UN DURO A MILANO

UN DURO A MILANO UN DURO A MILANO Pinketts, detective di «vizi» ti racconti. Insieme a Carlo Oliva (una colonna di radio Popolare), ha fondato la scuola dei duri, un «movimento letterario» che esplora la realtà attraverso 0 poliziesco («c'entra con l'hard boiled e non con la Lega»). Nel suo albero genealogico brillano Chandler e Hammett, ma anche Celine, Dùrrenmatt, Boris Vian. Cesella uno stile personalissimo che frulla ironia e grottesco. «Voglio descrivere la metropoli attraverso il noir. Crimini e misfatti sono uno specchio della città, come i bambini di Dickens erano uno specchio dell'Inghilterra fine Ottocento. Il "noir" è un cavallo di Troia per penetrare nella giungla d'asfalto, lascia spazio allo sberleffo e alla poesia. Milano è piena di folli. Dopo la "180" vedi tipi che girano per la strada parlando da soli, ma la cosa più allucinante è che gli altri riescono a ignorarli completamente. Solo la ferocia dell'umorismo ti aiuta a sopravvivere, o sogghigni o ti spari un colpo». Pinketts è un tipo irrequieto. Studi irregolari in un liceo linguistico assediato di fanciulle, giornalismo per infinite testate, un po' di fotomodellismo per fotoromanzi francesi («quelli dove l'espressione che sfoderi va bene sia per comprare un biglietto del treno, sia per dichiarare un amore eterno»). Esperto di Kendo. Né «buono» né «ubbidiente» come voleva la mamma, guascone irridente (tanto da autoritari nell'epigrafe del romanzo insieme a Borges). Attento conoscitore della metropoli più slabbrata, perché travestito da barbone, da vu' cumprà, da portatore di handicap, si è immerso nelle situazioni più a rischio per reportage giornalistici pubblicati da Esquire. «Nel mio romanzo solo i fatti e i nomi sono immaginari. I luoghi e le situazioni sono verissimi, ma tanto f ^Si avvicina il centenario del cinema. Per il prossimo Salone del I jbro, in maggio a Torino, «Tullolibri» . organizza un convegno su letteratura e cinema: un rapporto d'amore non privo di delusioni e tradì- 1 menli. Vi è piaciuto di più il Gattopardo di 1 iunpedusa o quello di Visconti'!' Avete amato di più leggere o guardare Lolita, Nabokov o Kubrick;1 Vi ha «scandalizzalo» di più Moravia o Brass, con L'uomo che guarda? Oliai è stalo il lilin più riuscito tra quelli ispirali a un romanzo? E quale il lilin meno riuscito? hi parola ai lettori. Pubblicheremo i loro giudizi, ogni settimana, fino :i maggio. Basta compilare il la- j gliando. e inviarlo a: Referendum Tutiolibri/lxi Stampa, via Marena) 32, 10126, Torino. loro non si offendono e non mi denunciano perché si sentono diffamati. L'inferno della Stazione Centrale, la gente che gravita intorno ai dormitori pubblici, li conosco molto bene. Ora le cose sono molto cambiate. I bassifondi sembrano uffici di collocamento, ti imbatti in strani individui che offrono di fare i prestanome per operazioni losche di finanza e riciclaggio. Bisogna però sfatare l'immagine romantica del clochard, dei santi bevitori, più puri rispetto ai borghesi cinici. Nel dormitorio di Viale Ortles ci sono 452 posti letto e ho trovato 452 storie. La categoria del barbone è un'astrazione. Sono tutti diversi, ognuno legato alla propria storia, tra loro non esiste la minima solidarietà. Gli emarginati possono essere complici, ma mai solidali». Nella Milano di Pinketts le case dormono con un occhio solo, e di notte ci si perde volentieri tra luci di locali notturni e fari di taxi. C'è voglia di bere, di vivere, di capirsi. Ma anche un malessere diffuso senza barriere di censo o d'età: «il vizio dell'agnello». «Immaginare vizi e cattiverie per un lupo è molto facile, anche se forse si tratta solo di fame. Di fronte al suo ringhio, sei guardingo, perché t'aspetti di tutto. Un agnello invece si presenta candido, mansueto, innocente come un bambino. Non ti promette nessuna turpitudine. Ma dietro quella maschera subdola può esplodere una crudeltà efferata, un vittimismo con le zanne. Questa è la malattia di Milano. Becca tutti. Come l'Aids. Prima non sapevamo bene cosa fosse, se qualunquismo o perbenismo. Ora che ha un nome, "vizio dell'agnello", possiamo cominciare a cercare qualche antidoto». Bruno Ventavoli REFERENDUM dal ROMANZO a! FILM ^ Si ii il ti dl i P il i Sl dl I jb i i Ti Tlllibi QUA!, i: IL MIGLIORE FILM TRATTO DA UN ROMANZO: TITOLO: DAL ROMANZO RKROIIIv:. QVAL ir IL PEGGIORE FILM TRATTO DA UN ROMANZA)? TITOLO: dal romanzo l'KHCIIL": nomk cognomi-: indirizzo

Luoghi citati: Inghilterra, Milano, Torino, Troia