L'intero paese recita in chiesa di Monica Bonetto
L'intero paese recita in chiesa L'intero paese recita in chiesa Dramma di una famiglia disgregata dalla guerra Per opporsi all'oblìo, distratto o tendenzioso che sia. Per ricordare in primo luogo a se stessi che la Storia non è nient'altro che il passato collettivo a cui si appartiene e da cui proveniamo. E che in quel passato ci sono le ragioni del nostro vivere presente. Del nostro vivere liberi. E' questa la motivazione profonda che anima Vivere! Una famiglia nel '43, il nuovo allestimento dell'associazione teatrale «Progetto Cantoregi», in scena fino a domani, ore 21, nella chiesa della Misericordia di Carignano. Se non avete mai visto un loro spettacolo, se pensate che per fare teatro oggi siano indispensabili consistenti mezzi economici, contributi ministeriali, attori consumati di fama nazionale, macchinose scenografie computerizzate, andateci, una di queste sere. In quella chiesa vedrete uno snettacolo realizzato da un interopaese, che ha attinto dalla propria memoria, dalle proprie piccole storie che hanno contribuito alla Storia, che ha da sempre, come unico mezzo, un'unica grande passione che lo accomuna. Riscoprirete, forse, il fascino della semplicità, e le emozioni trasmesse da un rito autentico, celebrato con sincerità e dedizione. Ciò che si racconta è il dramma di una famiglia di Carignano, disgregata dalla guerra. In quel fatidico 1943 una donna, suo marito e il loro figlio si trovano a dover fronteggiare la caduta del regime, i bombardamenti, lo sfollamento, la fame. Lui, figlio di una maestra elementare dal convinto credo fascista, è un reduce di guerra, debole e confuso e sceglierà di rifugiarsi in Svizzera; lei traduce in azione la sua insofferenza e fugge sui monti, aderendo alla lotta partigiana. Resta il bambino, troppo piccolo per capire ciò che sta capitando, ma già sufficientemente grande per accumulare immagini e sen¬ sazioni. Sono infatti i suoi ricordi a scandire ed evocare i 15 quadri di cui è composto lo spettacolo, tra le canzonette trasmesse alla radio (l'altare della chiesa è stato trasformato per l'occasione in un'enorme radio d'epoca), sino al cruciale 8 settembre, con i rastrellamenti e i partigiani usciti allo scoperto. La preghiera finale del bambino, in cui l'imperativo fascista «Vincere!» viene finalmente tradotto in «Vivere!», è inevitabilmente uno dei momenti più toccanti e intensi. La regìa dello spettacolo è, come sempre, dell'anima del Cantoregi, Vincenzo Gamna, che firma anche il progetto e la composizione accanto a Marco Pautasso ed Eugenio Vattaneo. Una quarantina gli interpreti, tutti abitanti a Carignano. La straordinaria voce recitante è invece quella di Giovanni Moretti. Prenotazioni al 969.95.52. Monica Bonetto
Persone citate: Giovanni Moretti, Marco Pautasso, Vincenzo Gamna
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