I NUOVI PRIMATI ITALIANI di Franco Lucentini

I NUOVI PRIMATI ITALIANI I NUOVI PRIMATI ITALIANI L' ITALIA è l'unico Paese al mondo dove gli stagni d'acqua salata non sono protetti dal Demanio!». Ti senti scandire una notizia del genere da un signore d'aspetto e d'abbigliamento atccndib>iìi c Zi vendono a.ìàCGrns.ticamente i brividi. Non sai bene quali siano le ragioni della carenza in questione, ma le conseguenze, lo intuisci perfino tu, devono essere gravissime. «Ah», ribatte pronta una signora d'aspetto e d'abbigliamento più che convincenti, «ma l'Italia, se mi consente, è anche l'unico Paese al mondo dove le licenze di pesca superano del 40 per cento le licenze di guida!». Mammamia! A te magari sfugge, ma qualcosa di micidiale in una simile correlazione ci dev'essere per forza. E così procede d'ansia in ansia la tua giornata, tra gente che ti ripete in ufficio, in autobus, al bar ciò che ha sentito in tv o letto sui giornali o appreso da altri beneinformati: «Sai, tieni presente che l'Italia è l'unico Paese al mondo ad aver più medici che bidelli, a spendere per lo champagne più che per i fiori ai propri defunti, a vietare la raccolta differenziata delle unghie di bambini, a importare vitelli con due teste anziché oche con due fegati!». Sono sempre denunce catastrofiche, ammissioni d'inferiorità, irresponsabilità, incompetenza, cronica arretratezza, pronunciate in tono tra il sarcastico e l'amaro, scuotendo la testa. E al principio, confessiamolo, il fenomeno ci sembrò salutare. Menomale, la sbornia è passata, sta passando, ci si diceva. Non se ne poteva più di essere primi praticamente in tutto, nell'intelligenza e nella genialità, ci mancherebbe, ma anche nell'artigianato e negli elettrodomestici, e poi nel calcarlo Frutterò Franco Lucentini CONTINUA A PAG. 4 SETTIMA COLONNA

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