Milano tradita accusa il sovrintendente Fontana. Che replica: «Sbagliata la reazione del Maestro»

Milano tradita accusa il sovrintendente Fontana. Che replica: «Sbagliata la reazione del Maestro» Milano tradita accusa il sovrintendente Fontana. Che replica: «Sbagliata la reazione del Maestro» Sopra il sovrintendella ScaCarlo Fosinistra il direttore Riccardo UN «MITO» CHE TREMA OMILANO UANDO la Scala prende freddo e accenna uno starnuto, diventa una gigantessa potentissima che fa saltare sulle poltrone dame costumate e gentiluomini in doppiopetto di tasmania, i signori delle banche, dell'industria e dell'editoria. Altro che mistico scrigno d'arte e di grazia, la Scala. Basta una scintilla e i salotti prendon fuoco, i pettegolezzi divorano carriere, spargono sospetti e discrediti. Così adesso: cos'è mai questa storia del Claudio Abbado che non viene più a dirigere? Così perbene, il Claudio: possibile che ci abbia sbattuto la porta in faccia? Sarà mica colpa anche di quel Fontanino lì, quel sovrintendente, che è bravo, sicuro, ma stavolta non l'avrà per caso fatta un po' grossa? Dubbi, telefonate, veleni. La posta è alta: è in gioco il peso della città, il suo rilancio culturale e pure politico, la sua credibilità, la sua nuova immagine post-Tangentopoli. L'Italia ci spara gli occhi addosso, avvertono i milanesi. «Quanta amarezza», sospira Fontana, il sovrintendente in odor di managerialità. Mai pronunciata la frase - assicura - che ha fatto infuriare Abbado, che cioè i mitici Berliner non potevano suonare nel '96 YElektra di Strauss, un'opera, alla Scala: «Ho parlato solo di un problema di opportunità artistica. Avrei valutato nel consiglio d'amministrazione, ho detto. Ma in consiglio non ho potuto portare nulla perché non avevo la copertura economica. Tutto qui». Ripete: «Che amarezza. Polemizzare con un artista che stimo...». E poi c'è la questione del Fidelio. Neanche il Fidelio nel '95 Abbado vuol più dirigere. Accusa lei, Fontana, di avergli indebolito il cast: «Non è vero. Guardi, Abbado ha legato i due fatti: sfumata YElektra, ha cancellato il Fidelio. Posso dimostrarlo». E così addio per sempre ad Abbado, che ha lasciato a Milano una struggente scia di ricordi luminosi. E' stato qui direttore dal '68 all'85. Sono tanti. I nostalgici sono pure tanti. Ma non è vero che gli appassionati si stiano dividendo fra lui e Muti. Lo negano tutti. E nel consiglio d'amministrazione i nervi si tengono saldi, si difende l'onore scaligero, si fa quadrato attorno a Fontana. Il consiglio s'è riunito l'altro ieri. «Ho dato, come gli altri, solidarietà completa al sovrintendente afferma Quirino Principe, filosofo della musica -. E non per motivi di comodo». «Un incidente di percorso», definisce la baruffa Severino Salvemini, professore di Organizzazione del Lavoro alla Bocconi. Dice anche: «Le condizioni di Abbado, la richiesta di due miliardi e mezzo per YElektra, erano inabbordabili. Un atteggiamento da primadonna degno d'altri tempi. E' stato davvero poco generoso». Salvemini è uno studioso che ama il gioco dell'arte: è affascinato dalla creatività dovunque si nasconda, perché pensa che almeno un po' possa arricchire i domini dell'economia. Amico del presidente della Rai Claudio Dematté, siede alla Scala come alfiere di rigore e progetti. La Bocconi ha presentato un documento che aiuti a scovare altri percorsi nell'organizzare il teatro: una struttura più agile e redditizia, una sorta di fondazione, di società per azioni, che metta insieme al meglio capitali pubblici e privati. La Scala diventa una spa, è Ma Giorgio Bocca «Non sarà quel rifiuto a incrinare l'immagine del nostro teatro» Nella foto grande il Teatro alla Scala di Milano. Sopra Claudio Abbado min max 10 23 10 12 13 12 13 13 14 6 sereno sereno sereno sereno sereno variabile sereno pioggia sereno pioggia sereno nuvoloso nuvoloso nuvoloso sereno sereno CITTA' I Firenze Pisa Ancona Perugia Pescara L'Aquila Roma UrRoma CiaCampobCIVT rbe amp. asso 9 10 8 8 7 6 11 10 6 TA' ESTERE saggi (Mario Spagnol, Quirino Principe, Paolo Martelli) di affiancare il sovrintendente per trovarne uno. Impazza il toto-direttore. Un favorito c'è: Luigi Ferrari, attuale direttore artistico al Rossini Opera Festival di Pesaro. Ha appena messo in programma un'Italiana in Algeri con la regia di Dario Fo. Milanese, 43 anni, Ferrari sarebbe il candidato di Fontana: si conobbero quando guidavano il Comunale di Bologna. Naturalmente Ferrari risponde che non sa nulla: «Sono tornato domenica da Londra». E naturalmente stima Fontana e Muti. In una Milano dove ballano economia, politica e giustizia, dove tutti interrogano tutti tra allarme e fiducia, che cosa comunica la Scala? Anche lei si rotola in un imprevisto ribaltone? Anche lei soffre di caduta di immagine? «Io dico di no, io dico che la Scala è una delle poche cose che funzionano, come la Fiat a Melfi - risponde Giorgio Bocca, alle prese con il suo nuovo libro sull'Italia che cambia -. Guardando dall'esterno, penso che ha torto Abbado. E' noto che è uno che fa richieste enormi di soldi». E per finire: da più parti si invoca un ministero della Cultura per vedere in modo unitario e risolutivo non solo i beni artistici, i musei e le biblioteche, ma anche gli enti lirici appunto - e i teatri e magari pure il cinema. Lo chiede Zeffirelli di Forza Italia, lo chiedono i progressisti. «In Italia ci sono molte capitali - è il parere di Marc Fumaroli, lo studioso francese autore de Lo Stato culturale (Adelphi), a Napoli per un seminario -. Si può immaginare un federalismo intelligente, che sia di coordinamento e insieme di tutela delle diversità. In Francia c'è un'eccessiva presenza culturale dello Stato, in Italia il contrario». Tensioni, cambiamenti possibili, malesseri. La Scala assorbe, forse scricchiola, forse la investono soltanto venti di chiacchiere e polemiche. Per ora tira dritto. TALIANE 9 22 10 21 8 8 7 6 11 10 21 6 12 Lisbona Londra Los AngelMadrid Montreal Mosca New York Parigi Pechino Praga Rio de JaSofia Sydney Tokyo Varsavia Vienna Claudio Bari Napoli Potenza S.M.Leuca R. Calabria Palermo Catania Alghero Cagliari les k neiro sovrintendente della Scala, Carlo Fontana. A sinistra il direttore Riccardo Muti min max 16 9 14 12 3 6 7 2 18 7 16 12 0 6 30 20 22 00 10 6 18 23 17 16 30 12 19 16 13 18 Aiiarocca min max 12 19 12 7 12 15 15 9 10 11 20 11 19 20 21 17 25 22 sereno sereno variabile sereno sereno nuvoloso sceno sereno pioggia variabile sereno pioggia pioggia nuvoloso sereno sereno