La Rai affonda il rock

La Rai affonda il rock Primo maggio: tripudio di folla in piazza San Giovanni, ma briciole di festa in tv La Rai affonda il rock Una sola rete e l'audience crolla ROMA DAL NOSTRO INVIATO Surclassando Berlusconi, il predicatore mistico di «Tunnel» Massimo Loche ha promesso dal palco un miliardo di nuovi posti di lavoro. Più modestamente, il leader della Cgil Bruno Trentin ha invece promesso di difendere la solidarietà contro l'individualismo. Ma, fra discorsi demenziali e interventi serissimi, la festa musicaltelevisiva del Primo Maggio, giunta al quinto (e forse anche ultimo) anno di vita, ha avuto come protagonista il rock: davanti all'enorme struttura di Piazza San Giovanni decorata con riproduzioni di graffiti del profeta della pop art Keith Haring, si è radunata fin dal mattino una folla variopinta che con l'arrivo della notte è diventata smisurata, intorno alle 150 mila persone. Dalle 16,30 in poi il concerto che ha rivitalizzato negli ultimi tempi la routine della celebrazione della Festa del Lavoro - ha radunato un'efficace panoramica di tutte le tendenze della musica italiana in profondo rinnovamento: assoluta la prevalenza di gruppi, dai Negrità ai Ritmo Tribale che hanno fatto pogare tutta la piazza, dai Gang a Frankie Hi Nrg fino ai Mau Mau, tutta gente che sta salendo la scala dei consensi generali; e ridottissima la rappresentanza della vecchia guardia cantautorale, con Nannini e Bennato. Poche ma preziose le presenze internazionali, a partire dal magico Lou Reed piatto forte della serata, che da solo con la chitarra elettrica ha offerto una performance di poesia intensa, partendo da «Sweet Jane», infilandosi poi nelle ballate più amare dell'lp «New York New York» per concludere con la famosissima «Walk on the Wild Side» cui hanno fatto il coro in 150 mila. L'arruffato Bob Geldof ha cantato il recente «Loudmouth»; l'«African Jazz Pioneer», gruppo sudafricano al debutto italiano, ha chiuso nel nome di Mandela, beniamino del rock che si mobilitò per ottenerne la liberazione: il leader degli Ajp è stato compagno di lotta e di carce- re del leader dell'Anc. Di questa adunata oceanica, delle canzoni e delle interviste puntuali di Vincenzo Mollica, la Rai a differenza che nel passato ha trasmesso poche briciole; cancellata la staffetta fra le reti che teneva conto in passato di una audience differenziata, ha affidato tutto a Raiuno. E poiché la musica non paga (nel senso della musica di qualità, non di Sanremo) Raiuno è partita con uno striminzito quarto d'ora sulla Nannini, alle 20,40, per proseguire con Reed e Geldof alle 22,30.11 patto di ferro fra tv di Stato e Organizzazioni Sindacali per la messa in onda del concerto sta scricchiolando, nella Seconda Repubblica: forse la Rai è più realista del Nuovo che Avanza e se è così, è facile intuire che nel '95 gli spazi diminuiranno ulteriormente, rendendo impossibile l'organizzazione del concerto, legato alle riprese tv e alla musica di qualità. Da parte sua, Canale 5 ha annullato il tradizionale con- certo del Primo Maggio dal teatro La Scala, che rappresentava il suo modo di celebrare la Festa del Lavoro. Ma l'altro giorno, lo stesso Bruno Trentin ci ha raccontato che negli anni passati la Fininvest aveva chiesto espressamente di mandare in onda il Concertone rock. Altri tempi. Con la musica bloccata su Raiu- no, anche l'audience ha fatto cilecca: dalle 20,45 alle 21,03 ci sono stati 2.080.0000 telespettatori, pari al 9,15 per cento di share; l'ascolto della n parte, con Reed, ha avuto 1.172.000 spettatori, con il 7,48 per cento di share. Come audience, la Rai intera è stata sbaragliata da «Stranamore» di Castagna su Canale 5, che ha avuto più di otto milioni di telespettatori con uno share del 35,69 per cento: e forse la tv di Stato per l'occasione poteva anche infischiarsene dell'audience. Invece, pare che sia appena andata a monte l'ipotesi di mandare in onda il concerto di Abbado dal Lingotto, dopo che Raiuno aveva offerto al massimo una differita al mattino. Non male, per un evento di quel tipo. Pare che l'eliminazione della tradizionale staffetta fra le reti sia stata decisa pochi giorni prima delle elezioni; e il lungo tentennamento Rai con le sue diffidenze verso la musica di qualità ha provocato, come racconta il produt- tore del Concertone Riccardo Corato, l'impossibilità di avere il Vate per eccellenza, Bob Dylan: «In febbraio, era possibile scritturarlo, solo che nel nuovo contesto Rai non è stato possibile avere un quadro economico prima della fine di marzo. E sarebbe stato tardi per chiunque». Piazza San Giovanni è stata comunque politicamente compatta nella lunga giornata di musica. Rossa di slogan e di bandiere con Che Guevara, con il grido ricorrente «Chi non salta è un fascista». Un'ovazione è stata riservata al sindaco Rutelli, reduce sfinito da altre cinque celebrazioni della giornata e accompagnato dalla moglie giornalista Barbara Palombella e dai due figlioletti: una famigliola senza scorte né pompa magna, che si è intrattenuta poi nel pittoresco backstage fra gli artisti, mangiando porchetta, fave e pecorino. Marinella Venegoni Scricchiola il patto con i sindacati Si teme che nel '95 il concerto sparisca 8a vita - Lifeblood Vita tremenda vita disperata chi itti'l'ha provato non lo può immaginare Credo all'inferno un'anima dannata che così tanto possi tribolare Io razzista, io fascista stupratore di bambine [ spia tiranno comunista [ dittatore di regime io ruffiano corruttore capomafia spacciatore grande figlio di puttana io bastardo traditore La folla in piazza e qui sopra Lou Reed Uno stralcio della nuova canzone di Gianna Nannini dal titolo «Ottava vita», brano che sarà inserito nel prossimo album

Luoghi citati: Corato, Mandela, New York, Roma, Sanremo