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Morto lo scenografo di Bertolucci Ferdinando Scarfìotti si è spento ieri a Los Angeles, aveva 53 anni Morto lo scenografo di Bertolucci Lavorò pure con Visconti, De Palma e Eduardo ROMA. Ferdinando Scarfìotti, lo scenografo di «Morte a Venezia» e «L'ultimo imperatore», per citare due tra le maggiori opere cinematografiche a cui lavorò, è morto l'altre ieri a Los Angeles a causa di una cirrosi epatica. Scarfìotti era nato a Potenza Picena, in provincia di Macerata, il 6 marzo 1941 ed aveva dunque appena 53 anni. La notizia è stata data dagli amici più cari che hanno seguito con viva preoccupazione il decorso della lunga malattia. Proprio l'anno scorso Scarfìotti era stato candidato all'Oscar per le scenografìe di «Toys», regista Barry Levinson. Il suo lavoro in quel film, giudicato da molti imponente, era ispirato alla pittura dadaista ed a Magritte. L'Oscar quell'anno andò alla sua amica Luciana Arrighi per «Casa Howard», ma Scarfìotti una statuetta hollywoodiana l'aveva già vinta per il lavoro svolto con Bruno Cesari e Danilo Desideri in «L'ultimo imperatore» di Bernardo Bertolucci, un regista con cui aveva lavorato fin dai tempi di «Il conformista», «Ultimo tango a Parigi» e «Il tè nel deserto». Tra teatro e cinema, tra Europa e Stati Uniti, dal barocco viscontiano al postmodernismo americano, Ferdinando Scarfìotti ha lavorato con i più grandi registi degli ultimi trenta anni: Luchino Visconti (molti spettacoli teatrali e un solo film), Brian De Palma, Luca Ronconi e Michael Apted, Eduardo De Filippo e Peter Bogdanovich, Patroni-Griffi e John Schlesinger. I titoli dei film di cui Scarfìotti ha curato le scenografie sono quasi tutti di rilievo. Easti ricordare, oltre a quelli di Bertolucci, «Scarface» di De Palma, «Avanti» di Billy Wilder, «Morte a Venezia» di Visconti, «Oggi, domani, dopodomani» di Eduardo De Filippo. Negli ultimi mesi lo scenografo aveva lavorato per il nuovo film di Warren Beatty, «The New Age», remake di una commedia sentimentale. [s. n.l