«Una cura verde per ogni male»

I consigli di un esperto del settore I consigli di un esperto del settore «Una cura verde per ogni male» Dopo la pubblicazione del primo «Speciale Erboristeria», sono molte le lettere e le telefonate giunte a Gian Paolo e Maurizio Marletta (erborista e fitotrasformatore entrambi), riguardanti problemi di salute da trattare con le erbe. Ecco le risposte dei due esperti ai quesiti più significativi, con la consulenza del dottor Raffaele Azzarone (medico chirurgo). D) Ho dei calcoli alla vescica. Quali sono le erbe in grado di sgretolarli? R) Non esistono erbe in grado di «sgretolare» i calcoli che si formano nella vescica: è però possibile impostare un trattamento finalizzato alla loro espulsione. Si possono utilizzare mais stigmi, equiseto, sambuco, finocchio semi. D) Soffro di enfisema polmonare da circa quattro anni. Uso dei broncodilatatori ma non mi danno abbastanza sollievo. Quali erbe sono consigliabili? R) L'enfisema è una malattia cronica. Pertanto più che finalizzata alla risoluzione dell'affezione, la terapia si propone di alleggerire l'insufficienza respiratoria: si possono adoperare eucalipto, timo, menta, pino. D) Mi hanno riscontrato pressione alta e negli esami di sangue il colesterolo è risultato oltre i normali valori. Ci sono erbe che possono aiutare in questi frangenti? R) Il trattamento dell'ipertensione arteriosa è sempre in relazione alla gravità del problema. Nelle forme medio-gravi è necessaria una terapia ipotensiva costante, con controlli quotidiani dei valori pressori, l'adozione di una dieta povera di sodio, di grassi e di carboidrati. La moderna fitoterapia suggerisce l'uso di Crataegus associato a Allium sativum. Per quanto concerne l'ipercolesterolemia, non giova affatto ad un soggetto iperteso per cui conviene trattarla. E' sicuramente necessario un regime alimentare controllato a cui è possibile associare, oltre alla classica lecitina di soia, della borragine e olio di pesce. D) Mio marito ha un problema alla prostata. Cosa posso fare per aiutarlo? R) E' possibile trattare le ipertrofìe prostatiche con componente infiammatoria e infettiva attraverso l'Arctostaphylos uva ursi. Migliori risultati si ottengono associandolo alla betulla. D) Le scrivo per avere delucidazioni su un problema di artrosi lombosacrale che da tempo mi procura dolori insopportabili. Il mio medico mi ha prescritto l'uso di antiinfiammatori sconsigliandomi, tuttavia, di farne un uso eccessivo. Dovrò allora rassegnarmi a convivere con questi dolori o è forse possibile fare qualcosa con le erbe? R) Il suo medico le ha consigliato il giusto. Infatti un abuso di farmaci antinfiammatori può dar luogo ad azioni collaterali indesiderate come la gastrolesività. Esistono in natura degli antinfiammatori più amichevoli come il Ribes nigrum e l'Harpagophitum procumbes, che può raggiungere nella droga secca una concentrazione di irosidi del 3% agenti con un meccanismo simile agli antinfiammatori di sintesi (fenilbuterone, indomecina) inibendo la sintesi di alcune prostaglandine. Attraverso l'utilizzazione di tale vegetale è possibile ridurre la dolenzia ad un livello accettabile. D) Ho diciotto anni ed inizio già a notare della cellulite sulle cosce. Vorrei sapere se esistono delle erbe per questo problema e se è utile adoperare anche delle creme. R) La cellulite è infiammazione di tessuti sottocutanei che colpisce, nella maggior parte dei casi, la parte esterna del- Piausanelldellmaa siasse bodel a deeuca f Si dice che Napoleone Bonaparte abbia fatto particolarmente uso di Alsidio, una piccola alga rossa che cresce abbondantemente anche nella sua isola natale, in Corsica. Tale vegetale possiede un alto contenuto di iodio e si rivela pertanto utile come stimolante tiroideo. Una leggenda racconta che uno spirito maligno, infuriato per il fatto di dover riconoscere ad una pianta proprietà medicinali con un morso le tagliò di netto la radice. Da qui il nome curioso di Succisa praemorsa. Un tempo si attribuiva alla Fumaria la proprietà di far diventare centenari. In realtà si tratta di una pianta che contiene un alcaloide che può risultare pericoloso qualora venga utilizzato impropriamente. La Valeriana, conosciuta per le sue proprietà sedative, piace molto ai gatti che - quando la riconoscono - ci si strofinano sopra facendo chiaramente intendere quale sensazione di piacere gli procuri il contatto. L'erba chiamata Burea pastoris deve il suo nome ad una credenza popolare. Si narra infatti che il primo ad utilizzare questo vegetale con proprietà anti-emorragiche fu proprio un pastore. Pare che abbia iniziato ad ad usarlo prima sulle pecore ed in seguito, su alcune donne. Piante usate nella cura delle malattie: a sinistra assenzio e borsa del pastore, a destra eucalipto e fumaria.

Persone citate: Gian Paolo, Maurizio Marletta, Napoleone Bonaparte, Raffaele Azzarone, Ribes