Il Cavaliere apre anche agli «autonomi»

Dopo Cgil, Cisl e Uil Berlusconi ha ricevuto il «cartello sindacale» e le organizzazioni dell'agricoltura Dopo Cgil, Cisl e Uil Berlusconi ha ricevuto il «cartello sindacale» e le organizzazioni dell'agricoltura Il Cavaliere apre anche agli «autonomi» E la Cisnal annuncia: verifica sul costo del lavoro dosi conto della sua notevole pericolosità a breve scadenza. Gli «autonomi», infatti, hanno assunto una posizione nettamente contraria all'accordo di luglio sul costo del lavoro, disapprovando le assicurazioni date lunedì dal presidente incaricato a Cgil-Cisl-Uil sulla sua accettazione «nel metodo e nel merito». Berlusconi, giocando sulle parole, ha ribadito da un lato la validità dell'intesa e, dall'altro, non ha escluso la possibilità di una «rivisitazione» del protocollo. La Cisnal ha subito forzato la mano, annunciando che il presidente incaricato avrebbe ammesso una «verifica ROMA. «C'è molto senso di responsabilità in giro, molto desiderio di un governo concreto che entri dentro le cose»: con questa battuta Berlusconi ha concluso ieri sera la seconda giornata di consultazioni delle parti sociali, poco prima dell'avvio nella sua abitazione dell'atteso vertice notturno con i partners della maggioranza sui principali «nodi» della lista dei ministri e del programma. Senso di responsabilità e desiderio di buon governo sono stati manifestati ieri chiaramente dalle maggiori organizzazioni dell'agricoltura (che hanno offerto al presidente incaricato 100 mila posti di lavoro in più, dopo i 350 mila degli artigiani e i 100 mila dei commercianti) e dai dieci sindacati autonomi raggruppati nell'Isa. Ma, proprio nell'incontro con il «cartello» degli autonomi (Cisal, Confsal, Cisnal, Cimo ecc.), c'è stato un passaggio particolarmente difficile che Berlusconi ha superato per il momento con abilità e diplomazia, pur renden¬ sconi, g Antonio Martino Sopra, Carlo Azeglio Ciampi puntigliosa» dei risultati prodotti dall'accordo di luglio e una sua «rinegoziazione» in occasione del riesame già previsto entro giugno. La Cimo, rappresentata dal presidente Sizia, ha insistito sugli effetti molto dannosi per i lavoratori, soprattutto nell'area pubblica, e ha chiesto modifiche sostanziali che consentano l'adeguamento delle retribuzioni rispetto all'inflazione reale. Osservazioni di vario genere, anche talvolta contrastanti fra loro, sono state fatte dalla Cisal, dalla Confsal e dalle altre organizzazioni. Alla fine, comunque, dopo le precisazioni di Berlusconi, gli «autonomi» si sono dichiarati disponibili per una politica di concertazione nel rispetto di alcune condizioni. «Oggi - ha commentato il segretario generale della Cisal Cerioli - è stata una giornata importante, che segna l'inizio vero del pluralismo sindacale: per la prima volta siamo stati consultati e parteciperemo ai prossimi colloqui per la valutazione dell'intesa di luglio». Il segretario generale della Confsal Tricarico rilancia: «E' unù svolta significativa nelle relazioni sindacali». Naturalmente, la mina vagante rimane innescata. Di difficoltà e ostacoli, peraltro, è disseminato il cammino di Berlusconi ed egli stesso non ne ha fatto mistero, intrattenendosi prima con le organizzazioni agricole, poi con il presidente del Cnel De Rita e con i sindacati autonomi. A tutti ha assicurato la massima prudenza nelle scelte per sanità e pensioni, una dura lotta all'evasione fiscale, l'eliminazione dell'Irpef dai redditi sotto i 10 milioni annui, un forte rilancio dei lavori pubblici. Secco «no», invece, alla riduzione dell'orario di lavoro per favorire la ripresa occupazionale. «La terapia - ha detto - sarà un'altra». Gian Cario Fossi

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