Trap saluta con una sfida al Milan

Chiude con una vittoria la sua carriera italiana: «ma Agnelli mi telefonerà anche a Monaco» Chiude con una vittoria la sua carriera italiana: «ma Agnelli mi telefonerà anche a Monaco» Trap saluta con una sfida al Milan «Lo aspetto in Europa» TORINO. «L'unico rimpianto, che mi accomuna a Boniperti, è di non aver saputo vincere lo scudetto in questa nuova esperienza alla Juventus. Nel primo anno fummo secondi, nel secondo ci fu la Coppa Uefa: questa poteva essere la stagione giusta e non lo è stata». L'addio di Trapattoni si è consumato con toni sobri. Alla platea della curva Nord, dove ha sempre trovato solidarietà (compreso l'ultimo striscione: «Gli amici non si dicono addio, ma arrivederci»), il Trap ha dedicato un applauso dalla panchina, agli altri neppure un fischio. Non si salu+ano i nemici, anche se «il gruppo dei contestatori era solo un gruppetto», ha poi spiegato. Il giorno degli addii era stato analizzato così minutamente da non giustificare colpi di scena. Infatti, non ce ne sono stati. Anche la poltrona di Boniperti, vuota, faceva parte di un cerimoniale previsto. Come il fatto che il Trap misurasse le emozioni. Sabato invece si era lasciato andare, a Villar Perosa, mentre i giocatori lo avevano innaffiato con i gavettoni di champagne e gli avevano riempito le pantofole di schiuma da barba, come in caserma al congedo. «Credo di lasciare a questi ragazzi qualcosa che sapranno apprezzare con il tempo», racconta il Giuan. Cosa? Ad esempio il rifiuto delle cose facili. «So di essere esigente, spesso un rompiballe», ammette. Quando lascia una squadra, i suoi giocatori non se ne lamentano. Lo rimpiangono con il tempo. Accadde all'Inter e prima ancora alla Juve. «Finalmente si respira», sosteneva Manfredonia all'arrivo di Marchesi, anno '86. Il respiro fu talmente lungo che da allora la Juve non ha più vinto lo scudet¬ to. E l'Inter dopo la sua partenza è arrivata ai confini della B. Cos'altro lascia il Trap? Certamente il rispetto per l'avversario, che sta nell'affrontare ogni partita come se fosse importante, anche l'ultima di campionato. «Quanto mi arrabbiai a Pescara l'anno scorso», ricorda. Gli brucia ancora. Porterà in Germania quel pensiero molesto, insieme alla vocazione di contrastare anche da laggiù il Milan. «Se il Bayern vince lo scudetto dice - ci sarà un rafforzamento e andremo a discutere in Coppa dei Campioni». Il trapasso è ormai compiuto. Nelle prossime amichevoli, a Pontedera e a Potenza, Trapattoni non sarà più in panchina. Nelle prime intenzioni avrebbe dovuto andarci Narciso Pezzotti, il prossimo alter ego di Lippi. Ma in questo momento è indispensabile che Pezzotti prosegua nel proprio lavoro di osservatore. In panchina perciò andranno Brio e Sorrentino. E Lippi? La sua presenza si concretizzerà tra un mese, quando lo presenteranno ufficialmente insieme agli acquisti che Bettega e Giraudo cercano di concludere: domani saranno a Marsiglia per contattare Deschamps più che Boli, cui è preferito Ferrara. Il centrocampista francese rimane un mistero: cosa può farsene Lippi in un reparto che conta su Dino Baggio, Conte e Paolo Sousa? L'impressione è che Deschamps sia davvero ima pedina di scambio. Cose che non turbano il Trap. Lui già pensa in tedesco. E immagina le prossime telefonate con l'Avvocato. «Perché mi chiamerà anche a Monaco. L'ha sempre fatto, perché dovrebbe fermarsi adesso?». Marco Ansaldo JUVENTUS m UDINESE PERUZZI 7 ,-,-J BATTISTINIG. 4 PORRINI 6 PELLEGRINIS. 4 TORR1CELLI 6 KOZMINSKI 4 MAROCCHI 6 BERTOTTO 4 KOHLER 6.5 CALORI 4 JULIO CESAR 6.5 DESIDERI 4 Dl LIVIO 6.5 HELVEG 4 CONTEA. 6.5 (75'BRANCA) s.v. VIALLI 7.5 STATUTO 4 BAGGIOR. 6 (59'MARCUZZI) s.v. (46'RAVANELLI) s.v. BORGONOVO 4 MOELLER 6 PIZZI 4 GELSI 4 All.: TRAPATTONI 7 All.: FEDELE 4 0 Arbitro: CECCARINI7 Reti: 44' Vialli. Ammoniti: 85' Gelsi. Spettatori: paganti 3.130, incasso 99.781.000, abbonati 34.382, quota abbonati 846.810.000.