«Via gli extracomunitari» di Barbara Spinelli

«Via gli extracomunitari» «Via gli extracomunitari» ROMA. Tutti gli extracomunitari che gravitano su Napuli e sulle zone dell'hinterland saranno tenuti lontani dalla zona del vertice del G7 che si svolgerà il prossimo luglio. A sostenerlo è stato il questore di Napoli, Umberto Improta, nel corso della trasmissione radiofonica «Radio anch'io» e le sue affermazioni hanno provocato molte telefonate di protesta da parte di associazioni del volontariato e di ascoltatori napoletani, come riferisce un comunicato della Rai. Sull'argomento degli extracomunitari è successivamente intervenuto anche Giovanni Russo Spena, di Rifondazione comunista, dicendosi «preoccupato per la stretta d'ordine pubblico e la militarizzazione che accompagnerà il vertice», [r. i.] «Che ciò che non fa danno è sopportabile. Nel caso specifico, si tratta di un vecchio cerimoniale di do ut des sopportabile se riuscirà a creare quell'armonia essenziale a creare le condizioni per lo sviluppo. Purtroppo non ci sono pasti questo bisogno di sicurezza, fra l'89 e il '94, si è poi aggiunta la crisi economica in Occidente. Una crisi dalle proporzioni vastissime, anch'essa oggetto di escamotage: con disoccupazioni e dislocamenti più radicali del previsto. L'elettore si è trovato così attanagliato fra due grandi paure: paura di quel che pi'-' la prima volta vedeva dietro il muro, e paura per se stesso, per il proprio posto di lavoro, i propri averi, l'avvenire dei propri figli. In un lucido saggio pubblicato sulla «London Review of Books», il 7 aprile, lo storico Edward Luttwak constata che mai come oggi il capitalismo è stato distruttività pura, non «distruttività creativa», come scriveva Schumpeter: per la prima volta si sentono minacciate categorie impreparate alle cadute e al declassamento - gli impiegati, gli ingegneri - e le inappropriate politiche tradizionali spiegano come mai «il fascismo è l'onda del futuro». Caduto il muro sono risorti altri muri: del malessere. Dietro i nuovi muri si accalcano i nuovi proletari: i declassati e gli immigrati, l'Africa e l'Europa dell'Est. Dentro le mura, ci si sente solo temporaneamente protetti. Luttwak sostiene che né le destre moderate né le sinistre san¬ gratis». Come dice Friedman? «No, quella a Friedman, è un'attribuzione corrente di questa citazione, ma sbagliata. Sa chi lo ha detto ? Un emigrato italiano negli Stati Uniti. La frase era pressappoco così: ri che assediano la cittadella e cercherà di proteggersi come può: dalle competizioni internazionali troppo dure, o dagli immigranti troppo fastidiosi. Soprattutto si sforzerà di dare sicurezza - il bene più ambito di qujsti tempi - e sarà interessato a darla senza violenza. Se c'è stato un comunismo dal volto umano, oerché escludere un fascismo dal volto umano? Il fenomeno appare per ora in Italia, in futuro potrebbe apparire in Russia: non è un fenomeno di retroguardia ma probabilmente appartiene al futuro. Per questo conviene occuparsi delle grandi paure dell'elettore, visto che con le paure degli individui si fa politica, anche in democrazia. Per questo conviene guardarle e conoscerle, con l'intuito che ha mostrato Berlusconi: l'unico che ha dato speranza, questa passione tipica degli impauriti. Per questo converrà che un giorno o l'altro il comunismo cominci a discutere sull'essenziale: sul passato reale, non ideale. Ma non sono sfidati solo loro. Anche le destre moderate potranno utilmente meditare sulle proprie sviste, sulle proprie euforie incoerenti, inefficaci, ed effimere. no parlare agli assediati. Non è riuscita la destra di Margaret Thatcher o dei Repubblicani americani: «Destre che si compiacciono in stravaganti discorsi divisi in due: nella prima parte sono celebrate le virtù della competizione senza freni. Nella seconda, si compiange il declino della famiglia e dei "valori" della comunità, che sono stati erosi precisamente dalle forze raccomandate nella prima parte del discorso». Non meno incoerenti le politiche di sinistra: «Concentrate esclusivamente sull'assistenza alle vittime della crisi». Un ulteriore impedimento a mio parere è quello che pesa sui post-comunidti italiani. I quali hanno perso il passato, non volendo parlarne e considerandolo chiuso. Hanno perso il futuro, perché si vergognano di aver costruito su di esso troppi villaggi Potemkin. Non resta loro che il presente, l'istante. Ma il presente, si sa, è la più atroce delle illusioni: appena lo nomini, è già passato. In questo vuoto, è ineluttabile che nuove e più moderne forme di fascismo trovino uno spazio. Il futuro, disertato dalle sinistre, è un continente a disposizione. E il neofascismo non copierà necessariamente i vecchi modelli, si concentrerà sui nuovi proleta¬ Barbara Spinelli

Persone citate: Berlusconi, Edward Luttwak, Friedman, Giovanni Russo Spena, London, Luttwak, Margaret Thatcher, Schumpeter, Umberto Improta

Luoghi citati: Africa, Europa Dell'est, Italia, Napoli, Roma, Russia, Stati Uniti