Viminale ultimo scoglio di Berlusconi di Alberto Rapisarda
Nella notte il presidente del Consiglio incaricato incontra Lega e An. Pannella protesta Nella notte il presidente del Consiglio incaricato incontra Lega e An. Pannella protesta Viminale, ultimo scoglio di Berlusconi II Carroccio non si arrende: l'Interno o stiamo fuori la Lega... Ma i popolari debbono prima fare il congresso, scontrarsi e poi decidere. Nel frattempo ci saranno le elezioni europee del 12 giugno e, cosa molto più interessante per le sorti delle alleanze di governo, andranno alle urne 12 milioni di italiani per eleggere 456 Consigli comunali. Tra i quali ci sono città come Verona, Rovigo, Cagliari. Quello è il campo di battaglia, il luogo di sperimentazione scelto da Bossi. Farà presentare la Lega da sola, senza alleanze con Forza Italia e An. Di fatto, si presenterà nei Comuni come l'antagonista di coloro con cui governa a Roma sperando di ottenere i voti della sinistra lì dove i candidati leghisti andranno al ballottaggio. Piano azzardato? Circolano sondaggi che danno la Lega in rimonta da quando ha cominciato a dialogare con i progressisti presentandosi come «garante» a sinistra delle scelte del governo. Anche Berlusconi ha letto quei sondaggi dai quali risulterebbe che la ripresa della IL BORSINO DEI MINESTRI VICE PRESIDENTE INTERNI ESTERI GIUSTIZIA MARONI MARTINO MARONI COSTA PANNELLA TATARELLA FINANZE INDUSTRIA TESORO DIFESA GNUTTI TREMONTI BIONDI ARMANI MASTELLA FANTOZZI RIFORME ISTITUZ. BILANCIO LAVORO BENI CULTURALI Lega avverrebbe proprio a danno dei progressisti. E questi che fanno? Il pds osserva e non chiude porte. In qualche Comune il pds potrebbe sostenere al ballottaggio il candidato della Lega? Il pds non le esclude. «Non penso che si verificherà molto spesso questa situazione» si limita a precisare Franco Bassanini, responsabile per gli enti locali, che ha convocato una conferenza stampa che sembra proprio studiata per mandar messaggi a Bossi alla vigilia del suo scontro definitivo con Berlusconi. «L'aver constatato alcune preoccupazioni comuni (tra pds e Lega) sul terreno delle regole e della democrazia o anche sulle riforme non significa un accordo politico - precisa Bassanini - ma in questo ultimo periodo si è confermata la diversità "antropologica" tra Lega e Forza Italia...». Insomma, la Lega sta dimostrando di non essere di destra, secondo il pds. Ma anche altri alleati di Berlusconi sono irrequieti. Si agitano gli ex de del Centro democratico che non accettano «preclusioni sui ministri». Tuona Marco Pannella che voleva un ministero per sé e che si ritrova, ma lui smentisce, di fronte all'offerta del ministero per l'Ambiente per Emma Bonino. E dall'esterno., i parlamentari sudtirolesi informano Berlusconi che non avrà i loro voti «se i neofascisti saranno presenti nel governo». Questa storia dei neofascisti preoccupa Berlusconi più di quanto non voglia dare a vedere. Soprattutto per quel che pensano all'estero. «Le voci che si raccolgono nascono da una fotografia distorta della situazione italiana fatta da alcuni corrispondenti». Timori che «si fugheranno come nebbia al sole» appena il governo sarà al lavoro, assicura. Ma ecco contemporaneamente Berlusconi che incontra l'ambasciatore italiano presso gli Usa per discutere, dice, la prossima visita di Clinton. E incontra il capo del governo giapponese in visita a Roma (e ne nasce un imbarazzante caso diplomatico perché non è ancora primo ministro). Umberto Bossi Insiste «La Lega non rinuncia al ministero dell'Interno» DELLA VALLE PREVIT1 DINI PAGUARINI Dopo sei ore di discussione il senatur lascia il tavolo degli alleati senza aver raggiunto l'accordo «C'è intesa su un terzo dei ministeri» MIGLIO URBANI Alberto Rapisarda
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