Matarrese: i nemici giornalisti

Matarrese: i nemici giornalisti POLEMICA Il presidente favorevole ai «3 punti» e al campionato a 16 squadre Matarrese: i nemici giornalisti «Chissà che cosa scriveranno sulla Nazionale» ROMA. Rivoluzione in campionato e «guerra santa» per la Nazionale. Matarrese sgancia le due «bombe» al congresso dell'Unione stampa sportiva italiana, sezione romana. Di ufficiale c'è la ratifica dei tre punti per la vittoria appena la Lega lo proporrà al consiglio federale. Nei corridoi si parla di altre novità, come il campionato di sabato in sei delle ultime nove giornate per evitare il calendario frantumato con gli anticipi di Coppa. E a dicembre comincerebbero manovre per riportare la serie A a 16 squadre. «La gente è turbata da questo finale di campionato che non fa piacere neanche a noi - dice Matarrese -. I tre punti per la vittoria? Sì, siamo d'accordo con la Lega, ne abbiamo già parlato all'Uefa e alla Fifa. Si può fare già dal prossimo torneo. Ci conforta l'esperimento di un anno in C, nessuna società se ne è lamentata. I tre punti potrebbero essere utili per eliminare cera pareggi di fine stagione che disturbano me per primo. Quei calcoli sono contro lo sport e noi non possiamo puntare un mitra sui calciatori per costringerli a giocare. E potrebbero esserci altre soluzioni, su indicazione della Lega». Il sorriso sparisce dal volto di Matarrese quando lancia l'anatema contro «i nemici dell'Italia». Individuati dal presidente in quei giornalisti che «fibrillano il mondo del calcio» e da lui definiti «seminatori di panico». La Federcalcio ritiene di aver già vinto moralmente i Mondiali Usa, con una qualificazione ottenuta in condizioni difficilissime: «Vogliamo il campionato più bello, vogliamo vincere le Coppe, vogliamo una grande Nazionale. Dimenticando che a voler troppo si può perdere tutto. Andiamo in Usa, non siamo pronti, ma c'è il tempo per coprire le lacune». Matarrese usa parole dure: «Bisogna correggere il tiro. Basta con questa Italia che sale sul carro del vincitore per scenderne se non vince più, pronta a fare processi. Chi è con noi lo dica adesso, vengano allo scoperto i nemici dell'Italia. Il campionato è finito, c'è solo la Nazionale e ho i brividi se pen- so a cosa si leggerà sui giornali. Nelle interviste si cercherà di mettere un giocatore contro l'altro, mentre serve un clima diverso». E la libertà di critica? Matarrese si stupisce: «Non ho chiesto un bimestre bianco. Magari si potrebbe attutire qualcosa, soprattutto non si deve dar spa¬ zio a giornaletti Usa che chiedono le dimissioni di Sacchi. E poi il "caso Maldini". Se vince è contro la Federazione, se perde ha perso la Federazione. Cerchiamo di essere seri. Certi articoli fanno fare una brutta figura all'Italia: all'Uefa e alla Fifa potrebbero pensare che qui si lotta per la spartizione delle poltrone». Conclude il presidente: «Il futuro? Nessuno vuole stare in paradiso per forza, ma i giudizi si danno sulle scelte, non su un risultato. Io sono ottimista, vado in Usa con orgoglio, a testa alta. Siamo un grande Paese, con grandi valori e con un grande movimento sportivo. Non torneremo a mani vuote, comunque sia vinceremo». Piero Serantoni Matarrese non ha dubbi «Dal Mondiale l'Italia non tornerà a mani vuote Comunque sia vinceremo»

Persone citate: Maldini, Matarrese, Piero Serantoni, Sacchi

Luoghi citati: Italia, Roma, Usa