Caso-Ina indagato Andreotti di Paolo Guzzanti

Caso-Ino, indagato Andreotti Caso-Ino, indagato Andreotti Da Asti inchiesta sulla vendita di immobili ASTI. Personaggi: un presidente del Consiglio dei ministri, un ingegnere astigiano con particolari entrature romane, l'amministratore delegato di una grande società pubblica. Interpreti: Giulio Andreotti, Alessandro Sodano e Mario Fornari. Secondo il procuratore della Repubblica di Asti, Francesco Saluzzo, i tre, con un'altra decina di personaggi minori, avrebbero messo a punto un sistema per lucrare sulla vendita di alloggi dell'Ina-Assitalia. Un giro d'affari di oltre cento miliardi nel 1991. Il magistrato ha inviato informazioni di garanzia al senatore a vita, all'ingegnere astigiano, fratello del cardinale segretario di Stato del Vaticano, e a Mario Fornari all'epoca ai vertici dell'Ina-Assitalia. Le accuse sono pesantissime: vi si ipotizzano i reati di abuso, corruzione e associazione per delinquere. Ieri sera, Andreotti ha commentato l'invio dell'informazione di garanzia a suo carico, precisando: «Non ho mai avuto competenze, né interesse, né occasione di occuparmi di questioni immobiliari riguardanti l'Ina- SE DI PIETRO VA IN POLITICA d'insieme è cambiato. Anche se tutti i magistrati, a partire dal capo del pool Borre-Ili, assicurano che l'inchiesta andrà avanti, non c'è dubbio che il processo Cusani, nella sua monumenialità e nella sua cmblematicità segna una svolta, chiude un ciclo. E nella stessa opinione pubblica, dopo l'overdose giornalistica e televisiva, con il processo servito a casa all'ora dei pasti, s'intravvedono segni di stanchezza e di sazietà. Diciamo con chiarezza che l'inchiesta deve completarsi e tanti altri processi devono essere celebrati: per esem¬ Assitalia». Oggetto dell'inchiesta la vendita di migliaia di alloggi e altri immobili che la società pubblica di assicurazioni decise di cedere a cominciare dal 1991. A quel tempo Andreotti era presidente del Consiglio. Una società di intermediazione immobiliare, la Gemi-Colsult di Genova, fiuta l'affare e decide di arrivare a Roma passando per Asti. Utilizza le conoscenze di un piccolo mediatore, amico dell'ingegner Alessandro Sodano, e offre, al fratello del cardinale, una consulenza tecnica. Secondo il teorema accusatorio, che le difese respingono decisamente, Sodano fa da ponte verso la segreteria dell'allora Presidente del Consiglio e ottiene da Andreotti una «presentazione» presso Mario Fornari, dirigente di lungo corso dell'Ina, vicinissimo a «Re Giulio» per vocazione correntizia e fede calcistica giallorossa (erano entrambi nel consiglio della Roma calcio di Ciarrapico). Fornari prende in benevola considerazione le istanze della cordata astigiana-genovese e affida alla Gemi-Consult la vendi- L'ex presidente del Consiglio e senatore a vita Giulio Andreotti ta di centinaia di alloggi che l'Ina-Assitalia ha sparsi in tutta la Penisola, ma soprattutto a Roma. Entrano nella storia anche tre piccole srl che fanno capo a Renato Della Valle, anch'egli legato a Fornari. I contratti prevedono una regolare provvigione. La società Gemi-Consult riesce in un paio d'anni a piazzare immobili a privati ed enti per un centinaio di miliardi. Ma l'accordo si infrange sulla questione degli alloggi invenduti che l'InaAssitalia vorrebbe, secondo una clausola del contratto, cedere alla Gemi-Consult con una penale del 10%. Ne nasce un contenzioso, che causa il blocco delle provvigioni: poco meno di 6 mi¬ mmmmm lato in questi anni: il passaggio in politica svilirebbe il significato dell'impegno giudiziario, neutro per definizione e per scelta? E dall'altra parte, con gli strumenti dell'esecutivo non ci sarebbe invece modo di potenziare e capitalizzare la sua attività investigativa? E infine: la politica in quanto tale non rischia di trasformare in strumento il giudice-simbolo di Tangentopoli, facendolo aderire al progetto politico di Berlusconi? Ufficialmente, il presidente del Consiglio incaricato non ha ancora parlato con Di Pietro. Ma ha già detto che intende farlo in queste ore. Per il Cavaliere l'operazione vale molto di più di un pur clamoroso risultato d'immagine: congiungerebbe la «rottura» pio, dopo la sentenza Cusani dovranno ripassare da quell'aula come imputati molti dei suoi testimoni eccellenti. Ma è evidente a tutti che per Di Pietro è finita una fase, quella della grande spallata, con il disvelamento del malaffare trascinato fino al tribunale. Ora nel giudice può farsi strada la tentazione di completare la sua esperienza trasferendosi al governo o alla guida di un apparato investigativo di Stato. Con ogni probabilità, Di Pietro sta riflettendo sul modo migliore per investire il patrimonio di fiducia accumu¬ liardi. In questo contesto si inserisce l'inchiesta del pm Saluzzo che pare sia partita dal sequestro di agende nello studio astigiano dell'ingegner Sodano, nel gennaio scorso, al tempo di un primo arresto a carico del professionista, per una vicenda di discariche e rete del metano (Sodano è anche imputato al processo in corso a Torino per lo scandalo del nuovo ospedale di Asti). L'avvocato Odoardo Ascari, il legale modenese che ha difeso Andreotti dalle accuse dei pentiti di mafia, verrà ad Asti, la prossima settimana, per incontrarsi con il pm Saluzzo. Lo affiancherà il collega astigiano Giangiacomo Dapino (è anche l'avvocato di Giovanni Goria). Sodano è difeso da Aldo Mirate. Si annuncia una battaglia legale fin dalle prime battute dell'inchiesta, a partire dalla questione della competenza territoriale. E a far da sfondo, il delicato momento dell'istituto assicurativo avviato alla privatizzazione da completarsi entro le prossime settimane. Sergio Miravalle politica che lui ha operato in questa fase con la «rivoluzione» dei giudici trasformandole in una cosa sola, e consegnandogli dunque il sigillo del «nuovo», che finora nessuno ha potuto rivendicare pienamente. C'è, anche per il Cavaliere, un rischio. In un governo e un'alleanza politica incentrati entrambi sulla personalizzazione di un unico leader e sull'unicità del comando, la personalità, la popolarità e l'autonomia di Di Pietro potrebbero rappresentare una variabile indipendente. Che Silvio Berlusconi pensa probabilmente di poter controllare: anche se non è affatto scontato. Paolo Guzzanti

Luoghi citati: Asti, Genova, Roma, Torino