«Sos per gli affari sociali»

«Sos per gli affari sociali» «Sos per gli affari sociali» ROMA. La creazione, nel governo che Berlusconi si appresta a formare, di un ministero per la Famiglia è un fatto importante anche se non deve comportare lo smembramento del ministero degli Affari sociali. E' quanto ha dichiarato il ministro per gli Affari sociali, Fernanda Contri, a margine di un convegno organizzato dall'Aspen Institute Italia. Il ministro ritiene «importante l'istituzione di un ministero della Famiglia. Non vorrei però che si corresse il rischio di smembrare il ministero degli Affari sociali e sanitarizzarli». Secondo la Contri ci sono infatti dei settori, come quello dell'immigrazione e delle tossicodipendenze, che «stento a vedere compresi in un dicastero dedicato alla Famiglia. In particolare, per l'immigrazione sarebbe sbagliato dirottare le competenze agli Esteri». [Asca] nel '72 Andreotti volle dedicare ai «Problemi dei giovani», insediandovi il suo compagno di corrente Italo Giulio Cajati. Perché, in fondo, un ministero senza portafoglio, come si dice di un sigaro, non si è mai negato a nessun alleato. Basta scorrere le liste, infatti, - ministro per l'Onu (1969), proto-ministro per l'Am¬ biente ( 1972), ministro per gli Enti vigilati dalla Presidenza del Consiglio (1972) - per intuire il lavorio sotterraneo del manuale Cencelli. Allo stesso modo basta soffermarsi un attimo su qualche nèw entry - ministro per l'Ecologia (1983), per dire, ministro per le Riforme istituzionali (1989), ministro per l'Università (1989) - per capire che si trattava di accontentare il pli, di soddisfare la «pari dignità» reclamata da Craxi o risolvere qualche impasse con il sostegno del Presidente della Repubblica. Il quale magari pretendeva pure la nomina di un «suo» sottosegretario in un ministero senza portafoglio (è successo con le Riforme nel penultimo governo Andreotti). Il cambio del nome, infine, se era il caso, la zuffa sulle deleghe e il più alto piagnisteo sulla sede che non esisteva completano il ricordo di questa premiata, irresistibile fabbrica di ministeri superflui. Così furbescamente irresistibile da far nascere il sospetto che possa sopravvivere anche nella Seconda, di Repubblica. Che possa

Persone citate: Andreotti, Berlusconi, Cencelli, Contri, Craxi, Fernanda Contri, Italo Giulio Cajati

Luoghi citati: Italia, Roma