pressioni alte e livellate; residue condizioni di instabilità continuano ad interessare le estreme regioni meridionali. TEMPO PREVISTO: sulle regioni settentrionali, graduale aumento della nuvolosità con precipitazioni sul settore alpino e prealpino. Sulle rimanenti regioni, cielo sereno o poco nuvoloso, con possibilità di addensamenti pomeridiani e di isolate manifestazioni temporalesche. Dopo il tramonto, formazione di foschie dense e nebbie in banchi sulle zone pianeggianti settentrionali e lungo i litorali del Centro. TEMPERATURA: in aumento le massime al Centro-Sud; stazionaria altrove. VENTI: deboli di direzione variabile, a regime di brezza lungo le coste. MARI: generalmente poco mossi. PREVISIONI PER DOMANI: sulle regioni settentrionali e sulla Toscana, cielo nuvoloso con piogge sparse ed isolati temporali. Su tutte le altre zone, condizioni di variabilità, con aumento della nuvolosità lungo il versante adriatico. Bolzano Verona Trieste Venezia Milano Torino Cuneo Genova Bologna Amsterdam Atene Bangkok Berlino Bruxelles Bucarest Budapest Buenos Aires Copenaghen Dublino Francoforte Gerusalemme Ginevra Helsinki Johannesburg Il Cairo min max 6 23 16 27 4 11 8 6 18 3 9 4 13 7 -1 7 17 24 36 19 24 16 18 20 14 12 16 24 24 8 23 29