Viaggio a Jurassic cinema

Secoli di imbonitori e maghi per partorire un nuovo mondo: mostra a Bologna Secoli di imbonitori e maghi per partorire un nuovo mondo: mostra a Bologna Viaggio a Jurassic cinema // treno piomba in sala, tutti in fuga HBOLOGNA ANNO nomi immaginosi e leggermente sadiani, macchine del desiderio e _J protesi della visione proibita, con anche qualche sfumatura di sapore medico, lombrosiano. Cinetoscopi di Edison, prassinoscopi, fucili fotografici di Marey, poh/orami panoptici, zoopranoscopi, cosmorama, zootrope (misterioso strumento che aveva pure dato il nome agli studios di Coppola). Stanno ubbidienti in fila, come animali preistorici d'uno zoo antidiluviano, ingabbiati in sapienti camerini soffocanti di velluti vittoriani, oppure in suggestivi labirinti che hanno trasformato l'austera Galleria d'arte moderna di Bologna in un antro fantasioso e bambino. Uno scientifico luna park ottico, che durerà fino al 13 giugno e che, organizzato da Gian Piero Brunetta, da Carlo Alberto Minizi Zotti con la collaborazione di Paolo Bertetto e della Cineteca di Torino, si occupa della Geografia del Precinema: tutto quanto ha fantasiosamente ed illuministicamente preceduto la nascita del cinema. Dal primo Seicento, fantasmagoria barocca del vedere (ed ancor prima: le ricerche di Leonardo, le camere ottiche e pictae, la prospettiva rinascimentale) sino alle soglie dei primi esperimenti in Rue de Capucines, quando il mormorante cinema degli esordi (e il pubblico che fuggiva, terrorizzato dall'avanzare del treno in sala) può intraprendere il periglioso cammino della Settima Arte. E' curioso come sin dagli inizi, dai primi trattati secenteschi di ottica (per esempio l'Ars magna Lucis et Umbrae del geniale Athanasius Kircher, non a caso accusato di negromanzia) il getto luminoso che fuoriesce, quasi un miracolo, da una lente convessa o da una camera ottica, partorisce spesso dei mostri o delle immagini stregonesche. Potere visionario e magico dell'immaginazione. E' esattamente il rovescio della «predica» moralistica del mito della caverna di Platone. Non più l'immagine illusoria, proiettata sulle pareti amniotiche della grotta e che si allonta¬ na di un gradino dalla verità astratta e pulita del mondo delle idee: ma anzi, la revanche provocatoria dell'immaginazione, che ama l'umida, impura «polvere» della fantasia proiettata. Il cinema nasce come pulviscolo, che si deposita su uno schermo ideale, un prolificissimo lenzuolo che tiene a battesimo le stravaganze della visionarietà, ereditate dalle proiezioni totiche e luminose della scenografia barocca.

Persone citate: Athanasius Kircher, Carlo Alberto, Coppola, Gian Piero Brunetta, Paolo Bertetto, Platone, Zotti

Luoghi citati: Bologna, Torino