Da primadonna dei mari francesi a Las Vegas alcolica
Da primadonna dei mari francesi a Las Vegas alcolica Da primadonna dei mari francesi a Las Vegas alcolica CALAIS DAL NOSTRO INVIATO Uccisa dal tunnel, che le porterà via turismo e ricchezza togliendole dopo 7 secoli l'esclusiva sul traffico verso l'Inghilterra, Calais festeggia - ironia della sorte - il suo carnefice. Per oltre una settimana la civica amministrazione propone happening vari, dal ballo pubblico al défilé-parata, in attesa che arrivi il gran giorno. Poi, l'8 maggio, Mitterrand e la regina Elisabetta inaugureranno il traforo sottomarino. Per la Gran Bretagna finisce lo «splendido isolamento». Ma, in cambio, inizia quello di Calais. Il Chunnel - ibrido figlio di Channel (la Manica) e tunnel - eietterà in piena campagna i viaggiatori britannici. Che per vedere Calais dovrebbero far retromarcia. A toglier loro ogni residua volontà di non penalizzare il tradizionale attracco, fuori dalla galleria ecco un'altra galleria - commerciale stavolta con bordeaux a fiumi, prèt-à-porter, foie gras e tour Eiffel in miniatura. Qualche metro più in là, la bretella autostradale promette «Parigi in 3 ore». Bisognerebbe essere inguaribili nostalgici, se non masochisti, per resistere alla tentazione e scegliere la vecchia Calais, patetica regina detronizzata. La Manica è da sempre il suo destino. Ma adesso quella vicinanza rischia di trasformarsi in maledizione. Perché Calais, salvo il litorale britannico (e le depresse Fiandre belghe) è lontana da tutto. Lanciamo uno sguardo al contado che circonda Kalei". l'appellativo originale: incontreremo toponimi non proprio transalpini come Wormhout, Steenvoorde, Hazebrouck. Francese per sbaglio o quasi (dominio aibionico sino al 1598 e profonde influenze fiamminghe poi) basterà che la sua pluricentenaria vocazione a essere trait d'union fra mondo latino e anglosassone impallidisca per farle smarrire identità, benessere, futuro. Vero, i traghetti continueranno a unire Calais e Dover, ma sui 30 milioni di passaggi annui quelli via mare dovrebbero essere solo un terzo. Non appena il Chunnel abbasserà le sue esose tariffe da 370 a 600 mila lire per la doppia traversata con autovettura - il ferry-boat subirà un secondo, durissimo colpo. E Calais con lui. Esagerazioni? Tra qualche mese il primo porto passeggeri mondiale, titolo cui la cittadina è affezionatissima, potrebbe rotolare in bassa classifica. E ritrovarsi una «Trieste dei poveri» come le preconizza, impietoso, Le Monde. Strano agglomerato urbano, Calais. Vedette planetaria nel traffico via mare di uomini e donne, ultimo imbarcadero per minuscole avventure conradiane e memorabili nausee da burrasca, ma solo al 55° rango fra i centri francesi, anonima sottoprefettura con 75.309 abitanti tra cui ben il 18% cerca - invano un lavoro. Le guide britanniche, feticcio inseparabile per qualunque suddito di Sua Maestà che affronti l'insidiosa Francia, vanno giù duro. Il tulipano arrivò dai giardini dei sultani Osmanidi a Vienna quattrocento anni fa di questi giorni grazie ai mercanti di Venezia BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Finì in tumulti e arresti, nel 1890, la sfilata del Primo Maggio a Berlino. Ma a provocare quei disordini, come ricordano i giornali tedeschi dell'epoca, non furono «le provocazioni degli slogan». Fu piuttosto l'esibizione «oltraggiosa» del garofano rosso sul bavero o all'occhiello, vietata per decreto. «Nonostante l'enorme contingente di polizia - annotava il 2 di maggio un quotidiano berlinese - i calzolai sono riusciti a marciare coi garofani in un corteo compatto, dalla Gesundbrunnen fino a Friedrichshain». Fra di loro tuttavia, intuisce il cronista, si celavano delatori e spie, che aiutarono gli agenti a strappare quel segno d'ingiù-
Persone citate: Eiffel, Elisabetta, Hazebrouck, Mitterrand
Luoghi citati: Berlino, Dover, Francia, Gran Bretagna, Inghilterra, Las Vegas, Parigi, Trieste, Venezia, Vienna
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