I SOSPETTI DI LONDRA
I SOSPETTI DI LONDRA I SOSPETTI DI LONDRA Tutte le diffidenze di un 'isola che diceva: «Nebbia sulla Manica, Continente isolato» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche in quell'occasione Lenin sbagliava. «I più ricchi, civilizzati e liberi Paesi del mondo - scriveva nel 1913 - stanno discutendo timorosi e trepidanti una difficile questione: se sia possibile costruire un tunnel sotto la Manica. A ogni passo ci si scontra con problemi che l'uomo è capacissimo di risolvere immediatamente, se non fosse ostacolato dal capitalismo». Vuole la sorte che l'Eurotunnel sia nato proprio nel segno del capitalismo più rampante, quello di marca thatcheriana, frutto com'è di iniziativa e capitale privati. E che, in nome di quello, abbia dissipato la vera obiezione che finora aveva bloccato il progetto. La paura, psicolo¬ ria e a disperdere chi, con insolenza, l'esibiva. Era la prima uscita «politica» ufficiale di un fiore antichissimo legato al mito (il suo nome scientifico, Dianthus, significa «fiore di Giove») e da qualche decennio appena entrato nei costumi popolari, dopo una fortunata permanenza presso le classi nobiliari (nel Rinascimento, quando significava so- gica ma anche militare, di demolire il baluardo che l'Inghilterra faceva della propria insularità. Queste isole cessano davvero di essere isole, soltanto perché tre budelli sotto la Manica le congiungono alla Francia? La vera morte del concetto insulare cominciò quel mattino del 1909 in cui Louis Blériot compì la prima traversata aerea della Manica. Le cifre parlano: sulla sua scia, oggi, 83 milioni di passeggeri atterrano ogni giorno agli aeroporti britannici. Formano loro, più dei 33 milioni che sbarcano ai porti e certamente più del drappello relativamente esiguo che si servirà del tunnel, il cordone ombelicale con il resto del mondo. Lo scotto dell'età dei jet - l'isola che non è più isola - l'Inghilterra l'ha già pagato. Un garofano rosso all'occhiello per salire sulla ghigliottina o per sfilare a Berlino il primo maggio del 1890 Quello a cui l'Inghilterra non ha ancora rinunciato, e che rappresenta perciò uno dei traguardi emotivi di venerdì prossimo, è la sensazione di essere isola soltanto perché - nonostante i jet - non c'è una strada da Dover a Calais. Sentimento secolare, radicato profondamente anche nella crescente schiera d'inglesi che anno dopo anno si lanciano nelle loro scorrerie della Costa Brava e della riviera adriatica e che s'identifica con quell'ormai celebre titolo di giornale che la dice lunga sugli inglesi, «Nebbia sulla Manica, il Continente isolato». Quel sentimento è destinato a crollare, ora che il tunnel è percorribile. E non è facile accettare la nuova realtà anche se le maggiori obiezioni al tunnel si levano oggi per motivi economici - i
Persone citate: Lenin, Louis Blériot
Luoghi citati: Berlino, Dover, Francia, Inghilterra, Londra
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