JUNG IN VOLO CON LA MADONNA di Bruno Quaranta

JUNG IN VOLO CON LA MADONNA JUNG IN VOLO CON LA MADONNA «Corpo celeste», opera prima di Panaro L'Assunzione di Maria, dogma proclamato da Pio XII nel 1950 fa Martin, un battesimo non casuale, l'annuncio di un'adesione turbata all'Assunta), il grand tour mariano esibisce 0 chierichetto Luigino, eco del bambino Alberto Panaro, e lui, proprio lui, Cari Gustav Jung. Due volte «eretico», il discepolo-rivale di Freud. Verso il mondo cattolico perché svizzero, quindi naturaliter «protestante». Verso il mondo riformato perché subisce il fascino dell'Assunzione. «Lo considerava l'evento del secolo. O, comunque, uno dei maggiori. Beninteso, a irraggiarlo non era la fede. NelT'unione della fidanzata celeste con il suo fidanzato" vedeva trionfare il mito, l'alchimia (il corpo glorificato), l'inconscio collettivo, l'inesorabile motore che è. Gli sfuggiva lo scopo meno nobile della Bolla pontificia, politico, il crogiuolo storico in cui giunse a maturazione». Il chierichetto Luigino, sua madre, il suj paese, il parroco, il viaggio a Roma, la giornata pùssima al cospetto del portone di bronzo colmano il vuoto, sono le icone di un'epoca inchiavardata, assediata da paure, divieti, ignoranza, devozioni soffuse di paganesimo... Ma Cari Gustav Jung non è un cittadino di quell'Italia fondata sulle madonne pellegrine. Vede solo Maria (e sarà premiato: Lei gli appare e gli dona una cintura), nel 1° novembre 1950 legge «la rappresentazione metafisica della donna», il passaggio che conduce all'«equiparazione dei diritti» (di conse¬ guenza «il protestantesimo si acquista la taccia di una religione puramente maschile»). Il Papa e Jung: egualmente attenti al mistero femminile. Corregge Panaro: «Egualmente tesi a definirlo, a rischiararlo, per impadronirsene. Non a caso si chiamano Cari Gustav e Pio i bigliettai sul treno dei fedeli. Voci e risa di donna dilagano in uno scompartimento. A mano a mano che i controllori si avvicinano per capire ciò che accade i suoni scemano, sino a spegnersi. Come avverte il Vangelo: "Serbava (serbavano) tutte queste cose rimuginandole nel suo (nel loro) cuore". Laddove "queste cose" sono l'assoluta, ordinaria quotidianità, che noi uomini non riusciamo ad afferrare». Chissà se il dogma dell'Assunzione resiste, se ha conservato fra i credenti l'originale smalto o ha accumulato ruggini e ragnatele. «Di sicuro - parola di Alberto Panaro - è in ottima salute il mito, un vento psichico che da tempo non spirava con tanto vigore...». Potrebbe rimettere in moto l'anchilosata fabbrica delle infallibili verità? «Potrebbe» assicura l'ex chierichetto, l'ex movimentista, l'ex junghiano. Pare di sentirlo, Jean Guitton, cattolico sempre sul filo dell'eresia (e perciò a prova d'eresia). Richiesto di un'opinione sui papi del Novecento non esitò: «Siamo andati de mal en Pie». Bruno Quaranta

Persone citate: Alberto Panaro, Freud, Gustav Jung, Jean Guitton, Jung, Panaro, Pio Xii

Luoghi citati: Italia, Roma